L’Antropocene al microfono

Cinque puntate podcast con i ricercatori del nostro Ateneo per parlare di questo tema.

Antropocene è un termine concepito poco più di un decennio fa e sviluppatosi poi rapidamente per indicare il tempo geologico attuale, quando l’influenza tecnologica e socio-economica dell’uomo sulla vita del pianeta Terra, e in particolare sul clima e sullo sfruttamento del territorio, è diventata sempre più marcata ed evidente.
Come tutti i concetti scientifici introdotti di recente, la definizione di Antropocene non è stabile e pienamente condivisa, all’interno del mondo scientifico: il dibattito su questo termine non è ancora univoco.

 

Research Corner - Voci dall’antropoceneResearch Corner, lo spazio virtuale istituzionale sulla piattaforma di podcasting dell’Alma Mater, ha invitato al microfono cinque ricercatori del nostro Ateneo per parlare di questo tema.

Federico Fanti, paleontologo del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali, offrirà agli ascoltatori una panoramica sul significato dell’Antropocene e su come tale concetto si sia evoluto, partendo dalla prima osservazione del geologo Antonio Stoppani che nel 1873 evidenziò come l’attività umana rappresentasse una nuova forza tellurica e propose di definire una nuova era geologica, definita da lui “antropozoica”, fino ad arrivare alle più recenti definizioni, in un percorso di crescente consapevolezza, che dal mondo accademico ha coinvolto anche la politica e la società civile, di come l’umanità fosse in grado di cambiare i processi geologici e biologici della Terra.

Tra le tante preoccupanti conseguenze del cambiamento climatico c’è anche l’aumento delle migrazioni. Perché desertificazioni, alluvioni, cicloni e inondazioni colpiscono prima di tutto le persone più vulnerabili, aumentando le disuguaglianze. Questo sta costringendo moltissime donne e uomini in tutto il mondo ad abbandonare il proprio territorio, in cerca di nuove opportunità e di una vita migliore. Pierluigi Musarò, sociologo del Dipartimento di Sociologia e Diritto dell'Economia, parlerà dei migranti climatici, movimenti migratori causati dai mutamenti ambientali, fornendo dati e illustrando le aree geografiche più coinvolte da questo crescente fenomeno.

Quando si tratta di valutare i rischi, le persone sembrano spesso preoccuparsi delle minacce sbagliate. Alcuni rischi che gli esperti considerano bassi o remoti sembrano ricevere un’attenzione esagerata, mentre altre minacce ben più gravi sono sottovalutate o persino ignorate, come spesso avviene anche per molti rischi ambientali come l’inquinamento, la perdita di biodiversità o il riscaldamento globale. Maria Laura Lanzillo studiosa del pensiero politico al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali proverà a rispondere a questa domanda: perché i cambiamenti climatici non ci preoccupano (abbastanza)?  

Pensando alle nostre città, come influirà l'Antropocene sulla concezione e la produzione di nuove soluzioni urbane e architettoniche? I cambiamenti che dobbiamo affrontare in questa era geologica potrebbero richiedere compromessi tra conservazione e sfruttamento. Come si dovranno attrezzare le città a fronte dell’innalzamento delle temperature? Esistono soluzioni per renderle più fresche? Simona Tondelli, docente di Pianificazione Territoriale al Dipartimento di Architettura e attuale vicaria, affronterà il tema dell’estetica urbana dell’Antropocene, offrendo esempi concreti, in ambito abitativo, su un nuovo modo di pensare le città e il rapporto tra aree urbane e campagna.

Sebbene i combustibili fossili siano destinati ad accompagnare l’umanità ancora per qualche decennio, la strada verso la loro progressiva dismissione è ormai tracciata e prevede la totale, o quasi, elettrificazione del settore energetico. La tendenza non è basata unicamente sulle ricadute tecnologiche ed economiche – i motori elettrici hanno un’efficienza irraggiungibile da quelli termici – ma anche, e soprattutto, sulla necessità di limitare le conseguenze climatiche provocate da un secolo e mezzo di emissioni incontrollate di gas serra. Vincenzo Balzani, chimico italiano e professore emerito dell’Alma Mater, illustrerà, infine, il tema della transizione energetica, focalizzandosi sui cambiamenti epocali, le risorse richieste e le nuove tecnologie necessarie per questa transizione epocale.

Tutte le puntate sono fruibili sul profilo Spreaker dell’Ateneo, e sulle altre principali piattaforme podcast come ad esempio Spotify e Google Podcasts.

Pubblicato il: 07 aprile 2022