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William Grandi

Professore ordinario

Dipartimento di Scienze Dell'Educazione "Giovanni Maria Bertin"

Settore scientifico disciplinare: M-PED/02 STORIA DELLA PEDAGOGIA

Didattica

Argomenti di tesi proposti dal docente.

Nella scelta di un relatore e della disciplina per la prova finale/tesi di laurea si richiede alle studentesse e agli studenti la massima attenzione, in quanto un percorso di elaborazione di questo tipo richiede sforzo, impegno e interesse non solo da parte del/la candidata/o ma anche da parte del docente: è importante che una volta intrapreso tale percorso si mantengano le scadenze concordate, l’impegno di ricerca, la volontà di approfondire l’argomento.

Risulta inoltre fondamentale che all’atto di richiedere al docente questo impegno, la/o studente/ssa abbia già una bibliografia di riferimento di cui abbia letto almeno alcuni testi/articoli.

  1. I Temi per le tesi relative all'insegnamento di Storia delle narrazioni di divulgazione scientifica per ragazzi (componente del corso integrato di Didattica della comunicazione scientifica, LM “Didattica e comunicazione delle scienze naturali” presso il Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali) dovranno essere concordati direttamente col docente e scelti già in fase di Tirocinio.
  2. Per i Temi relativi alle prove finali connesse all’insegnamento di Pedagogia della Narrazione della laurea triennale di “Educatore Sociale e Culturale” (ESC) e alle tesi riguardanti l’insegnamento di Storia dei servizi educativi e dell’immaginario infantile per la LM di “Pedagogia” (Dipartimento di Scienze dell’Educazione) si darà priorità a ricerche di natura storico-teorica connesse allo studio delle rappresentazioni narrative.

Per quanto riguarda le/i candidate/i di ESC e PEDAGOGIA la stesura di tali prove finali/tesi implica per le studentesse e gli studenti il saper:

  • Condurre un’analisi storico-teorica del tema scelto: analisi che prevede pertanto la definizione di un corpus di testi e/o altri materiali documentari da esaminare, confrontare, collocare nella giusta dimensione storica, relazionare a contesti culturali, definire negli aspetti strutturali. E tutto questo sempre in rapporto al tema scelto.
  • Formulare un quadro storico puntuale in cui collocare l’argomento dell’elaborato
  • Ricostruire gli aspetti narrativi, letterari, metaforici e immaginativi, relativi all’argomento dell’elaborato
  • Inquadrare pedagogicamente il tema indagato, riflettendo sui motivi per cui questo argomento è utile alla professione dell’educatore o del pedagogista, è importante per la conoscenza dell’infanzia/adolescenza, risulta d’impatto sull’immaginario dei giovani, si connette con le realtà educative e/o scolastiche come pure con i luoghi di educazione informale o familiare e, infine, si pone in continuità/discontinuità con il pensiero pedagogico.

    Il grado di approfondimento degli argomenti ovviamente varia a seconda del tipo di laurea:

  • -nel caso della prova finale per la laurea triennale ESC, l’argomento sarà molto circoscritto e definito; la ricerca si eserciterà su un corpus di testi essenziali e implicherà un’interpretazione fortemente ancorata a studi consolidati, per mostrare di padroneggiare con solida conoscenza teorica di base un argomento fondamentale;
  • -nel caso della tesi per la LM Pedagogia, l’argomento riguarderà contenuti più ampi per definire un orizzonte di analisi quanto più possibile completo ed esaustivo; pertanto la ricerca si eserciterà, in questo caso, su un corpus di testi e di documentazione capace di introdurre la/il candidata/o nei dettagli delle questioni affrontate. Gli stessi inquadramenti teorici, storici e pedagogici dovranno essere ben definiti e approfonditi. Inoltre, tali inquadramenti dovranno essere arricchiti anche da interpretazioni personali, fondate e argomentate su saldi riferimenti accademici e scientifici.

    Argomenti indicati per laurea triennale ESC e LM Pedagogia:

  • analisi di un autore, di un gruppo di autori, di un illustratore e/o di prodotti narrativi (film, serie tv, romanzi, cartoon, giochi di ruolo, videogame…) di particolare impatto su infanzia e/o adolescenza;
  • analisi di un genere narrativo particolarmente vicino alle giovani generazioni;
  • studio delle rappresentazioni di infanzia e/o di adolescenza in particolari prodotti narrativi;
  • studio delle rappresentazioni dei rapporti educativi in particolari prodotti narrativi;
  • studio delle rappresentazioni di famiglia e di legami parentali in particolari prodotti narrativi;
  • studio delle rappresentazioni di legami non parentali tra bambini/adolescenti e adulti (la figura del mentore, dell'insegnante e oltre) in particolari prodotti narrativi;
  • studio delle rappresentazioni delle relazioni tra pari (amicizia, amore, competizione, bullismo, solidarietà…) in particolari prodotti narrativi;
  • studio delle rappresentazioni del rapporto tra giovane età e natura in particolari prodotti narrativi, eventualmente anche in riferimento a movimenti o correnti giovanili (Boy Scout, Wandervögel, hippy…)
  • studio della rappresentazione di alcune figure “liminari” dell’infanzia/adolescenza (il bambino selvaggio, il bambino mostro, il ribelle, lo sbandato, il vagabondo…) in particolari prodotti narrativi;
  • studio delle rappresentazioni delle figure fantastiche (fate, folletti, streghe, draghi, mostri, maghi…) connesse alle narrazioni offerte al mondo giovanile: storia, profili e funzioni di tali personaggi;
  • analisi delle rappresentazioni di temi o domande “difficili” (morte, orfanezza, sessualità, malattia, disabilità, corpo, abbandono, povertà, immigrazione, violenza…) in relazione a infanzia e adolescenza in particolari prodotti narrativi;
  • analisi di progetti già realizzati, documentati, verificati e resi pubblici, basati sull’intreccio tra narrazioni e bisogni educativi.