- Docente: Matteo Casari
- Crediti formativi: 6
- SSD: L-ART/05
- Lingua di insegnamento: Italiano
- Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
- Campus: Bologna
- Corso: Laurea in Dams - discipline delle arti, della musica e dello spettacolo (cod. 5821)
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dal 08/04/2026 al 20/05/2026
Conoscenze e abilità da conseguire
Al termine del corso lo studente: acquisisce conoscenze generali sulle culture performative asiatiche e sui principali generi tradizionali di teatro-danza in Asia, sapendoli collocare su un corretto orizzonte storico e antropologico; sa individuarne e analizzarne gli elementi basilari collegandoli alla cultura di riferimento; apprende i primi strumenti metodologici per leggere e interpretare i linguaggi e i fenomeni performativi e teatrali asiatici.
Contenuti
Il teatro giapponese: dai classici alla scena contemporanea
Il corso propone si focalizzerà interamente sul teatro giapponese, concentrandosi sui suoi generi classici più rappresentativi: nō, kyōgen, bunraku e kabuki. Attraverso lo studio di opere tratte da capolavori della letteratura come il Genji monogatari e l’Heike monogatari, si analizzerà come queste storie siano state trasposte sulla scena e abbiano influenzato forme e stili performativi differenti. Gli esempi affrontati offriranno l’occasione per esplorare le profonde interconnessioni tra i linguaggi artistici e le modalità specifiche con cui ciascun genere teatrale elabora il materiale narrativo trasformandolo in materia scenica. Lo sguardo si estenderà, infine, al panorama contemporaneo, esplorando il dialogo che i modelli tradizionali intessono con le istanze sperimentali che animano la scena nipponica.
Testi/Bibliografia
- Giovanni Azzaroni e Matteo Casari, Asia il teatro che danza, Le Lettere, Firenze, 2011.
- Casari Matteo, Teatro nō. La via dei maestri e la trasmissione dei saperi, CLUEB, Bologna, 2008.
- Carolina Negri, a cura di, Storia della letteratura giapponese I. Dalle origini all'Ottocento, Einaudi, Torino, 2025 (in corso di stampa), solo pp. 105-122; 168-182; 242-255; 300-332; 430-466.
Solo agli studenti non frequentanti (si intendono frequentati gli studenti presenti almeno all’80% delle lezioni) si richiede la preparazione di un ulteriore volume a scelta tra:
-Azzaroni Giovanni, Sguardi sul corpo tra Oriente e Occidente. Studi di antropologia filosofica, Bologna, CLUEB, 2019.
-Azzaroni Giovanni, Teatro in Asia. Malaysia – Indonesia – Filippine – Giappone, vol. I, CLUEB, Bologna, 1998, solo pp. 273-388.
-Azzaroni Giovanni, Teatro in Asia. Myanmar – Thailandia – Laos – Kampuchea – Viêt Nam, vol. II, CLUEB, Bologna, 2000, solo pp. 273-388.
-Azzaroni Giovanni, Teatro in Asia. Tibet – Cina – Mongolia – Corea, vol. III, CLUEB, Bologna, 2003, solo pp. 101-256.
-Azzaroni Giovanni, Teatro in Asia. Nepal, Bhutan, India, Sri Lanka, vol. IV, CLUEB, Bologna, 2006, solo pp. 149-338.
-Matteo Casari, Teatro, vita di Mei Lanfang. Con la traduzione integrale di Addio mia concubina, CLUEB, Bologna, 2003.
Casari Matteo e de Concini Giuditta, a cura di, Danzare il Nāṭya. Permanenze e trasformazioni del teatro-danza indiano, in Arti della Performance: orizzonti e culture, n. 5, 2015, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Dipartimento delle Arti e ALMADL, Bologna.
- De Giorgi Margherita, "To be renewed again". Esperienze di butō in Europa: Yvonne pouget, Imre Thormann e Xavier Le Roy, in Arti della Performance: orizonti e culture, n. 2, 2012, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Dipartimento delle Arti e ALMADL, Bologna, solo pp.1-183.
-Di Bernardi Vito, Il Mahābhārata. L'epica indiana e lo spettacolo di Peter Brook, Bulzoni, Roma, 1989.
- Mastrangelo Matilde et al., a cura di, Il teatro giapponese. La macchina scenica tra spazi urbani e riforme, Roma, Aracne, 2014.
- Marazzi Antonio, Uomini, cyborg e robot umanoidi. Antropologia dell’uomo artificiale, Carocci, Roma, 2012.
- Ottaviani Gioia, I fondamenti del teatro in Asia, Aracne, Roma, 2004.
-Zeami Motokiyo, Il segreto del teatro nō, Adelphi, Milano, 1987 (o successive edizioni).
Metodi didattici
L'insegnamento dovrà tendere a un equilibrato mix di nozioni teoriche e di esempi pratici inseriti in un preciso contesto antropologico, al fine di consentire a tutti gli studenti che affronteranno il corso con diversi gradi di preparazione di avere la possibilità di raggiungere il risultato finale prefissato.
Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento
Una prima verifica dell’apprendimento avviene in aula, durante lo svolgimento del corso, attraverso il dialogo con gli studenti. Tale dialogo non è finalizzato all’attribuzione finale del voto ma a saggiare interessi e eventuali difficoltà legati alle lezioni.
L’esame di profitto finale è orale. Durante l’esame lo studente è chiamato a dimostrare la propria preparazione su tutti i testi in programma sostenendo con il docente un dialogo sugli argomenti in essi contenuti. Gli studenti frequentanti possono articolare la propria esposizione riferendosi anche ai temi approfonditi a lezione.
Nello studio, in particolare del manuale, si consiglia di evitare un approccio eccessivamente mnemonico concentrandosi maggiormente sulle questioni nodali dei temi trattati e sulle loro possibili connessioni.
L’esame terrà conto anche della proprietà e della congruità dell'espressione linguistica:
30 e lode: prova eccellente per solidità delle conoscenze, ricchezza dell'articolazione discorsiva, proprietà espressiva e interesse di interventi critici;
30: prova ottima, conoscenze complete e adeguate, ben articolate ed espresse correttamente, con interventi critici interessanti;
29-27: prova buona, conoscenze più che soddisfacenti, espressione corretta.
26-24: prova discreta, conoscenze presenti nelle linee essenziali, ma non esaurienti e/o non sempre articolate con correttezza;
23-21: prova sufficiente, conoscenze presenti in modo generale ma superficiale; espressione spesso non appropriata e articolazione del discorso confusa;
20-18: prova appena sufficiente, espressione e articolazione del discorso con lacune anche di rilievo;
<18: prova insufficiente, conoscenze assenti o molto lacunose, mancanza di orientamento nella disciplina, espressione carente e gravemente lacunosa.
Studenti/sse con DSA o disabilità temporanee o permanenti: si raccomanda di contattare per tempo l’ufficio di Ateneo responsabile (https://site.unibo.it/studenti-con-disabilita-e-dsa/it): sarà sua cura proporre agli/lle studenti/sse interessati/e eventuali adattamenti, che dovranno comunque essere sottoposti, con un anticipo di 15 giorni, all’approvazione del/della docente, che ne valuterà l'opportunità anche in relazione agli obiettivi formativi dell'insegnamento.
Strumenti a supporto della didattica
Proiezione di filmati su spettacoli e danze concernenti gli argomenti presentati durante il corso.
Orario di ricevimento
Consulta il sito web di Matteo Casari
SDGs



L'insegnamento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU.