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Silvia Betti

Associate Professor

Department of Modern Languages, Literatures, and Cultures

Academic discipline: L-LIN/07 Language and Translation - Spanish

Useful contents

INDICAZIONI PER IL FORMATO DELLA TESI O DELLA PROVA FINALE

La tesi rappresenta il momento conclusivo della vostra forma­zione personale. Basandovi sulle competenze acquisite durante il corso, applicherete un metodo scientifico di ricerca proprio del settore a un argomento individuato insieme con il relatore. Tramite il confronto con le fonti primarie e con la critica relativa perverrete a risultati originali ed argomentati con chiarezza scientifica. La professio­nalità con cui è organizzata la ricerca, la valutazione corretta delle fonti e la chiarezza dell’esposizione rappresentano i principali parametri di giudizio della tesi stessa (cf. unipd).

Il valore della tesi consiste pertanto anche nella distanza critica con cui dimo­strate di sapervi porre rispetto alle fonti pervenendo a un risultato originale e ben docu­mentato. La vostra tesi deve dimostrare una raggiunta padronanza dei mezzi espressivi e la capacità di impostare una ricerca con autonomia di giudizio.

È importante che facciate sempre riferimento alla metodologia del settore di laurea, e che nell’argomentazione diate costantemente conto delle fonti che state citando per costruire la propria tesi. La critica va usata e se necessario criticata, non saccheg­giata o copiata. Si raccomanda pertanto assoluta precisione e chiarezza nella citazione delle fonti. Queste fonti e le loro chiare referenze danno informazione, fondatezza e spessore alla vostra riflessione: non solo è dovere di onestà intellettuale dichiararle con trasparenza e precisione, ma vi conviene, per conferire un assetto scientifico alla vostra discussione (cf. unipd).

Il plagio, ovvero qualunque citazione di altre fonti fatta senza che ne sia esplici­tata la provenienza e presentata come se fosse materiale proprio, costituisce una grave violazione del rapporto di fiducia tra laureando/a e relatore e un reato passibile di provvedimenti legali e disciplinari, tra cui l’esclusione dalla discussione della tesi (cf. unipd).

Si suggerisce uno stile chiaro, conciso, completo. Queste doti si acquisiscono prediligendo ad esempio frasi ben strutturate, semplici, basate su un ordine naturale delle parti del discorso, senza abbondanza di coordinate, preferibilmente in forma attiva, sapientemente scandite con i segni di punteggiatura e con un uso del tempo uniforme. Si raccomanda l’utilizzo di argomentazioni che grazie anche alle cita­zioni rechino informazioni complete e ben visibili a beneficio del lettore e che mostrino fin dove arrivino le fonti e dove si situi invece il lavoro personale del laureando. Si devono prediligere espressioni precise, aderenti alla terminologia in uso nel lettore, senza inutili banalità o appesantimenti verbosi. Il testo atteso rientra nella tipologia dei testi accademici: presuppone che l'autore della tesi metta da parte il suo "io" e le circostanze aneddotiche del proprio lavoro, per fornire a un lettore potenzialmente sconosciuto e anonimo il frutto della sua riflessione: si suole evitare l'"io" (o anche "noi") in posizione soggetto, usando invece soggetti sintattici che siano idee, concetti, strumenti, figure, operazioni, procedure etc., della stessa ricerca (cf. unipd).

INDICAZIONI PER I LAUREANDI

***(FORMATO, BIBLIOGRAFIA, ECC.)***

***SOMMARIO:

1 Indicazioni per il formato della tesi o della prova finale 2
1.1 Carattere grafico 2
1.2 Interlinea 2
1.3 Margini o "allineamento" del testo 2
1.4 Dimensioni e impostazioni della pagina 2
1.5 Numeri di pagina 3
1.6 Formato delle note a piè di pagina 3
2 Indicazioni per i rimandi e le citazioni all'interno del testo 3
2.1 Rimandi all'interno del testo 3
2.2 Citazioni all'interno del testo 4
2.3 Citazioni all'interno di citazioni 4
3 Indicazioni per la bibliografia in chiusura del lavoro 5
3.1 Citazione di una monografia 5
3.2 Citazione di articolo di rivista 6
3.3 Citazione di lavoro tratto da opera curata da uno o più autori 6
3.4 Citazione di testi dal web 6
3.5 Citazione di siti (homepages) dal web 7





