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Occhiello

Alberto Triola
Curriculum vitae e dichiarazione altri incarichi ex D.lgs. n.33/2013



ALBERTO TRIOLA

Dal 2018 a tutto il 2023 è stato sovrintendente e direttore artistico della Fondazione Arturo Toscanini di Parma e dal gennaio 2010 all’agosto 2021 direttore artistico del Festival della Valle d’Itria di Martina Franca.

È docente a contratto del “Laboratory of Management of Performing Arts” nell’ambito del corso di Laurea Magistrale Innovation And Organization Of Culture And The Arts, del Dipartimento di Scienze Aziendali attivato presso la Scuola di Economia e Management dell'Università di Bologna.

Dal 1990 è stabilmente impegnato nel campo dell’organizzazione teatrale e musicale e vanta oggi un prezioso bagaglio di esperienze professionali e di solide competenze teatrali sia di carattere amministrativo/gestionale sia di ambito artistico. Dal 2002 si distingue come direttore artistico alla guida di prestigiosi teatri e festival italiani, firmando stagioni di riconosciuti successi che vedono la consacrazione di nuovi talenti vocali, registici e direttoriali, e il debutto in Italia di alcuni registi di fama internazionale.

Francesco Bianchi - dapprima commissario straordinario e poi sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino - gli affida il primo incarico di natura strettamente gestionale, quello di direttore generale, ruolo che ricopre dal febbraio 2013 al maggio 2017 e che lo vede impegnato nell'articolata e complessa azione di intervento strutturale per il risanamento economico/finanziario e la riorganizzazione della storica fondazione lirico-sinfonica toscana. Nel 2018 è nominato sovrintendente della I.C.O Fondazione Toscanini di Parma, con comprovati risultati estremamente positivi sia sul piano gestionale sia su quello artistico-culturale, tra i quali spicca il dato dell’incremento degli introiti da sponsorizzazioni ed erogazioni liberali, che registrano un balzo del 719 % rispetto alla gestione precedente.

Nato a Milano nel 1965, con formazione musicale e teatrale indipendente, ha una laurea magistrale “cum laude” in Scienze della musica e dello spettacolo dell’Università degli Studi di Milano e una laurea in Ingegneria civile DSPT conseguita presso il Politecnico di Milano, sempre con il massimo dei voti.

Ha maturato il proprio profilo artistico e professionale in quattordici stagioni passate a Milano, dove dal 1988 al 2002 ricopre diversi incarichi in varie direzioni del Teatro alla Scala, sotto la sovrintendenza di Carlo Fontana. Lo storico direttore artistico della Scala, Cesare Mazzonis, è il primo a instradarlo nella carriera dell’organizzazione teatrale nel 1990; dopo due anni come segretario di produzione, perfeziona l’avviamento professionale nella direzione artistica accanto ad Alberto Zedda (con il quale collabora anche al Rossini Opera Festival di Pesaro nell’anno del bicentenario rossiniano) e poi a Roman Vlad, Paolo Arcà e Gianni Tangucci, dei quali è stretto collaboratore negli anni 1992/1995. È scelto poi come assistente organizzativo del direttore musicale, ruolo che ricopre dal 1995 al 2000. Passa quindi alla direzione degli allestimenti scenici, in occasione del trasferimento temporaneo delle attività della Scala al Teatro degli Arcimboldi e della riorganizzazione logistica e funzionale dei laboratori scenotecnici, trasferiti all’area ex-Ansaldo.

Nel febbraio 2002 il maestro Giancarlo Menotti lo chiama al Festival dei Due Mondi di Spoleto, dove gli affida il ruolo di segretario artistico della XLV edizione del Festival; contribuisce all’ideazione e cura la realizzazione del cartellone, in cui si distingue una produzione di Macbeth (regia di Thomas Moscopoulos, scene e costumi di Dionisis Fotopoulos), che si aggiudica il Premio Abbiati della critica come miglior allestimento dell’anno 2002.

Nel febbraio 2003 è chiamato al Teatro Carlo Felice di Genova, dapprima come segretario artistico, quindi come direttore artistico, incarico ricoperto fino al maggio 2007. Con la sua guida il massimo genovese conosce uno dei periodi artisticamente più fecondi della sua storia recente, ricordato per memorabili produzioni di opere mai eseguite a Genova, tra le quali: L’amore delle tre melarance di Prokofiev con la regia di Andreas Homoki, Giulio Cesare di Handel con Diego Fasolis e Herbert Wernicke, Billy Budd di Britten con Samuel Ramey e la regia di Willy Decker e il Parsifal berlinese di Harry Kupfer; inoltre La fille du régiment di Donizetti con Juan Diego Florez e la regia di Laurent Pelly, Orlando furioso di Vivaldi con il debutto italiano di Franco Fagioli.

Ha rivestito per sei anni (dal 2003 al 2008) la carica di direttore artistico-musicale del Teatro Ponchielli di Cremona, promuovendo l’integrale del teatro musicale monteverdiano (con alcuni dei massimi interpreti internazionali, tra cui Ottavio Dantone e l’Accademia Bizantina, Adrian Noble e Anna Caterina Antonacci e in collaborazione con diversi teatri di tradizione italiani) e diversi titoli inediti nella storia teatrale della città (The turn of the screw di Britten, La voix humaine di Poulenc in double-bill con The medium di Menotti), sia del Barocco sia del Novecento. Negli stessi anni firma il cartellone del Festival Claudio Monteverdi, rassegna internazionale dedicata alla musica barocca, sacra e profana, con i più grandi protagonisti della scena mondiale.

Nel luglio 2007 è chiamato a Bologna in qualità di assistente del sovrintendente e direttore artistico del Teatro Comunale (Marco Tutino), quindi - dal 2008 al giugno 2011 - è ideatore e diret- tore della Scuola dell’Opera Italiana, innovativo progetto di formazione artistica e professionale per giovani artisti promosso e sostenuto dal Teatro Comunale stesso, che ha scoperto e fatto conoscere diversi nuovi talenti vocali e direttoriali, protagonisti oggi di luminose carriere internazionali.

Nel 2010 è stato consulente artistico per le attività di formazione della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, e nel 2011 consulente artistico del Teatro Lirico di Cagliari.

Altri tre prestigiosi Premi Abbiati segnano la sua direzione artistica al Festival della Valle d’Itria, contraddistinta da importanti riscoperte del repertorio belcantistico e del neoclassicismo musicale (Vaccai, Manfroce, Mercadante) e del Novecento italiano ed europeo (Casella, Rota, Korngold, Krenek...), da un deciso investimento sul teatro musicale barocco (Cavalli, Handel, Porpora, Scarlatti...) con significative aperture all’opera del Novecento e alla musica contemporanea, testimoniate da prime assolute di grandissimo successo, come quella de Le braci di Marco Tutino e da una progettualità che ha messo sistematicamente in dialogo la musica del nostro tempo con quella del passato (Gesualdo da Venosa con Francesco D’Avalos, Arvö Pärt con il contrappunto barocco, Frank Zappa con Beethoven, Astor Piazzolla con Vivaldi...), stimolando anche la produzione di giovani compositori in una serie di nuove commissioni.

In virtù di un’ininterrotta esperienza professionale ai più alti livelli dell’organizzazione musicale e teatrale per quasi trentacinque anni, può oggi contare su una preziosa rete di relazioni internazionali e su consolidati e amichevoli rapporti personali con molti dei più grandi protagonisti della scena musicale mondiale, tra i quali Fabio Luisi, Omer Meir Wellber, Gianandrea Noseda, Michele Mariotti, Daniele Rustioni, Riccardo Frizza, direttori d’orchestra con cui ha particolare sintonia artistica e con cui ha condiviso diversi progetti, anche in ambito internazionale, oltre ai registi Pier Luigi Pizzi e Damiano Michieletto.

Esperto conoscitore della "macchina" teatrale, operatore culturale di riconosciuta affidabilità gestionale e creatività, si distingue per la vocazione a mettere in dialogo teatro e musica, prosa e opera e generi musicali diversi – dal classico al jazz, dal barocco al musical - con un’attenzione particolare ai nuovi linguaggi dell’arte; particolarmente incline alla ricerca e valorizzazione culturale di repertori poco esplorati o da riscoprire, è regolarmente presente in giurie di concorsi musicali e vocali internazionali, costantemente alla ricerca di nuovi talenti vocali, registici e direttoriali.

Nel 2010 istituì a Martina Franca, presso la Fondazione Paolo Grassi, la nuova Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”, di cui è stato direttore artistico fino al 2021, che negli anni ha contribuito a individuare e promuovere giovani cantanti e maestri collaboratori nell’ambito specialistico del Belcanto, da sempre territorio privilegiato delle proposte artistiche del Festival pugliese. In virtù della forza del progetto artistico e formativo, dal 2018 l’Accademia è stata riconosciuta dal Ministero della Cultura come “Scuola di eccellenza nazionale operante nell’ambito dell’altissima formazione musicale”.

È stato ideatore e direttore del Concorso “Arturo Toscanini” (ed. 2021) per giovani direttori d’orchestra per l’opera italiana e direttore artistico del Concorso “Voci Verdiane – Città di Busseto” (ed. 2023).

È stato presidente del Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli.

È inoltre regolarmente chiamato a tenere corsi all’interno di master universitari (Università di Verona, Università di Firenze) e di workshop presso Accademie di perfezionamento e Opera studio di rilevanza internazionale, come quello della Semperoper di Dresda. 

A partire dall'anno accademico 2024/25 è titolare d un corso per i giovani artisti dell'Accademia del Maggio Musicale Fiorentino ("Dal testo alla scena, oggi. Leggere, comprendere, interpretare").

Parallelamente all’attività di direttore artistico e di organizzatore musicale e teatrale, dal 2008 svolge quella artistica di regista, con produzioni di successo sia in Italia (Teatro Olimpico di Vicenza, Teatro Verdi di Trieste) sia all’estero (Wexford Opera Festival, Stadttheater di Lubecca, Theater an der Wien di Vienna, Teatro Nazionale di Belgrado).

Particolarmente fecondo il suo rapporto con la Dallas Symphony Orchestra, per la quale ha recentemente firmato due messe in scena acclamate dalla critica americana: Salome ed Evgenij Onegin. Nel 2024, nuovamente in Texas, firma una drammaturgia di luci per il nuovo attesissimo Ring wagneriano firmato da Fabio Luisi.

Ha curato diverse pubblicazioni, tra le quali il volume Riccardo Muti alla Scala, edito da Rizzoli e la monografia Giulio Gatti Casazza, una vita per l'opera, per Zecchini Editore.

 



In data 28/12/2021, ai sensi dell'art.15 co.1 lett.c) del D.lgs. n.33/2013, dichiaro di svolgere incarichi di diritto privato regolati e finanziati dalla pubblica amministrazione e di svolgere attività professionali.

Sovrintendente e direttore artistico c/o Fondazione Arturo Toscanini dal 01/11/2018 al 31/12/2023.