- Docente: Silvia Leonelli
- Crediti formativi: 8
- SSD: M-PED/01
- Lingua di insegnamento: Italiano
- Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
- Campus: Bologna
- Corso: Laurea in Educatore nei servizi per l'infanzia (cod. 8775)
Conoscenze e abilità da conseguire
Al termine del corso lo studente: - legge i fenomeni familiari nell'ottica del superamento del paradigma della normalità/devianza e alla luce del rispetto della complessità e del polimorfismo che contraddistingue le famiglie di oggi; - conosce le peculiarità delle le famiglie contemporanee considerando le variabili storiche, sociologiche, economiche, demografiche; - individua i nuovi bisogni e le nuove domande che nascono nei contesti familiari contemporanei, per ripensare le coordinate educative, teoriche e metodologiche, che meglio si prestano a sostenere il compito genitoriale; - definisce le buone pratiche funzionali a sostenere le competenze dei genitori in tema di educazione dei figli; - conosce i principali modelli di relazione scuola-famiglie nonché le reciproche rappresentazioni, influenze, le azioni e le conflittualità, ecc.; - ipotizza strategie peri instaurare una relazione cooperativa tra educatori e genitori; - conosce la storia del pensiero sul genere nel Novecento: sia i cambiamenti più rilevanti (dal punto di vista culturale, sociale, ecc) sia gli autori, le teorie e i movimenti culturali che hanno influenzato maggiormente il mondo dell'educazione; - conosce i principali modelli di intervento educativo che hanno 'tradotto' conoscenze e pregiudizi sui generi in prassi quotidiane, soprattutto nei contesti rivolti alla prima infanzia; - identifica come i contesti educativi - siano essi servizi sociali e socio-sanitari, servizi culturali, ricreativi, sportivi - ripetano/producano stereotipi, pregiudizi, categorizzazioni sui generi; - conosce i processi e gli elementi coinvolti nella costruzione dell'identità di genere a partire dalla prima infanzia; - ravvisa le modalità con cui il mondo della cultura e dell'informazione creano le categorie di "femminile" e di "maschile" per le bambine e i bambini; - progetta e realizza percorsi educativi rivolti ai soggetti che si rivolgono ai servizi educativi, sociali, culturali finalizzati alla promozione di una molteplicità di atteggiamenti e comportamenti nei confronti dei ruoli e delle relazioni di genere; - utilizza una pluralità di linguaggi e strategie per decostruire i propri e altrui stereotipi di genere, legati al paradigma dominante della disgiunzione e della riduzione; - progetta e gestisce percorsi culturali rivolti ai servizi per la prima infanzia - alle bambine e ai bambini, alle famiglie, alle educatrici, ecc. - finalizzati alla valorizzazione, al tempo stesso, della singolarità (di ciascuno) e della pluralità (di vissuti) insite nella costruzione del genere; - stimola e sostiene un'educazione al cambiamento culturale rivolta all'intera comunità, anche attraverso iniziative e opere di divulgazione; - esercita funzioni critiche e metariflessività nei confronti della conoscenza disciplinare e della propria capacità di conoscenza, avvalendosi delle categorie del paradigma della complessità; - sa fare riferimento alla più recente letteratura nazionale e internazionale sull'argomento, pedagogica e non solo, al fine di integrare le nuove acquisizioni e partecipare attivamente al dibattito sulla qualità dell'educazione ai generi.
Contenuti
L'insegnamento analizza le teorie educative e i principali modelli educativi che si sono occupati, e si occupano oggi, della differenza di genere in ambito italiano, europeo, internazionale. Si propone, dunque, di far conoscere le problematiche inerenti la Pedagogia di genere e l'Educazione di genere - il livello teorico e quello operativo - e i loro intrecci. Inoltre, l'insegnamento é centrato sulla finalità di introdurre una conoscenza adeguata dei fenomeni familiari contemporanei, al fine di impostare una relazione cooperativa con le famiglie nei servizi educativi.
