La ricerca si focalizza sulla traduzione nella sua particolare
forma dell'auto traduzione. All'interno della ricerca si intendono
approfondire le seguenti tematiche: lo studio
dei rapporti tra lingua materna e lingua d'accoglienza, per
cercare di ridefinire tali concetti sulla base dell'esperienza
migratoria. La ricerca porta, in particolare,
sulle caratteristiche della traduzione di un testo
teatrale, destinato alla rappresentazione e quindi legato ai
condizionamenti legati all'oralità. Sarà dunque necessario studiare
come questi elementi legati alla performance teatrale siano
tradotti dall'autore e successivamente vedere quali elementi
culturali possano essere evidenziati nel passaggio da una lingua
all'altra. Infine la ricerca si focalizza sulla traduzione dei
neologismi. Essi appaiono infatti luoghi altamente simbolici di un
meticciato linguistico e culturale dove l'identità viene
rappresentata nella sua forma creativa, dinamica e sempre
originale.
Tra gli altri temi si segnala: la mediazione,
l'interculturalità, il lessico, l'antropologia linguistica
La lingua è un vettore di contatto e di creazione di ibridismi.
La circolazione delle lingue è sempre più a immagine della
complessità culturale della nostra epoca il cui compito è
continuare ad interrogarsi su nuove articolazioni del rapporto tra
il Sè e l'Altro. Gli assi attorno ai quali si intende costruire le
nostri riflessioni ruotano attorno a due poli principali: 1-Si
intende studiare il problema della mediazione dal punto di vista
degli agenti della mediazione,mediazione è qui preso in senso largo
di messa in relazione di due o più elementi. 2-Si intende
concentrarsi sulla traduzione, indagata a livello teorico e
interdisciplinare. Infatti il concetto di “traduzione di culture”
sviluppatosi in antropologia può apportare alla traduzione
linguistica nuove e feconde prospettive dalle quali indagare il
lavoro di medium fra lingue e culture diverse. Una volta
individuato il corpus, che si articolerà in europeo ed
extra-europeo (opere di scrittori di origine italiana emigrati in
Europa: Francia, Belgio, Svizzera e nel Canada francofono),
ci si concentrerà in particolare sullo studio dell'autotraduzione.
L'autotraduzione si può leggere come un potente strumento di
consapevolezza e di riconfigurazione identitaria all'opera in certi
contesti come quelli della mobilità forzata della migrazione. In
particolare, l'opera dello scrittore di origine italiana, Marco
Micone darà modo di studiare questo processo di
consapevolezza attraverso le sue riflessioni autobiografiche
sull'apprendimento linguistico, sulla sua attività di scrittore e
sulla sua attività di traduttore. Le sue riflessioni
metalinguistiche sono state indagate in un primo lavoro dal titolo
«L'auto-traduction du théâtre de Marco Micone : à la recherche
d'une reconfiguration identitaire ». Successivamente è
l'analisi comparativa delle auto traduzioni di Micone che ci
ha impegnato nel lavoro «Auto-traduction et identité le cas de
Marco Micone» dove sono state descritte le diverse tappe
della creazione dell'opera teatrale di Micone, incluse le auto
traduzioni osservandole da un duplice punto di vista. Da un lato la
teoria della traduzione aiuta a comprendere in che misura la
pratica traduttiva ed auto traduttiva di Micone partecipa ad un
progetto di ri-creazione dell'opera, dall'altro l'antroplogia
culturale fornisce gli strumenti per leggere l'evoluzione
dell'opera dal punto di vista identitario. Essa si sviluppa
attraverso l'attività drammaturgica, l'attività traduttiva di opere
del teatro classico italiano e attraverso l'auto traduzione; in
essa si rispecchia un percorso di costruzione
dell'identità, percorso nel quale, in modo successivo e graduale
l'identità si costruisce attraverso l'alterità. Il volume
sull'argomento in prospettiva interdisciplinare che includa la
traduttologia e l'antropologia dal titolo L'oeuvre et son
double: l'auto traduction chez Marco Micone è in corso di
preparazione. Nella fase attuale della mia ricerca, che si intende
proseguire nel 2013, il mio sguardo di studiosa vuole
ampliarsi verso una riflessione sull'autotraduzione in un'ottica
interdisciplinare. Sto infatti preparando un saggio (la cui
pubblicazione è prevista per l'autunno 2013) dal titolo: La
prise en compte du sujet : une approche anthropologique. Anche
l'area geografica di riferimento sarà allargata verso la
francofonia del Maghreb, in particolare si intende studiare il
fenomeno dell'autotraduzione negli scrittori algerini. Sto curando
infatti il prossimo numero di Interfrancophonies dal titolo:
Regards croisés sur l'autotraduction: une perspective
francophone, per il quale sto preparando il saggio:
“L'autotraduction chez Waciny Laredj, Amara Lakhous, Rachid
Boudjedra, Amine Zaoui”. Parallelamente si intende continuare
ad occuparsi della pratica traduttiva in Québec e sul suo valore
identitario. Tale pratica è già stata indagata nella
comunicazione Tradurre l'Altro: la pratica traduttiva in
Québec, presentata nel maggio del 2012 al convegno
dell'Associazione di studi canadesi ed è proseguita nel saggio
“Pratique traductive et construction identitaire chez Pierre
Daviault” di prossima pubblicazione nel numero 3 di
Repères-DORIF che sto coordinando con Chiara Molinari
dell'Università statale di Milano.