12191 - STORIA DELLA FILOSOFIA MEDIEVALE (1)

Anno Accademico 2017/2018

  • Docente: Riccardo Fedriga
  • Crediti formativi: 6
  • SSD: M-FIL/08
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea in Filosofia (cod. 9216)

    Valido anche per Laurea in Filosofia (cod. 0957)

Conoscenze e abilità da conseguire

Il corso introduce alla conoscenza dello sviluppo del pensiero medievale considerato nel suo complesso e in alcuni suoi momenti significativi. Il corso si propone inoltre di addestrare alla lettura diretta e all'analisi critica dei testi. Lo studio degli argomenti trattati dovrebbe favorire l'acquisizione della capacità di valutare l'importanza e la funzione storica del pensiero medievale e di apprezzare la portata teorica di alcuni suoi aspetti particolari attraverso lo studio dei testi.

Contenuti

Il dialogo filosofico fra le religioni nel pensiero medievale

Il dialogo fra le religioni è ostacolato, in via di principio, dalla tendenza di ciascuna di esse a porsi quale unica depositaria di verità assolute. Un regime di incompatibilità sembra ostacolare la possibilità di un dialogo tra le credenze religiose, in particolare tra quelle del Libro. Le radici di tale regime sono state spesso (e in seguito a pregiudizi infondati) individuate nei secoli di ciò che convenzionalmente si definisce medioevo.

Tuttavia, a una storia della filosofia che sappia farsi critica nei confronti di stereotipi e luoghi comuni - nel senso inteso da Mario dal Pra - può essere affidato il compito di costruire o negoziare uno spazio di comunicazione tra i credenti di diverse fedi, individuando conoscenze, regole formali e principi fondativi che siano condivisibili, secondo un lumen naturalis, da tutti gli esseri razionali. In realtà, proprio nei secoli medievali alla filosofia fu affidato il compito di indagare la realtà naturale rinunciando alle pretese di assolutezza della ragione teologica e della fede. In tale luce un’analisi storico-concettuale delle più significative opere e posizioni filosofiche medievali sul tema del dialogo inter-religioso può fornire soluzioni efficaci e motivi di riflessione ancora attuali. Partendo da un comune terreno testuale, costituito dal genere narrativo del dialogo, il corso individua e delinea possibili percorsi filosofici del dialogo inter-religioso. L’arco di tempo considerato, benché centrato sui secoli medievali, non mancherà di fare riferimento al periodo tardo antico, da una parte, e alla riflessione della cosiddetta seconda scolastica dall'altra: dalla polemica a distanza tra Celso e Origene e dalle esortazioni alla tolleranza di Giustino e Temistio, si sviluppa una vasta letteratura dialogico-apologetica che prosegue per tutto l'arco del periodo medievale e oltre.

A partire da un confronto che includerà, oltre alle fonti della cristianità greca e latina, anche quelle islamiche ed ebraiche (Juda- al Levi e Maimonide su tutti), cruciali nella storia delle teologie medievali il corso intende mostrare il percorso (translatio), il confronto e il dialogo teologico-religioso tra le culture e le tradizioni filosofiche e teologiche che si sono affacciate sulle sponde del Mediterraneo.

 All'interno di una contestualizzazione sulla lunga durata, il corso, dopo aver preso in rassegna le posizioni di autori quali Anselmo d’Aosta e Pier Damiani, si soffermerà con particolare intensità su Pietro Abelardo e Federico II di Svevia, fino a Raimondo Lullo.

Infine il programma prevede inoltre cenni alla proposta irenica del De pace fidei di Cusano, alla lettera di papa Piccolomini al sultano turco Mehmet II e alle proposte concordiste di Bartolomeo di Las Casas nel dibattito con Juan Ginés de Sepúlveda sulla conversione degli indios.

Testi/Bibliografia

1)
Pietro Abelardo: Collationes a.k.a. Dialogus inter Philosophum, Iudaeum, et Christianum. Edited by Giovanni Orlandi, with introduction, translation, and notes by John Marenbon, in Peter Abelard: Collationes, Oxford University Press 2001.

Edizione di riferimento 

Pietro Abelardo, Dialogo tra un filosofo, un cristiano e un giudeo, con testo a fronte a cura di Mt Fumagalli Beonio Brocchieri, Bur-Rizzoli, Milano, 1992 (Ia ed. e successive).

2)

Letteratura secondaria:

- Mt. Fumagalli Beonio Brocchieri, Introduzione ad Abelardo, laterza, Bari-Roma, 2010 (oppure: M. Rossini, Pietro Abelardo, La Scuola, 2015).

- M. Coppola, G. Fernicola e L. Pappalardo (a cura di), Dialogus, il dialogo filosofico tra le religioni nel pensiero tardo antico, medievale e umanistico (NB le parti verranno specificate entro l'inizio del corso), Città Nuova, Roma, 2014

3)

 
- Per la parte istituzionale, relativa alla storia della filosofia medievale, lo studente è tenuto a prepararsi sulla seguente coppia di testi:

a) U. Eco e R. Fedriga, Storia della Filosofia vol. I., Filosofia antica e medievale, Encyclomedia-Laterza, Bari-Roma, 2014 (cap. 7-11).

b) - Michela Pereira, La filosofia nel medioevo, Carocci, Roma, 2008

4) Non frequentanti

Gli studenti non frequentanti, oltre al punto 1 e 3 sono tenuti a preparare:

- Abelardo ed Eloisa, Epistolario (a cura di I. Pagani, Utet, Torino, 1974): introduzione ed Epistole I-V e, nelle "Appendici": Problemata (trad. it: Problemi di Eloisa diaconessa del Paracleto con le soluzioni di Abelardo. Lettera di Eloisa a Pietro Abelardo).  

Metodi didattici

La didattica sarà prevalentemente effettuata attraverso lezioni frontali. A partire dall'analisi critica del termine "filosofia medievale", è previsto l'uso di fonti dirette e indirette, cartacee e on line (con relative indicazioni sull'attendibilità delle fonti). All'interno di una concezione che intende la ricerca storico-filosofica come sapere critico, alla fine del corso lo studente svilupperà la capacità di muoversi all'interno della storia della filosofia con indipendenza di giudizio, riconoscendo la pluralità e la concreta dimensione storica della riflessione filosofica, oltre i luoghi comuni che leggono il medioevo e le sue tradizioni di pensiero come "secoli bui" e al di là degli anacronismi legati a categorie quali quella di filosofia perenne.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

L'esame consisterà in una verifica orale (o scritta previo opportuno avviso), sia sui contenuti del corso sia sulla parte istituzionale relativa alla conoscenza delle tradizioni filosofiche medievali. La verifica valuterà le capacità critiche e metodologiche maturate dallo studente, il quale dovrà confrontarsi sia con i testi affrontati durante il corso sia con quelli relativi alla bibliografia in funzione di un'adeguata conoscenza del pensiero medievale.
Il possesso da parte dello studente di una conoscenza storica e filosofica dei temi affrontati a lezione non andrà disgiunta tanto dalla riflessione sull'utilizzazione critica degli strumenti bibliografici e di letteratura secondaria, quanto dal possesso di una padronanza espressiva, scritta e orale, del linguaggio specifico filosofico: tali conoscenze e capacità saranno valutate con voti di eccellenza. La conoscenza prevalentemente mnemonica della materia, unita a capacità di sintesi e di analisi scarsamente articolate, condurrà a valutazioni ai limiti della sufficienza. Lacune formative e/o linguaggio inappropriato condurranno a voti che non raggiungeranno la sufficienza.

Strumenti a supporto della didattica

Fonti primarie, letteratura secondaria, filmati, fonti narrative, iconografiche e musicali, fonti cinematografiche, risorse online, slides, conferenze di studiosi.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Riccardo Fedriga