Testi/Bibliografia
Il programma è identico per frequentanti e non frequentanti e prevede lo studio dei seguenti TRE testi:
1) A. M. Venera (a cura di), Genere, educazione e processi formativi. Riflessioni teoriche e tracce operative, Edizioni Junior, Parma 2014.
Occorre studiare esclusivamente:
- par. 1.3 "Educazione alle differenze di genere nei percorsi educativi"
- par. 1.4 "L'importanza della formazione di genere per educatrici, educatori e insegnanti"
- par. 2.3.1 "La cornice teorica di riferimento"
- tutto il par. 2.4 "Alcune questioni aperte" (da p. 41 a p. 53)
- tutto il cap. 4 "Genere e identità: la costruzione del maschile e del femminile nella società complessa"
- tutto il cap. 5 "Esperienze di genitorialità non eterosessuali"
- tutto il cap. 6 "Le pari opportunità sui banchi di scuola"
- tutto il cap. 7 "Stereotipi di genere, pubblicità e infanzia. Quale immaginario"
- tutto il cap. 8 "Giochi, giocattoli e genere"
- tutto il cap. 9 "Quando i cartoon "insegnano" le differenze di genere"
2) Ghigi R., Fare la differenza. Educazione di genere dalla prima infanzia all'età adulta, Il Mulino, Bologna 2019
3) UN LIBRO A SCELTA TRA I SEGUENTI (DA STUDIARE INTEGRALMENTE):
- Abbatecola E., Stagi L., Pink is the new black, Rosemberg & Sellier, Torino 2017
- Biemmi I., Educazione sessista. Stereotipi di genere nei libri delle elementari, Rosemberg & Sellier, Torino 2017
- Biemmi I., Leonelli S., Gabbie di genere. Retaggi sessisti e scelte formative, Rosemberg & Sellier, Torino 2016
- Ciccone S., Essere maschi. Tra potere e libertà, Rosemberg & Sellier, Torino 2009
- Contini M., Ulivieri S., Donne, famiglia, famiglie, Guerini, Milano 2010
- Leonelli S., Selmi G. (a cura di), Genere, corpi e televisione. Sguardi di adolescenti, ETS, Pisa 2013
- Lopez A. G., Decostruire l'immaginario femminile. Percorsi educativi per vecchie e nuove forme di condizionamento culturale, ETS, Pisa 2017
- Ricchiardi P., A.M. Venera, Giochi da maschi, da femmine e... da tutti e due. Studi e ricerche sul gioco e le differenze di genere, Junior, Bergamo 2005
- Ulivieri S.(a cura di), Educazione al femminile. Una storia da scoprire, Ets, Pisa 2007
- Ulivieri S. (a cura di), Corpi violati. Condizionamenti educativi e violenze di genere, Franco Angeli, Milano 2014
Per gli studenti di precedenti a.a.
Studentesse e studenti che avevano l'insegnamento in altri anni accademici hanno diritto di portare, a loro scelta, il programma dell'anno in cui dovevano sostenere l'esame ("vecchio") oppure quello attuale "nuovo". La scelta spetta al singolo studente/essa. Tuttavia, in vista dell'esame, occorre segnalare se si desidera mantenere il "vecchio" programma, affinché possa essere predisposta una prova ad hoc.
Si segnala inoltre che i programmi degli anni passati sono ancora visualizzabili nel sito di Ateneo: nella pagina "Insegnamenti" è presente, in alto, una "tendina" con i diversi a.a.
Metodi didattici
Il corso prevede: lezioni frontali; esercitazioni pratiche; ideazione e costruzione di progetti educativi; lavori in piccolo e grande gruppo che stimolano la partecipazione attiva di studentesse e studenti; analisi di casi, discussioni guidate; proiezione di documentari e video.
Il materiale didattico presentato a lezione NON viene messo a disposizione, dal momento che è ripreso integralmente dai testi adottati. Per superare l'esame, l'unico materiale importante è costituito dai testi.
Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento
L'esame consiste in una prova ORALE nella quale si verifica la conoscenza PUNTUALE dei testi in programma e si apprezzano le riflessioni critiche di studenti/esse, anche rispetto al collegamento tra gli apprendimenti teorici e le professioni educative.
Il colloquio orale, dunque, accerta l’acquisizione delle conoscenze e delle competenze attese secondo quanto dettagliato negli obiettivi del corso.
• Saranno valutati con voti di eccellenza: la capacità di presentare in modo compiuto le specifiche tematiche presenti nei volumi in programma; il raggiungimento da parte di studentesse e studenti di una visione organica dei contenuti del corso, congiunta alla loro analisi critica in relazione ai contesti educativi; la dimostrazione del possesso di una padronanza espressiva e di un linguaggio specifico.
• Saranno valutati con punteggi discreti: la conoscenza per lo più meccanica e/o mnemonica della materia; capacità di sintesi e di analisi non articolate; un linguaggio corretto ma non sempre appropriato.
• Saranno valutati negativamente: conoscenze minimali del materiale d’esame; linguaggio inappropriato e mancanza di orientamento all’interno dei contenuti del corso.
Alcune precisazioni:
- La prova d'esame si svolge MEDIANTE LA PIATTAFORMA TEAMS. E' OBBLIGATORIO IL MICROFONO, LA WEBCAM e UN DOCUMENTO DI RICONOSCIMENTO.
- Poiché l'esame orale richiede un'organizzazione in base a turni, e si protrae per alcuni giorni, si prega di consultare le FAQ-3 sugli esami orali riportate nella pagina "Avvisi" della docente.
- La votazione dell'esame è espressa in trentesimi.
- L'esame deve essere tenuto in lingua italiana.
- La modalità dell'esame è identica per frequentanti e non frequentanti.
- In osservanza al Regolamento del Dipartimento, NON sono previsti pre-appelli di esame e neppure appelli straordinari per i laureandi. Gli esami si tengono solo all'interno delle date del calendario didattico approvato.Tuttavia, la docente ha cura di fissare una data - all'interno delle date del calendario didattico - in modo da consentire ai laureandi di sostenere l'esame.
- Per sostenere la prova d'esame è necessaria l'iscrizione tramite Almaesami, nel rispetto inderogabile delle scadenze previste. Coloro che non riuscissero ad iscriversi per problematiche tecniche entro la data prevista, sono tenuti a comunicare tempestivamente (e comunque prima della chiusura ufficiale delle liste di iscrizione) il problema alla Segreteria Didattica.
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STUDENTI/ESSE ERASMUS:
La prova d'esame è ORALE, MEDIANTE LA PIATTAFORMA TEAMS, si ricorda che E' OBBLIGATORIO IL MICROFONO, LA WEBCAM e UN DOCUMENTO DI RICONOSCIMENTO.
L'esame si svolge in ITALIANO. Gli studenti possono scegliere di studiare:
- o tutto il volume Ghigi R., Fare la differenza. Educazione di genere dalla prima infanzia all'età adulta, Il Mulino, Bologna 2019
- oppure le seguenti parte del volume A. M. Venera (a cura di), Genere, educazione e processi formativi. Riflessioni teoriche e tracce operative, Edizioni Junior, Parma 2014. Occorre studiare esclusivamente:
- par. 1.3 "Educazione alle differenze di genere nei percorsi educativi"
- par. 1.4 "L'importanza della formazione di genere per educatrici, educatori e insegnanti"
- par. 2.3.1 "La cornice teorica di riferimento"
- tutto il par. 2.4 "Alcune questioni aperte" (da p. 41 a p. 53)
- tutto il cap. 4 "Genere e identità: la costruzione del maschile e del femminile nella società complessa"
- tutto il cap. 5 "Esperienze di genitorialità non eterosessuali"
- tutto il cap. 6 "Le pari opportunità sui banchi di scuola"
- tutto il cap. 7 "Stereotipi di genere, pubblicità e infanzia. Quale immaginario"
- tutto il cap. 8 "Giochi, giocattoli e genere"
- tutto il cap. 9 "Quando i cartoon "insegnano" le differenze di genere"
Strumenti a supporto della didattica
Computer, videoproiettore, internet
Orario di ricevimento
Consulta il sito web di Silvia Leonelli
SDGs
L'insegnamento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU.