29942 - STORIA DELLA LINGUA GRECA (1) (LM)

Anno Accademico 2022/2023

  • Docente: Camillo Neri
  • Crediti formativi: 6
  • SSD: L-FIL-LET/02
  • Lingua di insegnamento: Italiano

Conoscenze e abilità da conseguire

Al termine del corso, lo/a studente/ssa conosce in modo approfondito le tappe essenziali della lingua greca nella sua diacronia, dall'età arcaica alla formazione di quella "lingua comune" che porterà al greco moderno. Conosce i concetti fondamentali per collocare storicamente un testo o un documento greco. Possiede le competenze metodologiche per analizzare un testo o un documento greco dal punto di vista storico-linguistico.

Contenuti

Corso monografico

a) γυνή, παρθένος, νύμφη: persone e personaggi femminili nella letteratura greca da Omero ai Cristiani.


Parte istituzionale

b) Complementi di storia della lingua greca.


Orario delle lezioni: Lunedì, Martedì, Mercoledì 15-17, Aula II (19.9.2022-27.10.2022).

Data di inizio: 19 settembre 2022 (I semestre).

Orario di ricevimento: mer. gio. ven. 9-13 (presso il Dipartimento).

Links: http://www.unibo.it/docenti/camillo.neri
http://www2.classics.unibo.it/Didattica/Programs/20222023/Neri/

