86602 - MIND-READING. LA COGNIZIONE SOCIALE TRA TEORIE DELLA MENTE, SIMULAZIONI, ESTENSIONI, PATOLOGIE E PRATICHE NARRATIVE

Anno Accademico 2017/2018

  • Docente: Claudio Paolucci
  • Crediti formativi: 1
  • SSD: M-FIL/05
  • Lingua di insegnamento: Italiano

Conoscenze e abilità da conseguire

In questo corso lo studente verrà introdotto a tutte le più importanti teorie interne alle scienze cognitive contemporanee, quali l’enattivismo, la teoria della mente estesa, quella della simulazione incarnata e quella della cognizione distribuita (prima lezione). Costruirò così il frame teorico all’interno di cui porre il mio problema. Lavorerò poi in modo sia filosofico che sperimentale, presentando alcuni dati sia tipo cognitivo che di tipo neurobiologico che sono fondamentali per il mio percorso. Farò altresì riferimento alla biologia evolutiva dello sviluppo (Evo-Devo) e ad alcuni importanti studi sulla cognizione sociale di tipo animale (seconda lezione). In seguito, introdurrò le due principali Teorie della Mente sul mind-reading, la Theory Theory e la Simulation Theory: quest’ultima ha ora grande forza in seguito alla scoperta del sistema di neuroni mirror (terza lezione). Esaminerò queste teorie, mostrandone i punti deboli e i punti di forza e proverò a proporre una tesi originale, sul confine tra filosofia, biologia, semiotica, medicina, psicologia e patologie del linguaggio (quarta lezione).

Contenuti

In questo corso lavorerò sul mind-reading, e cioè sulla nostra capacità di dare senso alle azioni degli altri sulla base delle credenze, dei desideri e delle emozioni che imputiamo loro. Com’è noto, per lungo tempo si è creduto che questa abilità fosse specifica dell’essere umano e si sviluppasse nei bambini in seguito all’apparizione del linguaggio e alla costruzione del sé. Com’è noto infatti, bambini in fasi evolutive precedenti ai quattro anni di età falliscono il test del mind-reading, ritenendo che una persona altra cercherà un oggetto non dove lui crede che sia, ma dove il bambino sa che effettivamente è. Gli stessi soggetti affetti da patologie del disturbo dello spettro autistico non sono in grado di passare il test anche in età molto più avanzate. Si è così legata l‘abilità del mind-reading a una capacità di “lettura mentale” di tipo cognitivo e la si è cercata di spiegare all’interno di una Teoria della Mente (ToM).

In questo corso, radicalmente interdisciplinare, vorrei invece provare a sostenere come il modo in cui diamo senso alle azioni degli altri non si fondi su di un’abilità di lettura delle menti, bensì derivi dall’interazione pragmatica in cui organizziamo l’azione in forma narrativa a partire dall’intersoggettività. Ben lungi dall’essere la condizione di possibilità della cognizione sociale, il mind-reading è un meccanismo molto specifico derivato da pratiche narrative di tipo semiotico e prelinguistico ed esteso in “wi-fi” al di là dell’interazione in presenza attraverso l’apparizione del linguaggio (Teoria della mente estesa), ben prima del superamento dei test di falsa credenza (Teoria della Mente). Trattandosi di un’abilità che è presente anche in moltissimi animali non umani, che è proprio attraverso il loro dare senso alle azioni degli altri che si difendono dai predatori e imparano a procurarsi cibo nell’interazione, il mind-reading non può essere ricondotto né a un insieme di Teorie (Theory Theory) né a una simulazione incarnata (Simulation Theory), in cui sulla base del circuito mirror ci mettiamo al posto degli altri simulando quello che faremmo al loro posto.

Testi/Bibliografia

Una bibliografia completa verrà fornita durante il corso. Gli studenti interessati a prepararsi prima delle lezioni possono utilmente leggere:

 

S. Gallagher, La mente fenomenologica, Milano, Raffaello Cortina.

M. Cometa, Perché le storie ci aiutano a vivere, Milano, Raffaello Cortina.

Metodi didattici

Il corso terrà insieme didattica frontale e momenti seminariali.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Claudio Paolucci