87402 - METODI QUANTITATIVI PER LO STUDIO DEI BENI CULTURALI

Anno Accademico 2018/2019

  • Docente: Eugenio Bortolini
  • Crediti formativi: 6
  • SSD: L-ANT/10
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Ravenna
  • Corso: Laurea in Beni culturali (cod. 8849)

Conoscenze e abilità da conseguire

Il corso ha come oggetto le basi teoriche e pratiche degli strumenti statistici utili a condurre una analisi quantitativa dei dati prodotti nel campo dei beni culturali e della ricerca archeologica, antropologica e demo-etnografica. Al termine del corso lo studente acquisisce da un lato le competenze necessarie a descrivere il dato di interesse in modo sistematico e a quantificarne/esplorarne la variabilità, all’altro gli strumenti di base utili a valutare le proprie ipotesi in modo formale, e ad interpretare i risultati ottenuti alla luce di più ampi processi culturali e antropologici.

Contenuti

Non è richiesta conoscenza pregressa di metodi o software utilizzati nel corso. Sono invece richiesti una conoscenza sufficiente della lingua inglese e un computer dotato di connessione a internet.

Il corso si articola in una serie di lezioni frontali su aspetti teorici e metodologici seguite in alcuni casi dalla spiegazione di metodi specifici e dalla messa in pratica da parte degli studenti - sotto costante guida del docente - dei metodi appena appresi in relazione a casi studio pensati e presentati ad hoc. In dettaglio, il corso sarà articolato secondo il seguente schema:

  1. Metodi quantitativi. Perché provarci?Introduzione a contenuti, metodi e finalità del corso. Panoramica sulla nascita e la diffusione dei metodi di indagine quantitativa, il loro primo utilizzo in ambito antropologico-archeologico, biologico ed economico, l’allontanamento con la diffusione degli approcci post-moderni, il recupero del dato quantitativo nella ricerca
  2. La trasmissione della cultura, tra evoluzionismo ed evoluzione. I pensieri, le idee e la loro registrazione su supporti materici ci mostrano chiaramente di essere soggetti ad un processo di cambiamento nel tempo e nello spazio. I metodi quantitativi ci aiutano nel riconoscimento delle tracce del cambiamento. Panorama sulla nascita e sviluppo dell’evoluzionismo culturale in ambito antropologico e archeologico, suo superamento e l’emergere di un approccio popolazionistico.
  3. L’orecchio di Morelli e i vasi di Petrie. Cosa hanno in comune il metodo del critico d’arte Giovanni Morelli (che ha formato decine di conoisseurs europei) e la seriazione delle ceramiche egizie elaborata dall’archeologo Flinders Petrie (e perfezionata dagli archeologi americani negli anni ’50 del secolo scorso)? Introduzione al concetto di trasmissione non selettiva (neutra), la seriazione di frequenze elaborata dagli archeologi, il concetto di moda e le relazioni con modelli elaborati fuori dall’archeologia.
  4. Tipo o tipologia? Lo studioso di cultura materiale o reperti ossei si trova spesso a contare oggetti o elementi costitutivi di oggetti o individui. Per evitare di annegare nel mare della variabilità che incontra, deve cercare di ordinare i propri dati in modi che siano utili, generalizzabili e replicabili. Panoramica sui diversi approcci sviluppati nel tempo per classificare e raggruppare elementi apparentemente inconciliabili emersi in contesti archeologici, storici e antropologici.
  5. Il tempo svela la verità. Nella ricerca archeologica e antropologica il tempo è un elemento fondamentale. Con quali metodi viene misurato? Panoramica sui modelli utilizzati per ottenere datazioni da varie fonti, problemi e misurazione dell’incertezza. Come leggere le date che troviamo pubblicate. Relazione tra datazioni e stratigrafia, relazione tra datazioni e curve demografiche. 
  6. Lost in translation. I linguaggi formali (matematici o informatici) sono semplicemente delle lingue che possiamo imparare, anche in parte, per poter dialogare con altre discipline. Tentare di imparare almeno la grammatica di base può liberarci dal traduttore, e comprendere più a fondo il potenziale del nostro dato. Panoramica sui softwares disponibili in ambito statistico. Introduzione teorica e pratica a R, installazione del software. Esercitazione pratica di installazione e prima prova.
  7. È possibile. Anzi, è probabile. Introduzione al concetto di probabilità, perché esprimere concetti in termini probabilistici è importante. Definizioni complementari di probabilità sviluppate in diversi approcci. Comunicare la probabilità: difficoltà e possibili soluzioni. Le diverse rappresentazioni della probabilità. Le tre regole base della teoria della probabilità.
  8. Misurare le ombre nella caverna per capire il mondo esterno. Informazione, incertezza e modelli di conoscenza. Variabili e costanti. Scale di misurazione. Accuratezza. I tipi di variabile con cui archeologi, antropologi e storici dell’arte si devono misurare. Statistiche descrittive, grafici di base (a barre, istogrammi, box plot).
  9. La diversità è un valore. Lo studioso dei beni culturali - cosi come l’antropologo - è alle prese con il cambiamento nel tempo e nello spazio. Per registrare questo cambiamento c’è bisogno di misure di diversità che siano confrontabili tra loro.
  10. Cosa si intende per normale? La distribuzione normale, sua storia e rilevanza scientifica, implicazioni. Indicatori di tendenza centrale e misure di dispersione. L’importanza della visualizzazione del dato. Distribuzioni non normali e alcuni esempi più frequenti. Visualizzazione e utilizzo della distribuzione normale e di altre distribuzioni in R.
  11. Una parte per il tutto. Per la maggior parte del tempo studiamo frammenti, resti di attività del passato. Il tempo e le risorse sono sempre poche. Dobbiamo decidere il fretta cosa vale la pena di approfondire e cosa può essere piú problematico. La statistica ci aiuta mettendo in campo strategie di campionamento, con le quali riusciamo a pianificare attività sul campo.
  12. L’eccezione conferma la regola? Come in tutti i processi di ricerca, siamo interessati a comprendere i casi che non confermano le nostre aspettative. Ma quanto diverso o estremo deve essere un caso per attrarre la nostra attenzione? Introduzione al test di ipotesi ed esplorazione dei tre approcci più diffusi. Metodi per confrontare individui e gruppi tra loro.
  13. Correlazione ≠ causalità. Determinare la relazione tra variabili è fondamentale. Ma non implica necessariamente un rapporto di causalità. Cercare di comprendere quale sia la relazione tra due variabili che misuriamo è comunque il primo passo.
  14. La mappa non è il territorio. Per non perderci abbiamo bisogno di punti cardinali. Metodi per ordinare e semplificare dati con molte variabili. Concepire uno spazio di variabilità con più di tre dimensioni
  15. Una retta é un modello. Passare dalla relazione tra variabili all’effetto di una variabile sull’altra ci fa fare un passo in avanti nella comprensione dei processi. Assunti e premesse della regressione lineare. Importanza e limiti dei modelli

