85025 - MUSEUM AND SCIENTIFIC EXPOSITIONS (1)

Anno Accademico 2018/2019

  • Docente: Anna Guagnini
  • Crediti formativi: 6
  • SSD: M-STO/05
  • Lingua di insegnamento: Inglese
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea in Filosofia (cod. 9216)

Conoscenze e abilità da conseguire

Al termine del corso, lo studente comprende l'importante ruolo culturale e sociale di musei e altre forme espositive nell'istituzione e nella codifica delle nozioni di invenzione, scoperta, tradizione scientifica, e nella formazione dell'identità culturale. Il corso esamina i diverdsi contesti culturali, economici e sociali nei quali musei e divere forme di espositive sono radicati, nonchè i fattori che ne hanno influenzato lo sviluppo nel periodo considerato e l'eredità del quadro storico di riferimento.

Contenuti

Gli oggetti che rappresentano il mondo naturale e i fenomeni, e gli artefatti creati per scopi pratici, sono sempre stati fonte di meraviglia e interesse, nel passato come ai nostri giorni. La raccolta, la conservazione, l'ordinamento e la visualizzazione di tali oggetti e manufatti ha una lunga storia, dai "gabinetti di curiosità" di ricchi collezionisti privati del XV secolo, ai musei e ai “science centers”.

Il corso esaminerà la transizione dall'inizio del XIX secolo all'inizio del XX secolo e gli sviluppi nel secondo dopoguerra, caratterizzate dall'apertura dei musei a un pubblico sempre più vasto e diversificato. Particolare attenzione sarà rivolta al contesto europeo, ma nella seconda parte del corso l’osservazione verrà estesa a quanto è avvenuto e avviene negli Stati Uniti.

L'obiettivo è quello di evidenziare come si è modificata l'idea stessa di un museo nel settore delle scienze naturali e fisiche, la sua funzione, il suo pubblico e le pratiche di organizzazione e gestione di queste istituzioni. La analisi riguarderà non solo le esposizioni pubbliche e private, ma anche eventi quali mostre temporanee a carattere locale, nazionale e internazionale. Un'attenzione particolare sarà dedicata alle funzioni, diverse e complementari, che costituiscono l’obbiettivo dei musei scientifici: raccolta e conservazione, divulgazione e istruzione, ricerca scientifica, intrattenimento e interessi economici; l'architettura degli spazi in cui le collezioni sono allestite.

Il corso esplorerà i diversi contesti culturali, economici e sociali da cui sono emersi musei e altre forme di rappresentazione e presentazione al pubblico dell’attività scientifica,e i fattori che ne hanno influenzato l’evoluzione di tali forme di rappresentazione. Gli studenti saranno invitati in particolare a considerare l'importante ruolo culturale e sociale svolto dai musei nel forgiare e codificazione le nozioni di invenzione e scoperta, come pure la creazione di tradizioni culturali.

Testi/Bibliografia

I temi che verranno trattati e la relativa bibliografia sono i seguenti:

1. La Wunderkammer come microcosmo della natura e delle arti.

I "gabinetti di curiosità" tra Cinque e Seicento. Teoria e pratiche nella creazione di collezioni private di oggetti. Le collezioni private di membri delle famiglie reali europee, dell'aristocrazia e della ricca borghesia.

Elisabeth Scheicher, The collection of Archduke Ferdinand II at Schloss Ambras in Oliver Impey and Arthur MacGregor (eds.) The origins of museums: the cabinet of curiosities in sixteenth- and seventeenth century Europe (Oxford: Clarendon Press, 1985), pp. 29-38

Hans-Olof Boström, “Philipp Hainhofer and Gustavus Adolphus’s Kunstschrank in Uppsala”, ibid, pp. 90-101

Arthur MacGregor, “The Cabinets of curiosities in 17th-century Britain”, ibid, pp. 147-158

2. Dai gabinetti di curiosità alle collezioni: natura e artefatti dal Rinascimento all'Illuminismo

L’emergere di nuovi criteri "scientifici" nell'organizzazione delle collezioni e alla loro visualizzazione. Collezioni come strumenti di ricerca e musei come spazi fisici per lo studio della natura. La graduale apertura di musei al pubblico.

