OPS! è un’iniziativa che ha coinvolto tre Pronto Soccorso di Bologna per migliorare la comunicazione e l’esperienza dell’attesa. Il progetto ha sperimentato nuove modalità di ascolto e accoglienza, contribuendo a ridurre il disagio dei pazienti e a facilitare il lavoro del personale sanitario.
OPS! è nato dalla collaborazione tra Azienda USL di Bologna, Università di Bologna, ETS Centro Antartide e istituti ospedalieri, con un approccio di ricerca-azione: raccogliere dati, testare soluzioni e creare un modello replicabile per umanizzare l’esperienza in Pronto Soccorso.
A chi si rivolge
OPS! è pensato per chi vive e lavora nel contesto del Pronto Soccorso:
- Pazienti e persone che accompagnano: per ricevere supporto, informazioni e un’accoglienza più attenta.
- Personale sanitario: per migliorare la gestione della comunicazione con i pazienti, riducendo situazioni di conflitto e stress.
- Operatori Socio-Sanitari (OSS): per avere un supporto nella gestione della sala d’attesa e delle situazioni di fragilità.
- Studenti e studentesse universitarie: per sviluppare competenze relazionali e di mediazione in un contesto complesso.
Cosa distingue OPS
Un nuovo approccio all’attesa
OPS! introduce figure dedicate all’ascolto e all’orientamento in sala d’attesa, migliorando il clima generale e riducendo la percezione di solitudine e frustrazione.
Tirocinio universitario
Studenti e studentesse di Sociologia, Antropologia e Servizio Sociale affiancano il personale, intercettando i bisogni dei pazienti e facilitando la comunicazione.
Un modello basato su dati ed evidenze
Grazie alla ricerca-azione, OPS! ha raccolto informazioni chiave per ottimizzare le politiche di accoglienza nei Pronto Soccorso, con un impatto misurabile.
Un progetto scalabile e replicabile
Il successo della sperimentazione ha portato alla sua estensione in altre città dell’Emilia-Romagna e al riconoscimento come modello di innovazione sociale.
Collaborazione tra Università e territorio
OPS! è un esempio di Public Engagement, in cui l’Università di Bologna ha messo a disposizione ricerca, formazione e risorse per rispondere a un problema reale della comunità.
Cosa abbiamo fatto
Miglioramento dell’accoglienza nei Pronto Soccorso
- Aumento del senso di ascolto e accoglienza percepito dai pazienti, passato dal 64% all’80% nei periodi con OPS!.
- Maggiore consapevolezza del ruolo del PS, con un aumento delle valutazioni positive sulla qualità delle informazioni ricevute (dal 43% al 55%).
Riduzione del carico per il personale sanitario
- Gli studenti e le studentesse OPS! hanno contribuito a prevenire situazioni di tensione, liberando tempo e risorse per le cure mediche.
- Gli OSS hanno potuto concentrarsi meglio sulle attività sanitarie, grazie al supporto nella gestione della sala d’attesa.
Un nuovo modello di formazione universitaria
- 21 tirocinanti coinvolti tra il 2018 e il 2022, con un percorso di 25 ore di formazione e un’attività di debriefing attraverso diari di osservazione.
- Integrazione di OPS! nei percorsi di tirocinio universitario, con l’obiettivo di creare una nuova figura professionale nel settore sanitario.
- Riconoscimento istituzionale e finanziamenti
- 103.000 euro di finanziamento regionale nel 2024 per estendere OPS! a Rimini, Cesena e Imola.
- Inserimento del progetto tra gli interventi innovativi per i Pronto Soccorso in Emilia-Romagna.
Un caso di studio per le politiche pubbliche
- OPS! è stato citato nel progetto ITA.CON dell’OECD, come esempio di collaborazione tra università e territorio.
- Il modello è stato discusso in CRUI, Apenet e ANVUR, contribuendo alla definizione di linee guida ministeriali per il Public Engagement.
Un esperimento di innovazione sociale
OPS! ha dimostrato che l’attesa in Pronto Soccorso può essere ripensata, trasformandola da un momento di frustrazione a un’occasione di ascolto e orientamento.