29514 - STORIA GLOBALE: SFERA PUBBLICA E COMUNICAZIONI DI MASSA (1) (LM)

Anno Accademico 2022/2023

  • Docente: Marica Tolomelli
  • Crediti formativi: 6
  • SSD: M-STO/04
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea Magistrale in Scienze storiche e orientalistiche (cod. 8845)

Conoscenze e abilità da conseguire

Lo studente al termine del modulo acquisisce un'adeguata strumentazione teorico-concettuale con cui costruire quadri analitici di riferimento da cui muovere nello studio di questioni e contesti storici specifici. Attraverso una sistematica esplicitazione delle diverse teorie e degli approcci metodologici proposti, lo studente ha modo inoltre di affrontare criticamente lo studio della sfera pubblica. Attraverso la solida base di conoscenza della storiografia nazionale e internazionale relativamente ai temi affrontati nel corso, lo studente sviluppa la propria capacità di lavoro autonomo anche per eventuali ricerche successive. Al termine del corso lo studente conosce gli indirizzi metodologici assunti dalla attuale storia globale, sia con riguardo alle analisi economiche, della cultura materiale e delle modificazioni ambientali, sia relativamente all'ambito della sfera pubblica. Ha sviluppato una forte consapevolezza critica nell'avvicinare testi e dati e nel valutare la loro incidenza nel dibattito storiografico.

Contenuti

Pace, culture politiche e culture del pacifismo da una prospettiva di storia globale

Il primo modulo del corso integrato verterà sui temi della pace e del pacifismo in prospettiva globale e affronterà processi e modalità attraverso cui il tema della pace è divenuto un asse tematico di centrale importanza nella formazione di movimenti collettivi tra Otto e Novecento e poi nel corso del XX e fino all'alba del XXI secolo. Attenzione particolare sarà dedicata a processi di circolazione delle idee entro sistemi comunicativi sempre più dominati da mezzi a diffusione di massa; alla costruzione di reti comunicative e di azione transnazionali; alle influenze reciproche tra attori sociali operanti in diversi contesti politici; alle trasformazione della agency del pacifismo e dell'antimilitarismo entro ambiti comunicativi dominati dai mass media. La prospettiva globale si intreccerà con una prospettiva di classe, soprattutto per il periodo a cavallo tra fine Ottocento e l'avvento della I guerra mondiale, e di genere nell'affrontare i nessi tra femminismo, pacifismo e antimilitarismo dai primi decenni del Novecento fino a reti molto più vaste e articolate in tempi recenti (es. WILPF). Sarà seguita la seguente articolazione per settimane:

I. Precisazioni concettuali e introduzione alla storia globale: Pace, pace perpetua, mediazione di conflitti, assenza di guerra, guerre giuste, pratiche nonviolente: le diverse declinazione del concetto di pace e prime forme di pacifismo internazionale nel corso del XIX secolo.

II. Pacifismo "borghese" e pacifismo proletario, antimilitarismo anarchico, e la mobilitazione contro la guerra all'interno della II internazionale. 

III. Donne per la pace: sorellanza, antimilitarismo e agency internazionale sulla scia della I guerra mondiale.

IV. La minaccia atomica nell'opinione pubblica internazionale. Il ruolo dei media, della scienza e del mondo intellettuale nella formazione di movimenti contro le armi nucleari e pacifisti e declino della nonviolenza nel contesto delle guerre di decolonizzazione e della guerra in Vietnam. 

V. Nessi e divergenze tra femminismo, antimilitarismo e nonviolenza nei movimenti pacifisti degli anni Ottanta. Dallo sviluppo di reti europee di movimenti contro le armi nucleari all'istituzionalizzazione di istanze antimilitariste per la sicurezza mondiale (Commissione Palme). 

Testi/Bibliografia

I testi elencati si intendono come base di riferimento dei temi affrontati a lezione e per lo sviluppo degli elaborati finali:

Su questioni di carattere metodologico e concettuale:

Marek Tamm, Peter Burke (eds.), Debating new approaches to history, London, Bloomsbury 2019;

Sebastian Conrad, Storia globale : un'introduzione, Roma: Carocci, 2015;

Stefan-L. Hoffmann, Civil Society 1750-1914, Palgrave New York 2006;

J. Habermas, Storia e critica dell'opinione pubblica, 3. ed
Roma-Bari, Laterza 2008;

Craig Calhoun (ed), Habermas and the public sphere, The Mit Press, Cambridge 1992;

Marica Tolomelli, Sfera pubblica e comunicazioni di massa, Bologna, Archetipo 2006;

Stefan Berger, Holger Nehring (eds.), The history of social movements in global perspective. A survey, London, Palgrave 2017.

