87627 - TEORIE E MODELLI DELLA SEMIOTICA (1) (LM)

Anno Accademico 2023/2024

  • Docente: Francesco Bellucci
  • Crediti formativi: 6
  • SSD: M-FIL/05
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea Magistrale in Semiotica (cod. 8886)

Conoscenze e abilità da conseguire

Al termine del corso lo studente avrà acquisito le competenze necessarie per muoversi tra i diversi ambiti epistemologici e metodologici della semiotica. Avrà cioè acquisto una conoscenza di base utile a comprendere le differenze tra semiotica strutturale e semiotica interpretativa, e i modelli che negli ultimi anni hanno rivisto, e superato, questa divisione.

Contenuti

Il corso costituisce una introduzione ai principali autori, opere, e teorie della tradizione semiotica. Il percorso didattico passerà in rassegna alcuni autori e opere centrali di questa tradizione. Le categorie teoriche di base (langue/parole, sistema/sintagma, espressione/contenuto, segno/oggetto/interpretante, icona/indice/simbolo, dizionario/enciclopedia, modi di produzione segnica, enunciazione, discorso, etc.) e i principali problemi connessi a queste categorie verranno introdotti e spiegati attraverso la lettura e la discussione critica dei testi in programma. Ognuna delle cinque settimane di lezione è dedicata a un autore e a un testo o una serie di testi di riferimento. 1. F. de Saussure (Corso di linguistica generale, 1916); 2. L. Hjelmslev (Fondamenti della teoria del linguaggio, 1943/1961). 3. C.S. Peirce (la grammatica speculativa del Syllabus, 1903/1933). 4. U. Eco (Semiotica e filosofia del linguaggio, 1984). 5. E. Benveniste (alcuni articoli sulla teoria dell’enunciazione, 1946–1953).

Pur non essendo obbligatorio, questo corso è assolutamente consigliato agli studenti e alle studentesse provenienti da percorsi di studio nei quali lo studio della semiotica è poco presente, e più generalmente a coloro che hanno bisogno o desiderio di approfondire in modo sistematico le basi teoriche della disciplina.

Testi/Bibliografia

1) Ferdinand de Saussure, Corso di linguistica generale, Roma-Bari: Laterza, 1967; solo le seguenti parti: Introduzione: capitoli III e IV; Parte prima: capitoli I e II; Parte seconda: capitoli I, II, III, IV, V, e VI.

2) Louis Hjelmslev, I fondamenti della teoria del linguaggio, Torino: Einaudi, 1968

3) Charles S. Peirce, “Grammatica speculativa”, in Semiotica, a cura di M. Bonfantini et al. Torino: Einaudi, 1980, pp. 119–171 [ripubblicata in Opere, a cura di M. Bonfantini, Milano: Bompiani, 2003, pp. 137–175]

4) Umberto Eco, Semiotica e filosofia del linguaggio, Torino: Einaudi, 1984; solo il cap. 1 “Segno e inferenza”.

5) Émile Benveniste, Problemi di linguistica generale, Milano: Il Saggiatore, 1971; solo i capitoli XVIII “Struttura delle relazioni di persona nel verbo”, pp. 269–282; XIX “Le relazioni di tempo nel vrbo francese”, pp. 283–300; XX “La natura dei pronomi”, pp. 301–309; XXI “La soggettività nel linguaggio”, pp. 310–320; XXII “La filosofia analitica e il linguaggio”, pp. 321–331.

[l’anno indicato è tipicamente quello della prima edizione italiana; edizioni successive alla prima sono equivalenti]

NB Non sono previste differenze di programma tra studenti frequentanti e non frequentanti.

Metodi didattici

Lezioni frontali in aula, con letture e discussioni critiche. E’ fortemente consigliata la partecipazione diretta alle attività del corso.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

   

L’esame consiste in un colloquio orale. Scopo dell’esame è verificare la conoscenza delle principali categorie della semiotica e la capacità di discutere criticamente i problemi teorici, epistemologici e metodologici che ruotano intorno a queste categorie.

Il voto è assegnato tenendo conto dei seguenti livelli di valutazione:

30 e lode: prova eccellente per solidità delle conoscenze, ricchezza dell'articolazione discorsiva, proprietà espressiva e interesse di interventi critici;

30: prova ottima, conoscenze complete e adeguate, ben articolate ed espresse correttamente, con interventi critici interessanti;

29-27: prova buona, conoscenze più che soddisfacenti, espressione corretta.

26-24: prova discreta, conoscenze presenti nelle linee essenziali, ma non esaurienti e/o non sempre articolate con correttezza;

23-21: prova sufficiente, conoscenze presenti in modo generale ma superficiale; espressione spesso non appropriata e articolazione del discorso confusa;

20-18: prova appena sufficiente, espressione e articolazione del discorso con lacune anche di rilievo;

<18: prova insufficiente, conoscenze assenti o molto lacunose, mancanza di orientamento nella disciplina, espressione carente e gravemente lacunosa.

Strumenti a supporto della didattica

Presentazioni powerpoint

 

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Francesco Bellucci