UPP_the impact of "Ufficio del processo" (UPP) on Legal Culture and Judicial Organization

PRIN 2022 Pellegrini

Abstract

L’annoso problema italiano relativo al funzionamento dell’amministrazione della giustizia (sia civile che penale) ha registrato in questi ultimi anni un interesse sempre più intenso da parte del sistema politico e dell’opinione pubblica. Il tema è da tempo uscito dall’arena ristretta del dibattito tra giuristi per accedere al circuito mediatico-politico, in particolare per i costi economici legati alle disfunzionalità del sistema giudiziario. Anche in seguito a tale pressione esterna, legata in particolare all’azione di organismi sovranazionali a partire dal 2011 sia sul versante civilistico che penalistico, ha cominciato ad affacciarsi all’orizzonte della cultura giuridica interna quella nozione di New Public Management che aveva preso piede in altri settori della Pubblica Amministrazione sin dalle prime avvisaglie della crisi fiscale del Welfare state nel corso degli anni ’90 del secolo scorso. Si tratta di primi timidi tentativi di introdurre elementi di efficienza e di superamento della cultura professionale delle burocrazie pubbliche che si sono peraltro subito scontrati con un elemento caratterizzante la cultura giuridica egemone nell’ambito dei giuristi italiani: il formalismo fondato sulla vulgata giuspositivistica (cfr. P. Grossi). I repentini mutamenti che i fenomeni della globalizzazione economica hanno prodotto nei sistemi giuridici delle democrazie occidentali della tardo-modernità sono alla base della progressiva inadeguatezza del modello professionale del giurista-burocrate che affonda le sue radici nel giuspositivismo ingenuo del XIX secolo, ma che si è mantenuto in vita attraverso un malinteso omaggio culturale al tecnicismo giuridico. Questo atteggiamento del giurista burocrate si manifesta nella sua propensione ad isolarsi da tale contesto per evitare il pericolo di contaminare la propria decisione con elementi extra-giuridici, correndo il rischio di scivolare verso una concezione individualistica della propria. Questa esigenza della cultura giuridica interna di aprirsi a saperi extra-giuridici, tuttavia, sembra essersi concentrata quasi del tutto su quei saperi che hanno consentito di non mettere in discussione i cardini del tradizionale formalismo giuridico ed anzi di rivestirlo di una nuova patina di modernità. Si tratta di quei saperi che hanno fatto da supporto scientifico ai processi di innovazione tecnologica, di informatizzazione e di telematizzazione degli uffici giudiziari che hanno caratterizzato le riforme degli ultimi anni, principalmente nel settore civilistico, non senza qualche ripercussione anche in quello penale e dell’esecuzione penale. Il mito della cd. giustizia algoritmica, del giudice robot, ha fatto dunque la sua comparsa nel contesto della cultura giuridica interna, ma si tratta realmente di una novità o piuttosto di vecchie formule ripresentate in veste nuova per far fronte ad una richiesta di innovazione che giunge dal mondo della politica e dell’economia? FINALITA’ Nella prospettiva teorica indicata, è di estremo interesse analizzare l’impostazione e valutare le prime reazioni degli attori istituzionali rispetto al recente potenziamento del cd. Ufficio del Processo (istituito dall’art. 50 del D.L. 24 giugno 2014 n. 90) attraverso il Progetto unitario su diffusione dell’Ufficio del Processo e per l’implementazione di modelli operativi innovativi negli Uffici giudiziari per lo smaltimento dell’arretrato”. Si tratta di un progetto che mette in rilievo alcune delle questioni della cultura giuridica interna, peraltro proponendone una lettura piuttosto riduttiva e, ancora una volta, condizionata da una visione che sembra voler collegare managerialismo tecnocratico e formalismo giuridico. Sotto il primo profilo, emerge in più punti del progetto l’esigenza di proporre “un modello organizzativo collaborativo per il magistrato” che ha come implicito bersaglio proprio l’individualismo della

Dettagli del progetto

Responsabile scientifico: Stefania Pellegrini

Strutture Unibo coinvolte:
Dipartimento di Scienze Giuridiche

Coordinatore:
Università degli Studi di TORINO(Italy)

Contributo totale Unibo: Euro (EUR) 50.000,00
Durata del progetto in mesi: 24
Data di inizio 28/09/2023
Data di fine: 28/02/2026

Loghi degli enti finanziatori