Testi/Bibliografia

Il programma del corso è il medesimo sia per gli studenti frequentanti sia per i non frequentanti. La frequenza delle lezioni è caldamente consigliata data la natura del corso, tuttavia, gli studenti che per valide ragioni non possono frequentare sono invitati a rivolgersi al docente, nell’orario di ricevimento, per il suggerimento dei necessari testi integrativi. 

Materiali didattici e le presentazioni delle lezioni saranno forniti durante il corso

Necessari (parti indicate durante il corso)

Renfrew, C. e Bahn, P. 2017. Archeologia, Teoria, metodi, pratica, Zanichelli

Clarke, D. L., 1998. Archeologia Analitica, Mondadori Electa

In aggiunta per i non frequentanti

Carlson, D.L. 2017. Quantitative Methods in Archaeology Using R, Cambridge, Cambridge University Press

Shennan, S. J., 1997. Quantifying Archaeology (2nd edition). Edimburgh: Edimburgh University Press.

Consigliati

Mineo, A.M. 2003. Una Guida all’Utilizzo dell’Ambiente Statistico R, disponibile al link https://cran.r-project.org/doc/contrib/Mineo-dispensaR.pdf

Dunnell, R. C., 1970. Seriation Method and its Evaluation. American Antiquity, 35, 305–319.

Dunnell, R. C., 1971. Systematics in Prehistory. Caldwell, New Jersey: The Blackburn Press.

Fletcher, M. and Lock, G. 2005. Digging numbers (2nd edition), Oxford, Oxford University School of Archaeology

Legendre, P. and Legendre, L., 1998. Numerical Ecology (Second English Edition). Elsevier.

Leonard, R. D. and Jones, G. T. (eds.), 1989. Quantifying Diversity in Archaeology. Cambridge University Press: Cambridge.

Lyman, R. L. and OBrien, M. J., 2006. Measuring Time with Artifacts: A History of Methods in American Archaeology. Lincoln: University of Nebraska Press.

Madrigal, L. 2012 (2nd edition) Statistics for Anthropology, Cambridge, Cambridge University Press

Mesoudi, A. 2011. Cultural Evolution: how Darwinian theory can explain human culture and synthesise the social sciences, Chicago, University of Chicago Press

Reinhard, A. 2015. Statistics done wrong. The woefully complete guide, No Starch Press



Metodi didattici

Lezione Frontale

Lavoro individuale / lavoro di gruppo in aula

Lingua di svolgimento: Italiano, tuttavia se richiesto può essere integrata con inglese per studenti internazionali

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

La valutazione finale si comporrà di due parti:

  1. Consegna di un breve elaborato (massimo 1500 parole e almeno 2 figure) contenente la descrizione dei risultati ottenuti per rispondere a due domande su dati assegnati ad hoc. Lo scritto sarà occasione di verifica sull’apprendimento dei concetti esposti durante il corso in relazione alla presentazione di dati, metodi e risultati (70% della valutazione finale)
  2.  Colloquio orale durante il quale si discuterà con lo studente l’elaborato precedentemente consegnato, si faranno domande di approfondimento su eventuali dubbi emersi, e si richiederà di discutere le tematiche esposte nel corso (30% della valutazione finale)

Strumenti a supporto della didattica

Materiali didattici aggiuntivi di approfondimento e le presentazioni delle lezioni saranno accessibili sulla piattaforma di didattica online dedicata al corso

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Eugenio Bortolini