INDICAZIONI PER IL FORMATO DELLA TESI O DELLA PROVA FINALE

1. Vedi norme anche sul sito di UNIBO, alla voce tesi

2. Vedi anche U. Eco, Come si fa una tesi di laurea, Bompiani, 2000.


1.1 Carattere grafico

Utilizzare il tipo di carattere Times New Roman o Arial:

- di 12 punti per il testo normale;

- di 10 punti per le note a piè di pagina (vedi 1.6) e 11 le citazioni (vedi 1.8).

1.2 Interlinea

Utilizzare:
- l'interlinea di 1,5 per il testo normale e le citazioni all'interno del testo (vedi 1.8);
- l'interlinea singola per le note a piè di pagina (vedi1.6) e per la bibliografia finale (vedi 0).

1.3 Margini o "allineamento" del testo

Utilizzare il margine (o "allineamento" nella finestra"formato → paragrafo" dei programmi word) giustificato, ANCHE NELLE NOTE A piè di pagina .

Per quanto riguarda i rientri eventuali della prima riga (dalla finestra paragrafo: "speciale"):
– rientro della prima riga (di cm. 0.5) per il testo normale (vedi 1.8);
- nessun rientro per le note a piè di pagina (vedi 1.6).
- la prima riga sporgente (di cm. 0.5) per la bibilografia finale (vedi 0)

1.4 Dimensioni e impostazioni della pagina

Per impostare le dimensioni della pagina, delle distanze dal testo al bordo pagina, ecc. si utilizza la finestra "imposta pagina" (percorso finestre dei programmi word: "file → imposta pagina").
Il formato deve essere quello del foglio A4 (finestra "imposta pagina → dimensioni: → dimensioni foglio").
Le misure in centimetri dei margini bianchi intorno al testo ("imposta pagina → margini") devono essere le seguenti:

Superiore: cm. 3
Inferiore: cm. 2
Sinistro: cm. 3
Destro: cm. 2.5
Rilegatura: cm. 0
Distanza dal bordo:
Intestazione: cm. 1.25
Piè di pagina: cm. 1.25

1.5 Numeri di pagina
Le pagine devono essere numerate in maniera progessiva. Per inserire i numeri di pagina il percorso dalla finestra dei programmi word è "inserisci" → numeri di pagina". È preferibile la posizione in alto con allineamento "a destra" (se si stamperà in modalità NON fronte/retro) o con allineamento "esterno" (se si stamperà in modalità fronte/retro).

1.6 Formato delle note a piè di pagina
Le note a piè di pagina si inseriscono nel testo seguendo il percorso dei programmi word "inserisci → nota a piè di pagina". Si deve utilizzare la numerazione "automatica" (cioè con numeri arabi progressivi).

 formato delle note è il seguente:
- carattere Times New Roman di 10 punti;
(dalla finestra "formato → paragrafo":)
- interlinea singola;
- allineamento giustificato;
- rientro ("speciale") nessuno.

Indicazioni per i rimandi e le citazioni all'interno del testo
È da utilizzare il sistema cosiddetto "autore data (: pagine)". Esempi:

1.7 Rimandi all'interno del testo

a) rimando generale (a un'opera, un articolo, ecc):

La questione è stata trattata nel dettaglio da Mizzau (1994) ed è stata poi ripresa da... (ecc.)

