11382 - STORIA DELL'ARTE MEDIEVALE

Anno Accademico 2025/2026

  • Docente: Alessandro Volpe
  • Crediti formativi: 12
  • SSD: L-ART/01
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Ravenna
  • Corso: Laurea in Beni culturali (cod. 6600)

Conoscenze e abilità da conseguire

L'insegnamento avvia alla conoscenza dell'arte europea e in special modo italiana compiuta tra il IV e il XV secolo. Al termine del corso lo studente possiede gli strumenti per la lettura dell'opera sul piano stilistico e iconografico, con una particolare attenzione al contesto storico di riferimento.

Contenuti

Il corso prevede l'assunzione di informazioni riguardo ai lineamenti fondamentali della storia dell'arte in Europa dal IV secolo al 1492.

Le lezioni verteranno specialmente sul tema della decorazione murale in pittura e mosaico, cercando le motivazioni estetiche e culturali dei mutamenti che il lungo arco del medioevo ha visto manifestarsi in quest'ambito. 

Una parte "monografica" o di approfondimento (corrispondente a 6 CFU) sarà dedicata all’opera di un pittore che la storiografia ha ipoteticamente identificato in Dalmasio degli Scannabecchi.

Durante il corso si osserveranno le sue opere, discutendole in relazione alla produzione bolognese e fiorentina dei decenni centrali al XIV secolo.

Si affronterà anche il problema irrisolto che riguarda la possibile identificazione dell’autore altrimenti anonimo con il pittore Dalmasio di Jacopo, documentato fra Bologna e Pistoia in tempi prossimi, ma non sovrapponibili, a quelli dei dipinti.

 

Testi/Bibliografia

Tutti gli studenti sono tenuti allo studio dei seguenti testi:

1) Il manuale per la preparazione della prima parte del corso, nei capitoli relativi al programma, quindi dal IV a tutto il XV secolo, a prescindere dagli argomenti tenuti a lezione o dal taglio editoriale del manuale scelto:

- P.L. De Vecchi – E. Cerchiari, Arte nel tempo, edito da Bompiani.

Se risultasse introvabile si usino in alternativa:

- C. Bertelli, Storia dell’arte. Edizione verde, edito da Scolastiche Bruno Mondadori;

- N. Frapiccini, N. Giustozzi, Le storie dell’arte, edito da Hoepli Scuola;

Al manuale si accosti la lettura delle dispense sulla cultura visiva nel medioevo cristiano, rintracciabili fra il materiale didattico digitale.

2) Parte "monografica" o di approfondimento (corrispondente a 6 CFU):

Il tema non è stato affrontato in una monografia; la storiografia se ne è occupata in vari studi, di diverso tenore, che troverete in qualche caso ripetitivi ma anche discordanti:

R. Longhi, La pittura del Trecento nell’Italia settentrionale (1934-1935) (1934-1935), ried. in Opere complete di Roberto Longhi, VI, Lavori in Valpadana, Firenze 1973, pp. 3-90 (in partic. pp. 33-35);

F. Filippini - G. Zucchini, Miniatori e pittori a Bologna. Documenti dei secoli XIII e XIV, Firenze 1947, pp. 57-61;

R. Longhi, Mostra della pittura bolognese del Trecento (1950), in particolare pp. 15-16; anche in Opere complete di Roberto Longhi, VI, Lavori in Valpadana, Firenze 1973, pp. 155-187 (in partic. pp. 160 s.);

G.L. Mellini, Commento a ‘Dalmasio’, in “Arte illustrata”, III (1970), pp. 40-55;

E. Neri Lusanna, La pittura in San Francesco dalle origini al Quattrocento, in S. Francesco. La chiesa e il convento in Pistoia, a cura di L. Gai, Pistoia 1993, pp. 81-164 (in partic. pp. 88-94);

D. Benati, Dalmasio di Iacopo degli Scannabecchi, in Enciclopedia dell’arte medievale, V, Roma 1994, pp. 612-614;

A. Volpe, Frammenti di un’allegoria agostiniana. Quattro ‘Filosofi’ di ‘Dalmasio’, in Paragone, LV (2004), 647, pp. 4-19;

D. Benati, Tra Giotto e il mondo gotico: la pittura a Bologna negli anni di Bertrando del Poggetto, in Giotto e le arti a Bologna al tempo di Bertrando del Poggetto (catal., Bologna), a cura di M. Medica, Cinisello Balsamo 2005, pp. 55-77 (in partic. pp. 64-70);

R. Pini, Il mondo dei pittori a Bologna 1348-1430, Bologna 2005, passim;

D. Cerutti, Assisi a Pistoia: ‘Dalmasio’ e la cappella maggiore della chiesa di San Francesco, in Il Museo e la città. Vicende artistiche pistoiesi del Trecento, Pistoia 2012, pp. 53-79;

F. Boggi - R. Gibbs, Lippo di Dalmasio «assai valente pittore», Bologna 2013, pp. 25 e ss.;

https://www.treccani.it/enciclopedia/dalmasio-di-iacopo-scannabecchi_(Dizionario-Biografico)/

A. Tartuferi, “Dalmasio” e Lippo di Dalmasio, tra Pistoia e Firenze, in Lippo di Dalmasio e le arti a Bologna tra Trecento e Quattrocento, A cura di M. Medica, D. Benati, F. Massaccesi, 2023, pp. 39-49.

 

Metodi didattici

Le lezioni frontali si svolgeranno in aula di fronte ad immagini proiettate su uno schermo.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

La prova d'esame mira a verificare il raggiungimento dei seguenti obiettivi didattici:

conoscenza approfondita degli argomenti e della strumentazione critica illustrati durante le lezioni frontali o apprese dai testi in programma;

capacità di impiegare tali strumenti per confrontarsi con le immagini proposte al candidato dall'esaminatore;

comprensione della propria posizione in relazione alla storiografia in esame, tenendo conto della propria capacità di elaborazione culturale come di un imprescindibile condizionamento.

La prova d'esame è svolta in forma orale e prevede una valutazione in trentesimi.

Il relatore sottoporrà delle immagini tratte dai testi in programma o dalle lezioni in aula. Ci si aspetta che l'esaminato/a le riconosca sapendo collocarle nell'ambito cronologico, geografico e storico di riferimento, discutendone i rapporti con altre opere. Anche per questo motivo è obbligatorio presentarsi all'esame fisicamente forniti dei testi.

Come secondo le linee guida fornite dall'Ateneo, si noti che:

la dimostrazione del possesso di una visione organica dei temi affrontati a lezione o all'interno dei testi d'esame congiunta alla loro utilizzazione critica, di una padronanza espressiva e del linguaggio specifico saranno valutati con voti di eccellenza (28-30);

la conoscenza per lo più meccanica e/o mnemonica della materia, scarsa capacità di sintesi e di analisi e/o un linguaggio corretto ma non sempre appropriato porteranno a valutazioni discrete (23-27);

lacune formative e/o linguaggio inappropriato – seppur in un contesto di conoscenze minimali del materiale d'esame - condurranno a voti che supereranno appena la sufficienza (18-22).

lacune formative, linguaggio inappropriato, mancanza di orientamento all'interno dei materiali bibliografici offerti durante il corso non potranno che essere valutati negativamente.

Strumenti a supporto della didattica

Il materiale utilizzato a lezione è disponibile su VIRTUALE

 Gli studenti che per ragioni dipendenti da disabilità o disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) necessitino di strumenti compensativi potranno comunicare al Docente le loro esigenze in modo da essere indirizzati ai referenti e concordare l’adozione degli accorgimenti più opportuni.




Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Alessandro Volpe