 

Sui temi di pace, pacifismo e antimilitarismo e azione collettiva:

David Cortright, Peace. A history of movements and ideas, Cambridge 2008;

S. E. Cooper, Patriotic pacifism. Waging war on war in Europe 1815-1914, New York-Oxford 1991.

Georges Haupt, La II. Internazionale, Firenze 1973 e Id., Il fallimento della II. Internazionale, Roma 1970;

Ruggero Giacomini, Antimilitarismo e pacifismo nel primo Novecento: Ezio Bartalini e "La Pace" 1903-1915, Milano 1991;

Gianni Oliva, Esercito, paese e movimento operaio. L'antimilitarismo dal 1861 all'età giolittiana, Milano 1986; 

Masao Nishikawa, Socialists and international actions for peace 1914-1923, Berlin: Frank & Timme, 2010; 

Pier Cesare Bori, Gianni Sofri, Gandhi e Tolstoj: un carteggio e dintorniBologna: Il mulino, 1985;

Colleen E. Kelley and Anna L. Eblen  (eds.), Women who speak for peace, Lanham: Rowman & Littlefield, 2002;

Amoreno Martellini, Fiori nei cannoni: nonviolenza e antimilitarismo nell'Italia del Novecento; prefazione di Goffredo Fofi, Roma: Donzelli, 2006;

Cecelia M. Lynch, Beyond Appeasement: Interpreting Interwar Peace Movements in World Politics, Ithaca: Cornell University Press, 2018;

Elda Guerra, Il dilemma della pace: femministe e pacifiste sulla scena internazionale, 1914-1939, Roma: Viella, 2014;

Alison S. Fell, Ingrid Sharp (eds.), The womens movement in wartime: international perspectives, 1914-1918, Basingstoke: Palgrave Macmillan, 2007;

Antonella Marrone, Piero Sansonetti, Né un uomo né un soldo: una cronaca del pacifismo italiano del Novecento, Milano: Baldini Castoldi Dalai, 2003;

Joseph Rotblat, Daisaku Ikeda, Dialoghi sulla pace, Milano 2006;

Francisco Fernandez Buey, Albert Einstein filosofo della pace, Roma-Reggio Calabria 1989;

Sandra Cerrai, I partigiani della pace in Italia. Tra utopia e sogno egemonico, Limena, Libreriauniversitaria, 2011

Ruggero Giacomini, I partigiani della pace. Il movimento pacifista in Italia e nel mondo negli anni della prima guerra fredda, Milano 1984;

Benjamin Ziemann (ed.), Peace movements in Western Europe, Japan and the USA during the Cold War, Essen: Klartext, 2008

Holger Nehring, Politics of Security. British and West German Protest Movements and the early Cold-War, 1945-1970, Oxford 2013

Thomas R. Rochon, Mobilizing for peace: the antinuclear movements in Western Europe, London: Adamantine Press, 1988

Lawrence S. Wittner, Resisting the bomb. A history of the world nuclear disarmament movement, 1954-1970, Stanford 1997

Mary Kaldor, Global Civil Society. An Answer to war, Cambridge 2003

Mary Kaldor (ed), Europe from below. An East-West Dialogue, London 1991

Maurizio Zinni, Schermi radioattivi. L'America, Hollywood e l'incubo nucleare da Hiroshima alla crisi di Cuba, Venezia 2013

April Carter, Peace movements. International protest and world politics since 1945, London and New York 1992

Andreas W. Daum, Lloyd C. Gardner, Wilfried Mausbach (eds.), America, the Vietnam war, and the world. Comparative and international perspectives, Cambridge 2003;

Michael Clarke and Marjorie Mowlam (eds), Debate on disarmament, London 1982;

Alice Cook & Gwyn Kirk, Greenham women everywhere: dreams, ideas and actions from the Women's Peace Movement, London: Pluto, 1983;

Cornelius Castoriadis et al., Oltre la pace: saggi di critica al complesso politico-militare, a cura di F. Magni e S. Vaccaro, Milano: F. Angeli, 1987;

Giulio Marcon, Fare pace: Jugoslavia, Iraq, Medio Oriente: culture politiche e pratiche del pacifismo dopo il 1989, Roma: Edizioni dell'asino, 2011