b) rimando a un passaggio o a un punto particolare di un'opera, articolo, ecc di cui si è utilizzata la versione cartacea (e di cui quindi si possono e si devono fornire i numeri di pagina):
In questi casi sarebbe piuttosto raro trovare verbi più complessi (Mizzau 1994: 252) e ciò è effettivamente confermato anche dai dati del corpus... (ecc.)
c) rimando a un passaggio o un punto particolare di un'opera, articolo, ecc di cui si è utilizzata la versione web (e di cui quindi NON si conoscono, o non si possono avere i numeri di pagina):

È spesso ritenuto fondamentale il ricorso a domande aperte piuttosto che chiuse (Huesca / Dervin 1996: web) nonché... (ecc.)
- oppure, più semplicemente (data l'impossibilità di segnalare esattamente il punto preciso a cui si fa riferimento):
È spesso ritenuto fondamentale il ricorso a domande aperte piuttosto che chiuse (Huesca / Dervin 1996) nonché... (ecc.)

1.8 Citazioni all'interno del testo

a) per le citazioni di dimensioni inferiori a una riga racchiudere il testo citato tra virgolette e farlo seguire dal rimando tra parentesi di autore-data-pagina:
Se il discorso diretto "ha una sua realtà indipendente dal discorso originale" (Mizzau 1994: 249) è necessario ... (ecc.)
b) per le citazioni di dimensioni equivalenti a 4 righe o più utilizzare un formato diverso di paragrafo, il testo della citazione deve essere cioè:
- distanziato (prima e dopo) dal testo normale, senza più bisogno di racchiudere il testo tra virgolette;
- scritto con dimensioni del carattere più piccole (11 punti anziché 12);
- con maggiore rientro SOLO a sinistra (di circa cm. 1,5 per il rientro della prima riga, e ancora di cm. 1,5 per tutte le righe successive alla seconda).
Se il passo citato non viene riportato integralmente ma se ne omettono alcune parti bisogna segnalare le omissioni (nel punto preciso in cui avvengono) con tre puntini dentro parentesi quadra.
Naturalmente, si conclude la citazione con il rimando tra parentesi di autore-data-pagina:

ma anche secondo Mizzau (1994) è necessario mantenere la distinzione:

Per contro, non sempre le virgolette indicano il DD. Nel campione preso in esame, in circa un terzo dei casi le virgolette circoscrivono solo una parte del titolo, in genere una parola, e rappresentano un uso diverso. [...] Si tratta di usi deittici, nei titoli [...] e in denominazioni convenzionali [...]; termini di gergo o neologismi [...]; deviazioni semantiche [...]. (Mizzau 1994: 251)

È infatti soprattutto nei titoli che ....(ecc.)
- se la citazione è tratta da un testo preso dal web (e non si possono quindi specificare i numeri di pagina):

Telaretti descrive il problema in termini molto più critici, sostenendo che a causa della globalizzazione:
[…] assistiamo al progressivo arretramento delle altre lingue di fronte all’avanzata di una sola, considerata più di ogni altra adeguata ai compiti posti dalla globalizzazione (Telaretti 2000: web).
Numerosi studi sembrano però confermare questa affermazione. Lo stesso volume curato da... (ecc.)

1.9 Citazioni all'interno di citazioni

a) se la citazione che a sua volta contiene una citazione è inferiore a una riga (e si trova quindi all'interno del testo normale) usare ugualmente le virgolette doppie per racchiudere globalmente la parte citata ma le virgolette singole per la citazione all'interno della citazione:
Come sostiene Pinco Pallino: "Non tutti gridano: 'Vogliamo la guerra', come ben sappiamo" (Pinco Pallino 2003: 15); è infatti chiaro che... (ecc.)
b) se la citazione che a sua volta contiene una citazione è superiore a una riga- ed è quindi un paragrafo graficamente ben distinto (e non racchiuso tra virgolette), la citazione all'interno della citazione viene racchiusa tra virgolette doppie:

e come sostiene Pinco Pallino:
Non tutti gridano: "Vogliamo la guerra", come ben sappiamo, ciò nonostante è urgente e fondamentale cercare di capire le ragioni e le aspettative anche di coloro che lo fanno. (Pinco Pallino 2003: 15)

