Foto del docente

Antonella Huber

Professoressa a contratto

Dipartimento delle Arti

Temi di ricerca

Parole chiave: museo, display, exhibit, ambiente, allestimento, mostra, dispositivo, reenactment, truthiness

- Il display contemporaneo tra function e fiction

Dalla credulità nella linearità storica e nei suoi apparati ideologici positivi, tipici della narrazione museale, al posizionamento critico di alcune mostre contemporanee, capaci di registrare la complessità del presente, il ruolo delle mediazioni simboliche, l’apporto fondamentale dell’immaginario e della coscienza. Mostre pensate come autentiche eterotopie che inquietano perché minano segretamente il linguaggio, spezzano e aggrovigliano i luoghi comuni, devastano anzi tempo la «sintassi» e non soltanto quella che costruisce le frasi, ma quella meno manifesta che fa tenere insieme le parole e le cose.

- Troppo pieno e troppo vuoto. Il museo nell’ora della conoscibilità (Benjamin)

Il museo si misura con una profonda crisi di funzione e di metodo. Ma è dai momenti della storia, che Focillon chiama sperimentali, “quando la decomposizione di un valore permette di valutare i principi su cui era stabilito e il sorgere di un altro di ipotizzarne dei nuovi”, che si sviluppano le visioni più ardite e legittime insieme, le vie di fuga più spettacolari o meno frequentate, escogitate per superare l’impasse e traghettarsi in un altro tempo.

“Non domina qui la categoria della concatenazione bensì quella dell’immanenza della raffigurazione di ciò che si da insieme, del “risveglio”, secondo la nota espressione di Benjamin “non è che il passato getti la sua luce sul presente o il presente la sua luce sul passato, ma immagine è ciò in cui quel che è stato si unisce fulmineamente con l’ora (Jetzt) in una costellazione. In altre parole immagine è la dialettica dell’immobilità."

Sempre più spesso il soggetto di un’esposizione tende a non essere più l’esposizione di opere d’arte quanto l’esposizione dell’esposizione come opera d’arte (Daniel Buren 1972 Documenta 5 cat. pp.17-29).

- Le pratiche e i modelli adottati nella costruzione dello spazio espositivo, in particolare, le pratiche espositive più significative del Novecento:

- “Fiere, mostre, esposizioni. Gusto della tradizione e linguaggio moderno negli allestimenti italiani tra le due guerre”, Collezioni comunali d'Arte Antica, Bologna, 2006;

- Il display come espressione artistica e autoriale:

- "Forme museografiche e arte del display” in Pratiche espositive nel Novecento e nell'attualità. Architettura dei musei, arte del display e comunicazione visuale, Dipartimento Arti Visive, Bologna 2007;

- il Museo come fonte di ispirazione per l'artista contemporaneo; 

- "Il Museo Breve. Prassi e Paradossi nell'arte del mostrare", seminario per la Scuola di Specializzazione in Beni Artistici e Storici dell'Università di Bologna, Bologna, 2012;
- "Kiesler. The viewing experience", seminario IUAV Venezia, Treviso 2011;

Exhibiting Museum: la rappresentazione del museo nella cultura contemporanea e nell’attualità.

- "Exhibiting Architecture: architettura e museo tra XX e XXI secolo" seminario per la Scuola di Specializzazione in Beni Artistici e Storici dell'Università di Bologna, 2010;

- "Forme museografiche e arte del display” in Pratiche espositive nel Novecento e nell'attualità. Architettura dei musei, arte del display e comunicazione visuale, Dipartimento Arti Visive, Bologna 2007; 

- Musei della Memoria:

- “Declinazioni di risarcimento: i Musei della Memoria” Seminario di Studi promosso dall'Università di Bologna, Scuola di Specializzazione in Storia dell'Arte e Scuola di Specializzazione in Archeologia, Bologna 2006; 

- L'espansione dell'occhio; macchine e progetti per la visione:

- “Espandere la visione” in L'arte del display. Allestimenti esemplari nella storia della fotografia fino alla contemporaneità. Festival di Fotografia Europea 2009, Università di Modena e Reggio Emilia;

 - “Grammatiche dell'invenzione meravigliosa”, Seminario di Studi in onore di Adalgisa Lugli, Università di Bologna, Dipartimento delle Arti Visive, Scuola di Specializzazione in Storia dell'Arte, Bologna 2005.