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Marina Lalatta Costerbosa

Full Professor

Department of Philosophy

Academic discipline: IUS/20 Philosophy of Law

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Norme redazionali e bibliografiche per la stesura della tesi

Norme redazionali e bibliografiche per la stesura della tesi di laurea triennale e magistrale:

Per citare articoli su rivista (indicare sempre le pagine delle citazioni):

M. La Torre, La fine dell’Ottocento. Il terremoto di Messina e lo stato d’eccezione, in «Materiali per una storia della cultura giuridica», XXI, 1 (2009): 97-124, 98. La prima volta, successivamente:

La Torre, La fine dell’Ottocento. Il terremoto di Messina e lo stato d’eccezione, cit., p. 100.

Per citare capitoli o pagine di libro (miscellanea, atti di convegno ecc.) (indicare sempre le pagine delle citazioni):

C. Schmitt, Tre tipi di pensiero giuridico, in Id., Le categorie del “politico”, Bologna, il Mulino, 1972, pp. 247-278.

F. C. v. Savigny, La vocazione del nostro tempo per la legislazione e la giurisprudenza, in A. F. J. Thibaut, F. C. v. Savigny, La polemica sulla codificazione, a cura di G. Marini, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1982, p. 99.

Per citare un libro (indicare sempre le pagine delle citazioni e nella bibliografia finale per esteso il titolo originale e l’anno della prima edizione):

P. Ricoeur, Il male. Una sfida alla filosofia e alla teologia, Brescia, Morcelliana, 1993. La prima volta, successivamente:

Ricoeur, Il male. Una sfida alla filosofia e alla teologia, cit., p. 9. Se si tratta di riferimenti consecutivi:

Ivi, p. 9.

In alternativa, ma non consigliato per la tesi, si può utilizzare il criterio autore-data:

Nel testo, dopo la citazione o dove si vuole inserire il rimando bibliografico: (Arendt 1966, p. 21). In questo caso tutti i riferimenti dovranno comparire nella bibliografia finale.

Per la bibliografia finale questi alcuni esempi:

Torture. A Collection, a cura di S. Levinson, Oxford-New York, Oxford University Press, 2004.

Vives J.L., Commentarii ad divi Aurelii Augustini De civitate Dei, traduzione, note e indice di R. Cabrera Petit, 6 voll., Valencia, Ajuntament de Valencia, 2000, (http://bivaldioai.gva.es/i18n/corpus/unidad.cmd?idUnidad=10148&idCorpus=1#gr3 [https://mail.unibo.it/owa/redir.aspx?C=92cd812f19f14b4c8a77d27279954ae0&URL=http%3a%2f%2fbivaldioai.gva.es%2fi18n%2fcorpus%2funidad.cmd%3fidUnidad%3d10148%26idCorpus%3d1%23gr3] ).

Voltaire, Dictionnaire philosophique (1764); trad. it. Dizionario filosofico, in Id., Opere, vol. II, Milano, Sansoni, 1993.

Weber M., Die Politik als Beruf (1919); trad. it. La politica come professione, in Id., Il lavoro intellettuale come professione, Torino, Einaudi, 1973.

Yoo J., Transferring Terrorists, in «Notre Dame Law Review», 79 (2004): 53-78.

Yoo J., War by Other Means, New York, Atlantic Press, 2006.

Zagrebelsky G., Il diritto mite. Legge, diritti, giustizia, Torino, Einaudi, 1997.

Zambrano M., Persona y democracia. La historia sacrificial (1958); trad. it. Persona e democrazia, Milano, Bruno Mondadori, 2000.

Altre informazioni:

Non si devono mai lasciare degli spazi prima dei seguenti segni di interpunzione: . (punto) , (virgola) : (due punti) ;(punto e virgola) ! (punto esclamativo) ? (punto interrogativo) " (virgolette inglesi chiuse) » (virgolette caporali chiuse).

Le parole italiane che finiscono con la lettera "e" accentata hanno in genere l'accento acuto (perché, poiché, affinché, né, sé, ecc.), tranne la terza persona singolare del presente del verbo essere (è), alcuni nomi comuni (bebè, caffè, tè, cioè, ecc.) e alcuni nomi propri (Noè, Giosuè, Mosè, ecc.).

Per quanto riguarda i trattini, come è noto ve ne sono tre tipi: quelli brevi ( - ), quelli medi ( – ), e quelli lunghi ( — ). I trattini brevi vanno riservati alle parole composte, ad esempio: "analisi storico-critica", oppure per i numeri, ad esempio: "negli anni 1970-80", "pp. 46-47", "pp. vii-viii", "pp. XV-XVI", ecc. (i trattini brevi non devono mai essere preceduti o seguiti da spazi). I trattini medi (che si ottengono digitando ALT + 0150) vanno invece usati per le frasi incidentali, cioè per aprire una sorta di parentesi nel testo, e in questo caso deve sempre esservi uno spazio prima e uno dopo il trattino (ad esempio: «Vede dottore – disse il paziente – oggi mentre venivo da lei...»); i trattini medi possono essere usati anche per indicare il segno meno. I trattini lunghi invece è preferibile non usarli mai.

Published on: November 02 2019