Indicazioni per la BIBLIOGRAFIA
che va IN ORDINE ALFABETICO in chiusura del lavoro

(Non citare Wikipedia)

Per il formato (del paragrafo) della bibliografia è preferibile utilizzare le seguenti opzioni (tutte facilmente selezionabili nelle finestre: "formato" → "paragrafo" dei programmi word) :
- l'opzione della prima riga sporgente (di cm. 0,5 – nella finestra "paragrafo" è l'opzione "rientri: speciale" );
- la spaziatura di 6 pt prima e dopo (nella finestra "paragrafo" è l'opzione "spaziatura: prima – dopo");
- l'interlinea singola (nella finestra "paragrafo" è l'opzione "spaziatura: interlinea") .

N.B.

1- Usare il corsivo per i titoli delle monografie, per i nomi delle riviste (NO ARTICOLI) e per i titoli dei testi pubblicati solo su web.

2- Usare le virgolette doppie per i titoli degli articoli tratti da riviste e per i titoli dei lavori tratti da opere a cura di diversi autori.

N.B. Se per il lavoro di tesi si è utilizzato un testo in un'edizione successiva alla prima o un'edizione in traduzione, citare tra parentesi, in posizione finale, i dati dell'edizione originale italiana o straniera (in questo ultimo caso, compresa anche del titolo originale in altra lingua).
Esempi di voci in bibliografia:

1.10 Citazione di una monografia

a) se l' autore è uno solo:
Ammon, Ulrich 2001. The Dominance of English as a Language of Science. Effects on Other Languages and Language Communities. Berlin, de Gruyter.

Berruto, Gaetano 1999. Sociolinguistica dell'italiano contemporaneo. Roma, Carocci (I ed. 1987 Roma, La Nuova Italia Scientifica).
Dardano, Maurizio 1976. Il linguaggio dei giornali italiani. Bari, Laterza.

b) se l'opera ha due o più autori o due o più curatori, per elencarli all'interno della specifica voce bibliografica si segue sempre l'ordine dei nomi come fornito dal frontespizio dell'opera stessa, che segua o no un ordine alfabetico (quindi NON vanno assolutamente elencati secondo ordini diversi):

Dulay, Heidi / Burt, Marina / Krashen, Stephen 1985. La seconda lingua. Bologna, Il Mulino (ed. or. 1982 Language Two. New York, O.U.P.).

Castronovo, Valerio / Tranfaglia, Nicola (a cura di) 2002. La stampa italiana nell'età della TV. Dagli anni Settanta a oggi. Bari, Laterza.

1.11 Citazione di articolo di rivista

Bonomi, Illaria 1993. "I giornali e l'italiano dell'uso medio". Studi di Grammatica Italiana XV (1993); pp. 181-201.

Garfield, Eugene 1998. "Random Thoughts on Citationology, Its Theory and Practice". Scientometrics 43; pp. 69-76.

1.12 Citazione di lavoro tratto da opera curata da uno o più autori

a) Se da una certa opera curata da uno o più autori si è utilizzato solo uno dei saggi/articoli contenuti all'interno, tutti i dati dell'opera completa devono seguire la citazione dell'articolo stesso (N.B.: a differenza degli articoli da riviste, in questi casi si inserisce la preposizione 'in' prima della citazione dei dati dell'opera completa):

Mizzau, Marina 1994. "La finzione del discorso riportato" in Franca Orletti (a cura di) Fra conversazione e discorso. L’analisi dell’interazione verbale. Roma, La Nuova Italia Scientifica; pp. 247-254.

b) Se da una stessa opera curata da uno o più autori si sono invece utilizzati più saggi/articoli si mette una voce bibliografica distinta sia per tutta l'opera completa sia per ciascun saggio/articolo che all'opera completa appartiene; in questo caso, però, non è più necessario per ogni specifico saggio/articolo citare tutti i dati dell'opera completa ma più semplicemente si utilizza il solo rimando con il sistema autore-data (più i numeri di pagina):

Klein, Gabriella B. 1994. "La citazione come strategia conversazionale" in Orletti 1994: pp. 255-266.

Mizzau, Marina 1994. "La finzione del discorso riportato" in Orletti 1994: pp. 247-254.

Orletti, Franca (a cura di) 1994. Fra conversazione e discorso. L’analisi dell’interazione verbale. Roma, La Nuova Italia Scientifica.

1.13 Citazione di testi dal web

a) se il testo utilizzato/citato è solo sul web:

Huesca, Robert / Dervin, Brenda 1996. Rethinking the journalistic interview: Empowering sources to name the world. Paper presented at the annual conference of the Association for Education in Journalism and Mass Communication, Anaheim, CA. Avalaible on line at: http://communication.sbs.ohio-state.edu/sense-making/art/arthuesca&dervin96.html . (consultato il 2 maggio 2002)

Telaretti, Contardo 2000. Comunicazione e Mediazione Comunicativa. In http://www.emmj.it/MEDIAZIONE.HTM (consultato il 5 gennaio 2003)

N.B.: È importante segnalare alla fine, tra parentesi, la data di reperimento e consultazione del testo – questo perché, a distanza di tempo, lo stesso testo potrebbe non essere più visualizzabile (in quanto tolto dal sito o ricollocato altrove all'interno di quest'ultimo), oppure in certi casi potrebbe essere ancora reperibile ma non più gratuitamente o senza specifiche autorizzazioni. È perciò anche per questo buona norma cautelativa, quando si reperisce sul web un testo utile stamparlo subito (con data di stampa) o (se ciò è possibile) scaricarlo e salvarlo sul computer (e/o su un floppy disk).

b) se il testo utilizzato/citato è rintracciabile sia in versione cartacea (ad es. su una rivista, come nell'esempio sotto) che sul web, ma si è utilizzata la sola versione web:
Schirru, Giancarlo 2002. "Il mito della Globalizzazione linguistica". Italianieuropei 2 / 2002 . Testo completo in http://www.italianieuropei.it/rivista/documenti/dettaglio.asp?id_doc=143 (consultato il 9 febbraio 2003)

1.14 Citazione di siti (homepages) dal web

Quando è necessario citare non più testi specifici dal web, ma interi siti internet dedicati ad argomenti strettamente pertinenti all'argomento di tesi (e di cui si suppone quindi si sia fatto uso per la tesi stessa), successivamente alla parte relativa alla BIBLIOGRAFIA, mettere l'elenco degli indirizzi internet sotto la voce SITI WEB. Mettere all'inizio il nome completo o la descrizione sintetica del sito e poi l'indirizzo web:

SITI WEB:

Accademia della Crusca: www.accademiadellacrusca.it
Plain English Campaign: www.plainenglish.co.uk
Portale per l'educazione interculturale: www.bdp.it/intercultura/index.php

N.B: Evitare assolutamente di mettere in elenco siti da cui si è magari citato precedentemente in bibliografia un testo specifico, ma che NON sono siti globalmente pertinenti alla tesi. È il caso ad es. di documenti e testi ospitati all'interno di siti di sedi universitarie o di case editrici – ad es. nel caso già citato di:

Telaretti, Contardo 2000. Comunicazione e Mediazione Comunicativa. In http://www.emmj.it/MEDIAZIONE.HTM (consultato il 5 gennaio 2003)
si tratta effettivamente di un testo pertinentemente citato in una tesi di politica linguistica, ma nella stessa tesi non sarebbe stato invece pertinente citarne separatamente la home page nell'elenco dei Siti Web: il sito www.emmj.it corrisponde infatti a quello di un giornale di Medicina (European Multimedial Medical Journal. Supporto multimediale di Informazione, Cultura, Educazione Sanitaria, ai Periodici delle EDIZIONI TIERRE) e non avrebbe avuto alcuna relazione con gli argomenti di tesi.