02644 - TEORIA DELL'ORGANIZZAZIONE

Anno Accademico 2010/2011

  • Docente: Federico Toth
  • Crediti formativi: 10
  • SSD: SPS/04
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea in Economia, mercati e istituzioni (cod. 8038)

Conoscenze e abilità da conseguire

Al termine del corso ci si attende che lo studente: - conosca gli strumenti teorici e analitici di base per lo studio e la comprensione dei fenomeni organizzativi, - sappia analizzare le principali organizzazioni e i contesti economici e politico-istituzionali in cui esse operano.

Contenuti

Il corso è diviso in tre moduli.

Il primo affronta la questione industriale, partendo dal Taylorismo e dalla Scuola delle Relazioni Umane. Il problema della motivazione e la gestione delle risorse umane: da Barnard al modello giapponese.

Il secondo modulo si concentra sulla questione burocratica: il modello Weberiano e i suoi critici (Merton, Gouldner, Selznick, Crozier).

Il terzo modulo tratta infine di alcune importanti questioni inerenti la progettazione e la gestione delle organizzazioni complesse: la struttura organizzativa; i rapporti tra organizzazione ed ambiente; i processi decisionali all'interno delle organizzazioni; la cultura organizzativa

Testi/Bibliografia

Letture obbligatorie:

Libro di testo:

Bonazzi, G. (2008), Storia del pensiero organizzativo, Milano Franco Angeli. Capitoli 1° (L'OSL ovvero il taylorismo), 2° (Dopo Taylor. Nascita e fortuna delle Relazioni Umane), 3° (Chester Barnard), 4° (Le teorie della crescita della personalità), 7° (Nel post-fordismo: specializzazione flessibile, produzione snella e fabbrica modulare), 8° (Max Weber: la burocrazia come apparato del potere legale), 9° (Dopo Weber. L'analisi di R.Merton), 10° (Alvin Gouldner), 11° (Philip Selznick), 12° (Michel Crozier), 16° (Razionalità limitata e decisioni: H. Simon) e 17° (Teorie dellla contingenza e controllo dell'incertezza).

 

Nelle dispense:

Ferrante, M e Zan, S. (1994), Che cos'è un'organizzazione?, in Il fenomeno organizzativo, Roma, Carocci. Capitolo primo.

Normann, R. (1992), Perché uno sviluppo strategico delle risorse umane?, in La gestione strategica dei servizi, Milano, ETAS. Capitolo quinto.

Landau M. (1969), Ridondanza, razionalità e il problema della duplicazione e della sovrapposizione, in "Rivista trimestrale di scienza dell'amministrazione", n. 1, 1982, pp. 3-27.

Hatch, M.J. (1999), La struttura sociale organizzativa, in Teoria dell'organizzazione, Bologna, Il Mulino. Capitolo 6.

Mintzberg, H. (1996), Gli elementi di base della progettazione organizzativa, in La progettazione dell'organizzazione aziendale, Bologna, Il Mulino. Capitolo primo.

Mintzberg, H. (1996), Le configurazioni organizzative, in La progettazione dell'organizzazione aziendale, Bologna, Il Mulino. Capitolo settimo.

Schein, E.H. (1984), Verso una nuova consapevolezza della cultura organizzativa, in P. Gagliardi (a cura di), Le imprese come culture, Torino, ISEDI, pp. 395-415.

Martin, J. e Siehl, C. (1983), Cultura e sottocultura nelle organizzazioni: una difficile simbiosi, in P. Gagliardi (a cura di), Le imprese come culture, Torino, ISEDI, pp. 177-194.

March, J.G.(1994), Razionalità limitata, in Prendere decisioni, Bologna, il Mulino, pp. 11-29

Weick, K. E. (1977), Processi di attivazione nelle organizzazioni, in S. Zan (a cura di), Logiche di azione organizzativa, Bologna, Il Mulino, pp. 267-301.

 

Ad eccezione dei capitoli del libro di Bonazzi, le altre letture obbligatorie sono raccolte in un fascicolo disponibile - a partire dall'inizio del corso e previa prenotazione - presso la Copisteria Broccaindosso.

 

Letture facoltative:

Mintzberg, H. (1996), La progettazione dell'organizzazione aziendale, Bologna, Il Mulino. Capitoli 8, 9, 10, 11, 12.

Crozier, M. (1969), Il fenomeno burocratico, Milano, ETAS. Capitoli 3 e 4 (il caso del Monopolio industriale).

Ohno, T. (2004), Lo spirito Toyota, Torino, Einaudi. Capitoli 1 e 2.

Thompson, J. (1991), L'azione organizzativa, Torino, ISEDI. Capitoli 1,2,3,4.

 

 

Metodi didattici

Lezioni frontali. Analisi e discussione di casi. La frequenza alle lezioni è fortemente consigliata.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

Per gli studenti frequentanti sono previste due prove scritte di verifica, rispettivamente a metà e alla conclusione del corso. Un risultato complessivamente sufficiente nelle due prove comporta il superamento dell'esame e l'acquisizione dei relativi crediti. Gli studenti che non raggiungono un risultato complessivamente sufficiente nelle due prove di verifica, o che si presentano ad una sola delle prove, devono sostenere l'esame orale sull'intero programma.

Le due prove scritte saranno valide ai fini della verbalizzazione solo fino all'ultimo appello della sessione estiva (luglio 2011).

Per gli studenti non frequentanti è previsto l'esame orale sull'intero programma.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Federico Toth