Shin Chiba, Thomas J. Schoenbaum, Peace movements and pacifism after September 11, Northampton: Edward Elgar, 2008;

The Oxford handbook of women, peace and security, edited by Sara E. Davies and Jacqui True, New York: Oxford University press, 2019;

Howard Zinn, La guerra giusta; prefazione di Gino Strada, Milano: Charta, 2006;

Marco Bertozzi (a cura di), Schermi di pace, Roma: Ediesse, 2006

Metodi didattici

Il corso prevede lezioni frontali alternate a lezioni seminariali in cui è richiesta una partecipazione attiva degli studenti. Alcune letture da discutere in classe saranno assegnate nella I settimana di lezioni tra piccoli gruppi di studenti. Tra queste:

Georges Haupt, Guerra o Rivoluzione?, L'Internazionale e l'Union Sacrée nell'agosto del 1914, in Id., L'Internazionale socialista dalla Comune a Lenin, Torino 1978, pp. 261-300.

H. Noordegraaf, The Anarcopacifism of Bart de Ligt, in P. Brock and Th. Socknat, Challenge to Mars. Essays on Pacifism 1918-1945, Toronto 1999, pp. 89-100;

Catia Cecilia Confortini, What is Feminist Peace?, in Ead., Intelligent Compassion: The Women’s International League for Peace and Freedom and Feminist Peace, Oxford Scholarship Online: 2012.

Timothy Johnston, ‘Peace or Pacifism? The Soviet “Struggle for Peace in All the World”, 1948–54’, in The Slavonic and East European Review, 86, 2 (2008), 259–82; 

Geoffrey Wiseman, The Palme Commission: New thinking about security, in International Commissions and the Power of Ideas, edited by Ramesh Thakur, et al., United Nations University Press, 2005.

Per la preparazione di discussioni in classe i testi saranno caricati sui "materiali didattici" relativi all'insegnamento.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

È considerato frequentante lo studente che partecipa almeno al 75% delle lezioni.

Agli studenti frequentanti è chiesto di produrre un elaborato scritto su un tema afferente a uno dei due moduli, da concordare con la/il docente del rispettivo modulo.

Per una tesina da complessivi 12 cfu è richiesto un elaborato di circa 15-18 pagine (circa 40.000 battute, note e spazi bianchi inclusi).

L'elaborato sarà valutato sia sotto gli aspetti formali di presentazione e di articolazione del lavoro, delle capacità espositive e della precisione nell'uso di concetti e categorie storiografiche, sia in merito alle capacità di elaborazione critica del materiale bibliografico utilizzato e alla coerenza di quest'ultimo in relazione all'oggetto dell'elaborato.

Nella valutazione degli studenti frequentanti si terrà anche conto della costanza e dell’attiva partecipazione alle lezioni.

 

Oltre all'elaborato finale gli studenti non frequentanti dovranno sostenere un esame orale sul seguente testo:

Sebastian Conrad, Storia Globale. Un'introduzione, Carocci, Roma 2015

Christophe Bonneuil, Jean-Baptiste Fressoz, La Terra, la storia e noi: l'evento antropoceneTreccani, Roma 2019

Il voto complessivo del primo modulo per non frequentanti risulterà dalla media conseguita tra la prova orale e l'elaborato finale.

Sulla base dei criteri sopra esposti si seguirà la seguente scala di valutazione:

  • Eccellente (30 e lode)
  • Molto Buono (28-30)
  • Buono (25-27)
  • Discreto (22-24)
  • Sufficiente (18-21)

Il presente corso (6CFU) è componente del Corso integrato “Profili di storia globale C.I. (1) LM". Qualora lo studente abbia in piano di studio il Corso integrato (12CFU), il voto finale risulterà dalla media aritmetica dei voti ottenuti nei due componenti (“Storia globale: sfera pubblica e comunicazioni di massa e “Storia globale: economia, ambiente, società”).

 

 

 

 

 

 

Strumenti a supporto della didattica

Le letture settimanali saranno messe a disposizione sui "Materiali didattici" relativi all'insegnamento. E' auspicata la conoscenza della lingua inglese poiché alcune letture saranno in inglese.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Marica Tolomelli

SDGs

Istruzione di qualità Parità di genere Ridurre le disuguaglianze Pace, giustizia e istituzioni forti

L'insegnamento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU.