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Marina Lalatta Costerbosa

Professoressa ordinaria

Dipartimento di Filosofia

Settore scientifico disciplinare: IUS/20 FILOSOFIA DEL DIRITTO

Avvisi

PER LA TESI di LAUREA - INFO IMPORTANTI

Per gli studenti che desiderano chiedere

l’attribuzione di una tesi di laurea

in

Filosofia del diritto e in Bioetica

(prof.ssa Marina Lalatta Costerbosa)

Non esiste un “numero chiuso” per le tesi di laurea. Tuttavia esse possono essere assegnate solo in subordine alla condivisione dei seguenti punti:

  • La tesi può venire assegnata solo a ricevimento, previo colloquio; mai via email.
  • La tesi va chiesta alla docente almeno 3 mesi prima dall’upload definitivo del pdf dell’elaborato, per le tesi triennali; almeno 6 mesi prima dall’upload definitivo del pdf dell’elaborato, per le tesi biennali.
  • La consegna dei capitoli deve avvenire via via, mai solo a ridosso della scadenza per il caricamento del pdf online.
  • La domanda di laurea va concordata con la docente a ricevimento, una volta valutato l’avanzamento dell’elaborato e il tempo restante prima della scadenza formale. Per le tesi biennali, in questa occasione, viene anche definito il nome del correlatore, se tale scelta ancora non è stata compiuta.
  • Al momento della domanda almeno il 70 % per le tesi triennali e l’80% per le tesi biennali deve essere stato visto e corretto dalla docente.
  • Prima della discussione la tesi deve essere consegnata in forma cartacea completa alla docente. Va benissimo la raccolta delle stampe dei capitoli via via effettuata in vista della lettura e correzione; non occorre ristampare le pagine già consegnate e restituite (anche se vi sono correzioni a penna).
  • Come da regolamento dei Corsi di laurea, per la Triennale, la lunghezza minima della tesi è di 30 pagine; per la Biennale, la lunghezza minima è di 120 pagine (per ulteriori dettagli si veda il sito dei rispettivi Corsi di laurea).
  • Come da regolamento dei Corsi di laurea, il punteggio attribuibile dalla Commissione di laurea è, per la Triennale, da 0 a 3 punti (eventualmente con aggiunta della lode); per la Biennale, da 0 a 5 punti (eventualmente con aggiunta della lode, viste le norme specifiche del regolamento del Corso di laurea magistrale in Scienze filosofiche).
  •  

Si ricorda infine che: 

è importante che le laureande e i laureandi, nell’intraprendere il percorso di elaborazione e stesura della tesi finale, siano consapevoli che copiare (anche solo in parte) la tesi di laurea o presentare come propria la tesi scritta da altri è un reato penale.

Secondo la legge italiana quando una persona si appropria di elementi di un'opera altrui per introdurli in un'altra opera a proprio nome, a configurarsi è una "contraffazione qualificata e aggravata", ossia una riproduzione abusiva di un'opera altrui con appropriazione di paternità (L. 633/ 1941)

Nell’ambito del diritto d’autore, costituisce dunque “plagio” l'appropriazione tramite copia totale o parziale della paternità di un'opera dell'ingegno scritta da altri, anche quando siano inserite nella propria opera solo parti di altre senza indicarne la fonte.

Nelle Tesi di laurea il reato penale del plagio può manifestarsi come:

  1. copia-incolla del lavoro di un’altra persona, parola per parola, senza una corretta citazione diretta;
  2. ampia parafrasi del lavoro di un’altra persona senza la citazione della fonte, modificando con sinonimi alcuni termini ecc.;
  3. una teoria o il pensiero di un’altra persona presentato come proprio, senza indicarne l’autore e la fonte;
  4. un lavoro scritto da un collaboratore o da un’altra persona presentato come proprio, anche nel caso in cui l’altra persona sia d’accordo.


Benché non sia assolutamente disdicevole riportare nella propria tesi brani tratti da altri autori, per non incorrere nel reato di plagio è necessario che il lettore possa distinguere con chiarezza quali parti della tesi siano scritte dalla laureanda/dal laureando e quali siano prese da altri testi, racchiudendo per esempio il testo copiato tra virgolette e indicando chi ne è l’autore e da quale fonte venga tratto.

Far passare come esclusivamente propria una tesi scritta in collaborazione con un altro autore o scritta da altri su commissione costituisce un reato penale punito per legge.
Nel primo caso, la studentessa/lo studente ha scritto la tesi in collaborazione con un’altra persona che non compare come coautore, ma non lo dichiara, suggerendo che l’elaborato sia stato scritto esclusivamente da lei/da lui.
Nel secondo caso, lo studente si avvale di un servizio che redige tesi su commissione. A tale riguardo, è bene ricordare che commette reato sia chi presenta come propria la tesi di laurea scritta da altri (Art. 1 L. 475/1925) sia chi ha scritto la tesi di laurea per altri (Art. 2 L. 475/1925; si veda inoltre Cass., Sez. III, 12 maggio 2011, n. 18826).

Pubblicato il: 15 settembre 2019