Testi/Bibliografia

a) Appunti delle lezioni. Un volume (o tre articoli) a scelta tra G.E.M. de Ste. Croix, Some observations on the property rights of Athen­ian women, «CR» n.s. LXXXIV (1970) 273-278; Elise Boulding, The Underside of History. A View of Women Through Time, Boulder 1976; Sarah B. Pomeroy, Technikai kai mousikai. The education of women in the fourth century and in the Hellenistic period, «AJAH» II (1977) 51-68; Sylvia Barnard, Hellenistic women poets, «CJ» LXXIII (1978) 204-213; Sarah B. Pomeroy, Donne in Atene e Roma, trad. it. Torino 1978 (ed. or. Goddesses, Whores, Wives and Slaves. Women in Classical Antiquity, New York 1975); D.M. Schaps, Economic Rights of Women in Ancient Greece, Edinburgh 1979; Eva Cantarella, L’ambiguo malanno, Roma 1981 (trad. ingl. Pandora’s Daughter. The Role and Status of Women in Greek and Roman Antiquity, trad. ingl. Baltimore 1987); Helene P. Foley (ed.), Reflections of Women in Antiquity, Philadelphia et al. 1981; Christine Havelock, Mourners on Greek vases: remarks on the social history of women, in S.L. Hyatt (ed.), The Greek Vase, Latham, N.Y. 1981, 103-118; Eleonora Cavallini, Donne e amore da Saffo ai tragici, Venezia-Roma 1982; Sally C. Humphreys, Women, the Family and Death, London 1983; Renée Hirschon (ed.), Women and Property: Women as Property, London-Can­berra 1984; J. Peradotto-J.P. Sullivan (edd.), Women in the Ancient World, Buffalo 1984; Giampiera Arrigoni (ed.), Le donne in Grecia, Bari 1985; Mary R. Lefkowitz, Women in Greek Myth, London 1986 (trad. ted. München 1992); C. Bérard, La condizione delle donne, in AA.VV., La città delle immagini. Religione e società nella Grecia antica, trad. it. Modena 1988 (ed. or. L’ordre des femmes, in AA.VV., La cité des images. Religion et société en Grèce antique, Lausanne-Paris 1984), 79-96; Jane McIntosh Snyder, The Woman and the Lyre. Women Writers in Clas­sical Greece and Rome, Carbondale-Edwardsville, Ill. 1989; Sarah B. Pomeroy (ed.), Women’s History and Ancient History, Chapel Hill, N.C. 1991; Claire Buck, The Bloomsbury Guide to Women’s Literature, London 1992; Mary R. Lefkowitz-Maureen B. Fant, Women’s Life in Greece & Rome, London 19922 (19821); Gail Holst-Warhaft, Dangerous Voices: Women’s Laments and Greek Litera­tu­re, London 1992; Pauline Schmitt-Pantel (ed.), A History of Women in the West, Cambridge, Mass. 1992; H. von Staden, Women and dirt, «Helios» XIX (1992) 7-30; Nancy S. Rabinowitz-Amy Richlin, Femi­nist The­ory and the Classics, New York 1993; R. Brock, The labour of women in classical Athens, «CQ» n.s. XLIV (1994) 336-346; Elaine Fantham-Helene P.Foley-Natalie B. Kampen-Sarah B. Pomeroy-H.A. Shapiro, Women in the Classical World, New York-Oxford 1994; R. Hawley-Barbara Levick (edd.), Women in Antiquity. New Assessments, Lon­don-New York 1995; R. Raffaelli (ed.), Vi­cen­de e figure femminili in Grecia e a Roma, Ancona 1995; J. Whitehorne, Women’s Work in Theocritus, Idyll 15, «Hermes» CXXIII (1995) 63-75; Josephine Balmer, Classical Women Poets, Newcastle u.T. 1996; Yopie Prins-Maeera Shreiber, Dwelling in Possibility. Women Poets and Critics on Poetry, Ithaca, N.Y. 1997; Katherine R. Goodman, Amazons and Apprentices. Women and the German Parnassus in the Early Enlightenment, Columbia 1999; Marylin Arthur Katz, Sappho and her sisters: women in ancient Greece, «Signs» XXV (2000) 505-531; Eva Parisinou, ‘Lighting’ the world of women: lamps and torches in the hands of women in late archaic and classical periods, «G&R» n.s. XLVII (2000) 19-43; A. Lardinois-Laura McClure (edd.), Making Silence Speak. Womens’ Voices in Greek Literature and Society, Princeton 2001; Anne L. Klinck, Sappho and her daughters: some parallels between ancient and medieval women’s song, in Anne L. K.-A.M. Rasmussen (edd.), Medieval Woman’s Song, Philadelphia 2002, 15-28; Nancy Sorkin Rabinowitz-Lisa Auanger (edd.), Among Women. From the Homosocial to the Homoerotic in the Ancient World, Austin 2002; Laurie O’Higgins, Women and Humor in Classical Greece, Cambridge 2003; Ellen Greene (ed.), Women Poets in Ancient Greece and Rome, Norman 2005; Anne L. Klinck, Woman’s Songs in Ancient Greece, Montreal 2008; Leila J. Rupp, Sapphistries: A Global History of Love between Women, New York-London 2009; Tomoko Takiguchi, Writing about women poets: recasting the legend of Sappho, in Recasting Women Stories in the Poetry of Felicia Hemans, Letitia Landon, and Christina Rossetti, Leiden 2011, 37-71; D. Loscalzo, Le hetairai, donne intellettuali nella Grecia antica, in Jelena Reinhardt-Uta Treder (edd.), Sorelle di Saffo, sorelle di Shakespeare, Perugia 2012, 29-46; Andromache Karanika, Voices at Work: Women, Performance, and Labor in Ancient Greece, Baltimore 2014; J.J. Bachofer, Il matriarcato. Ricerca sulla ginecocrazia del mondo antico nei suoi aspetti religiosi e giuridici, I-II, trad. it. (di G. Schiavoni-F. Jesi) Torino 2016 (ed. or. Stuttgart 1861); P. Freeman, Searching for Sappho. The Lost Songs and World of the First Woman Poet, New York-London 2016; Rosie Wyles-Edith Hall (edd.), Women Classical Scholars. Unsealing the Fountain from the Renaissance to Jacqueline de Romilly, Oxford-New York 2016; F. Santoro, A primeira filósofa: o amor à sabedoria da lira. The first woman philosopher: love to the lyric wisdom, «Archai» XXVIII (2020) 1-26. Ulteriore bibliografia su singoli testi sarà fornita a lezione.