Giuseppe Olmi

“From the marvellous to the commonplace: Notes on natural history museums (16th-18th centuries)”, in R. Mazzolini (ed.), Non verbal communication in science prior to 1900 (Firenze; Olschki, 1993), pp. 235-278

Paula Findlen

Possessing Nature Museums, collecting and scientific culture in early modern Italy (Berkeley; University of California Press, 1994)

Chapter 3, “Sites of knowledge”, pp. 97-150

Chapter 7, “Inventing the collector”, pp. 293-345

3. Musei nel diciannovesimo secolo.

Le origini e lo sviluppo iniziale dei moderni musei scientifici e tecnologici, l’importanza cresecnte dei loro obiettivi educativi. Cambiamenti nella organizzazione interna di queste istituzioni, negli spazi fisici e nelle loro strutture architettoniche, nelle forme di esposizione, e nel profilo del loro pubblico.

Tony Bennett, The birth of the museum. History, theory, politics (London New York Routledge 1995), Chapter 1, “The formation of the museum”, pp. 17-58

Samuel J. M. M. Alberti, “Placing nature: natural history collections and their owners in nineteenth-century provincial England”, British Journal of the History of Science, 35 (2002), pp. 211-240

4. Lo spettacolo della scienza.

La scienza come forma di intrattenimento e di divertimento

Iwan Rhys Morus, “More than the aspect of magic than anything natural. The philosophy of demonstration”, in Aileen Fyfe and Bernard Lightman, Science in the marketplace. Nineteenth century sites and experiences(Chicago; University of Chicago Press, 2007), pp. 336-370

John Betts, “P. T. Barnum, and the popularization of natural history”, Journal of the history of ideas, 20 (1959), pp. 353-368

Bruce Sinclair, “Technology on its toes: Late Victorian ballets, pageants, and industrial exhibitions”, in Cutcliffe, Stephen H., and Post, Robert C. (eds.), In context: History and the history of technology. Essays in honor of Melvin Kranzberg (Bethlehem, Pa., Lehigh Univ. Press, 1989), pp. 71-87

5. Le esposizioni nazionali e internazionali

L’Ottocento ha visto lo straordinario sviluppo di esposizioni nazionali e internazionali come palcoscenico da cui offrire ad un pubblico di dimensioni senza precedenti il progresso della scienza, della tecnologia e delle arti. Aspetti culturali, socio-economici e politici di questi eventi.

Paul Greenhalgh, Ephemeral vistas: The “Expositions universelles, Great Exhibitions and world’s fairs 1851-1939 (Manchester University Press, 1988), Chapter 1, “Origins and conceptual development”, pp. 3-26, and Chapter 3, “Imperial display”, pp. 52-81

Robert H. Kargon, Karen Fiss, Morris Low and Arthur P. Molella, World’s fairs on the eve of war (University of Pittsburgh Press, 2015), Chapter 2, “Modernity à la Française”, pp. 7-29.

6. L'origine dei musei della scienza

Dalle collezioni di strumenti e attrezzature utilizzati per la didattica, e dalle raccolte di macchinari esposti nel corso di mostre nazionali e internazionali, alla creazione dei primi musei dedicati specificamente a illustrare la storia della scienza e della tecnologia.

Stella Butler, Science and Technology Museums (Leicester: Leicester UP, 1992), Chapter 1 “Science and technology in display”, pp. 1-14; Chapter 2, “Monuments to manufacture”, pp. 15-42

Eugene Ferguson, “Technical Museums and international exhibitions”, Technology & Culture 6 (1963), pp. 30-46

Wolfhard Weber, “The political history of museums of technology in Germany since the nineteenth

Century”, History and Technology, 10 (1993), pp.13-25

Ferriot, Dominique, “Arts et métiers, la création d'une collection nationale”, La revue du Musée des arts et métiers, 34 (2001), pp. 53-57

Jacqueline Eidelman, “The cathedral of French science. The early years of the ‘Palais de la Découverte’”, in Terry Shinn and Richard Whitley (eds.) Expository science: Forms and functions of popularisation (D. Reidel; Dordrecht, Boston, Lancaster, 1985), pp. 195-207

7. Lo sviluppo dei musei a partire dal 1970

L’attenzione sarà rivolta in particolare al fenomeno emergente dei “science centers”, caratterizzati da un approccio interattivo, dall’uso di nuovi metodi di comunicazione, e dalla tendenza a stimolare la partecipazione del pubblico.

Frank Oppenheimer, “Rationale for a science museum”, Curator: The Museum Journal, 1 (1968), pp. 206-209

Alan J. Friedman, “The extraordinary growth of the science-technology museum”, Curator, 50 (2007), pp. 63-75

Sue Allen, “Designs for learning: Studying science museums exhibits that do more than entertain”, Science Education 88 (2004), pp. 17-33

8. Dibattito su “public understanding of science” e partecipazione, e impatto sulla organizzazione dei musei

La svolta partecipativa è una caratteristica distintiva dell'approccio comunicativo adottato dai dei musei contemporanei. Oltre alla interattività, lo sviluppo di laboratori, la co-creazione e la inclusività, il nuovo ruolo del social media saranno oggetto di esame e di riflessione.

Sharon Macdonald, “Exhibitions and the public understanding of science paradox”, Workshop on “Exhibitions as tools for transmitting knowledge”, Humboldt Universität, 2002

Nina Simon, The Participatory Museum (Santa Cruz: Museum, 2010), Chapter 1, “Principles of participation”; Chapter 3, “From me to we”, http://www.participatorymuseum.org/read/

James M. Bradbourne

“Dinosaurs and white elephants: the science center in the twenty-first century” Public understanding of science , 7 (1998), pp. 237-253

Martin W. Bauer, “What can we learn from 25 years of PUS survey research? Liberating and expanding the agenda”, Public Understanding of Science 16 (2007) pp. 79-95

9. I musei come luogo di dibattiti e conflitti su temi di attualità

I messaggi e le interpretazioni offerte dai musei possono essere, e in effetti spesso sono, controversi. Nel recente passato dibattiti molto accesi si sono sviluppati a partire da mostre che relative specifici eventi storici nel settore della ricerca scientifica, a importanti scoperte o invenzioni e al loro impatto sul piano culturale, sociale e economico. Si esamineranno alcune dell controversie più significative, in particolare la polemica relativa ai casi “Food for thought” e "Enola Gay", e il dibattito sulla apertura del Museo della Creazione (Petersburg, Kentucky, Stati Uniti).

Richard H. Kohn, “History and the culture wars: The case of the Smithsonian Institution's Enola Gay Exhibition”, Journal of American History, 82 (1995), pp. 1036-63

Sharon Macdonald, “Supermarket science? Consumers and 'the public understanding of science'”, in Sharon Macdonald (ed.), The Politics of Display: Museums, Science, Culture (London Routledge 2008), pp. 118-138

Martin Weiss, “Beyond the evolution battle: Addressing public misunderstanding”, Dimensions, on-line journal of ASTC, March/April 2006

http://www.astc.org/pubs/dimensions/2006/mar-apr/index.htm

ECSITE, “Position statement on science and evolution”

http://www.ecsite.eu/sites/default/files/ecsite_position_statement_on_science.pdf

Metodi didattici

L'insegnamento in aula sarà corredato da presentazioni in PowerPoint.

Il programma prevede anche la visita di musei locali, in particolare il Sistema Museale di Ateneo dell'Università di Bologna e il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

La valutazione finale sarà basata su due parti:

Parte 1. Esame orale di 4 dei 9 temi e della relativa documentazione.

Parte 2. Una relazione scritta (circa 2.000 parole) in cui si esaminerà un museo (o una mostra)  nell’ambito della tipologia esaminata durante il corso, utilizzando gli strumenti interpretativi / metodologici offerti dai saggi selezionati per la Parte 1 dell’esame.

L'argomento della Parte 2 deve essere scelto in consultazione con l'insegnante. Il rapporto deve includere il titolo, il nome dell'autore, le note a piè di pagina e una bibliografia che indica saggi, libri e altre fonti consultate.

I contributi alla discussione durante le lezioni saranno considerati come una componente importante della valutazione finale.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Anna Guagnini