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Antonella Huber

Professoressa a contratto

Dipartimento delle Arti

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a.a 2021/2022 titolo del corso: RAID THE ICEBOX _inventari, invenzioni e ossessioni nelle pratiche di display

Programma

Come affrontare il cambiamento dei ruoli e delle esigenze tra conservazione, ricerca e nuova curatela?Può esserci una nuova coreografia dell’inanimato per riportare in vita collezioni multidisciplinari e stratificate come quelle dei nostri musei civici?

Per rispondere a queste domande si propone una riflessione sulla pratica del display come dispositivo narrativo e sulla curatela affidata ad artisti o a figure estranee all’ambito disciplinare delle collezioni.

Nel processo interpretativo della vocazione di ogni museo, misurarsi con il ripensamento del linguaggio delle cose, e della sintassi che le mette in relazione, costituisce un passaggio logico, se non obbligato, per manifestarsi a spettatori in continua metamorfosi. Sono gli ambiti linguistici dell’allestimento che svelano le strategie culturali dell’istituzione, manifestano le oscillazioni o le conferme in merito al valore e al significato delle raccolte, ridisegnano orizzonti e confini in base alle differenti nature delle collezioni.

Esporre, anche linguisticamente, sta per narrare, e il museo nel corso del tempo adotta modalità di composizione paragonabili ad artifici letterari, costruiti secondo le più diverse formule. Dall’enciclopedismo alla rete, dalla pluralità all’incompiutezza, dall’atemporalità fino all’iper-testo, la storia del mostrare è disseminata di esperimenti: tentativi di sintesi, intrecci virtuosi, tessiture multiple, strutture esplorative delle infinite possibilità combinatorie della realtà, ma, soprattutto, applicazioni, come direbbe Italo Calvino, del “principio di campionatura della molteplicità potenziale del narrabile”.

Il corso utilizzerà il nuovo allestimento dei musei civici di Reggio Emilia come laboratorio per una riflessione teorica e pratica sul tema della narrazione museale.