b) Appunti delle lezioni. Un volume a scelta tra O. Hoffmann-A. Debrunner-A. Scherer, Storia della lingua greca, trad. it. Napoli, Macchiaroli, 1969; A. Meillet, Lineamenti di storia della lingua greca, trad. it. Torino 2003 (3a ed.); L.R. Palmer, Greek Language, London 1980; V. Pisani, Storia della lingua greca, Torino 1960; L. Heilmann, Grammatica storica della lingua greca, Torino 1963; O. Szemerényi, Introduzione alla linguistica indoeuropea, a c. di G. Boccali-V. Brugnatelli-M. Negri, Milano 1985, F. Villar, Gli indoeuropei e le origini dell’Europa, trad. it. Bologna 1997; W.P. Lehmann, La linguistica indoeuropea. Storia, problemi e metodi, trad. it. Bologna 1999; A.C. Cassio (ed.), Storia delle lingue letterarie greche, Firenze 2016 (2a ed.).

Gli studenti non frequentanti sono tenuti a portare lo stesso programma per quanto riguarda la parte istituzionale e a concordare un programma personalizzato, anche in ragione dei propri interessi, per la parte monografica.

Metodi didattici

Dopo alcune lezioni introduttive e l'analisi esemplificativa di alcuni testi a cura del docente, le lezioni potranno essere svolte in forma di relazione dagli stessi studenti, che potranno in tal modo verificare le competenze maturate durante il corso; gli incontri avranno forma seminariale e costituiranno momenti di vero e proprio 'studio di gruppo', con la scoperta e l'impiego dei principali strumenti - tradizionali e informatici - del lavoro filologico.


Tutti i materiali distribuiti nel corso delle lezioni saranno progressivamente resi accessibili e scaricabili sul web all'indirizzo http://www2.classics.unibo.it/Didattica/Programs/20222023/Neri/

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

Una prima verifica dell'apprendimento avverrà già nelle relazioni individuali e nel lavoro seminariale, dove gli studenti avranno modo di auto-valutare il proprio apprendimento.

La prova di esame è invece orale e consiste in un colloquio in cui il docente, attraverso una serie di domande, accerterà le conoscenze teoriche e le metodologie teorico-pratiche presentate a lezione.

Coloro che avranno seguito tutte le lezioni e svolto una relazione possono portare all'esame, oltre alla parte istituzionale, un solo testo da tradurre e commentare, tra quelli trattati a lezione.

Coloro invece che non avessero svolto la relazione durante le lezioni dovranno tradurre e analizzare linguisticamente uno o due testi durante la prova di esame.

Il massimo dei voti prevede risposte precise e complete a tutte le domande poste nel corso dell'esame orale, che si riterrà superato (con valutazione variabile a seconda della qualità delle risposte) qualora il candidato abbia risposto in modo preciso e completo alla maggior parte delle domande. La metrica è la seguente: conoscenze teoriche e capacità di traduzione ed esegesi dei testi eccellenti: 30L; ottime: 28-30; buone: 25-27; discrete: 22-24; sufficienti: 18-21.

Per radicata convinzione didattica non si propongono qui links a syllabi di domande, che finirebbero inevitabilmente per impoverire la preparazione generale degli studenti. Poiché gli appelli sono quindicinali, si invitano gli studenti che vogliano rendersi conto delle modalità pratiche di interrogazione a presenziare, da spettatori, alle sedute di esame, che sono pubbliche.

 

Strumenti a supporto della didattica


PC, videoproiettore, lavagna luminosa, fotocopie.

Link ad altre eventuali informazioni

http://www2.classics.unibo.it/Didattica/Programs/20212022/Neri

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Camillo Neri

SDGs

Istruzione di qualità Parità di genere Ridurre le disuguaglianze Pace, giustizia e istituzioni forti

L'insegnamento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU.