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Nicolò Maldina

Associate Professor

Department of Cultural Heritage

Academic discipline: L-FIL-LET/10 Italian Literature

Useful contents

Richiesta e redazione Tesi di Laurea (Corso di Laurea in Beni Culturali, cod. 9076)

Oltre a quanto stabilito dalle norme sulla redazione della Tesi, visibili e scaricabili alla pagina Laurea e prova finale, a quanto in merito indicato nel sito del Corso di Laurea in Beni Culturali, nonché a integrazione delle linee guida per la stesura della prova finale, si veda quanto segue.

Il Docente prende in considerazione richieste di Tesi presentate personalmente via mail (nicolo.maldina3@unibo.it) o in orario di ricevimento.

Lo Studente terrà informato il Relatore circa il progresso del proprio lavoro attraverso la consegna periodica di quanto scritto. Ogni nuovo testo sottoposto a revisione sarà presentato in formato word e consegnato via mail. Al testo sottoposto a revisione devono ogni volta essere allegati: cognome e indirizzo mail del laureando, titolo della tesi, indice (provvisorio) e bibliografia. Il testo corretto sarà disponibile il primo ricevimento successivo alla consegna, se effettuata almeno tre giorni prima del ricevimento.

Per la scelta del Relatore e la redazione della Tesi, si invitano gli interessati a rispettare, per quanto possibile, le seguenti scadenze (dal carattere indicativo, non vincolante):

  • Primo contatto con il Docente scelto come Relatore: almeno sei mesi prima della sessione in cui si intenda concludere il percorso di studi.
  • Consegna al Relatore del primo capitolo: almeno tre mesi prima della deadline della domanda di laurea.
  • Consegna al Relatore del lavoro ultimato per la revisione complessiva: almeno due settimane prima della data di scadenza per l’upload della prova finale in “Almaesami”.

L’elaborato scritto deve presentare un minimo di 50.000 battute (spazi inclusi). Non è previsto un numero massimo di pagine. La lunghezza complessiva dell’elaborato deve essere concordata con il proprio Relatore.

Si consiglia a tutti i Laureandi la lettura del volume Paola Italia (con la collaborazione di Debora Bennati e Milena Giuffrida), Scrivere all’Università. Manuale pratico con esercizi e antologia di testi, Milano, Mondadori Education, 20142.

Si ricorda che l'appropriazione di scritti altrui, in tutto o in parte (cioè senza dichiarare l'autore), costituisce reato di plagio ai sensi dell'articolo 1 della legge 19 aprile 1925, n. 475, e come tale passibile di denuncia all'Autorità giudiziaria.

La copia ufficiale della tesi si deve attenere alle seguenti norme redazionali, in aggiunta a quanto prescritto nelle informazioni relative alla Redazione standardizzata della Tesi:

Formattazione

Il testo devo essere redatto utilizzando il font Times New Roman. La dimensione del font deve essere di 12 punti; le note vanno in corpo 10 e saranno a piè di pagina, con richiamo in esponente prima del segno di interpunzione. La misura dei margini destro-sinistro e superiore-inferiore deve essere di 2,5 cm. L’interlinea deve essere 1,5.

Citazioni nel testo

Le citazioni di testi in prosa che superano le tre righe vanno riportate in corpo più piccolo (non inferiore a 10) rispetto al testo, separate dal testo e lievemente rientrate a destra. Lo stesso deve avvenire per i testi in versi, ma con un rientro a destra più ampio. Le citazioni lunghe, separate dal testo, non devono essere racchiuse tra virgolette. Al loro interno le virgolette vanno impiegate secondo il sistema adottato per il testo. L’omissione di porzioni di testo va indicata tramite puntini racchiusi fra parentesi quadre: […].

Brevi porzioni di testi poetici citate nel testo vanno riportate separando i versi tramite barra diagonale, le strofe tramite barra diagonale doppia. Brevi citazioni non separate dal testo e che formano un continuo con il discorso devono essere segnalate da virgolette basse a caporale («…»).

Riferimenti bibliografici

N.B. in una corretta citazione bibliografica ciascun elemento è separato da virgola e nelle note più riferimenti bibliografici successivi andranno separati mediante punto e virgola.

Libri

La citazione bibliografica di un libro deve contenere i seguenti elementi: a. nome e cognome dell’autore o degli autori per esteso; se gli autori sono due o più, i nomi vanno separati da una virgola. Nel caso di uno, due o più curatori si dà la precedenza al titolo, seguito da nome e cognome dei curatori preceduto dalla dicitura “a cura di”; in caso di più di due curatori, si cita solo il primo curatore, seguito dalla formula et al.; b. titolo e sottotitolo dell’opera, in corsivo; c. luogo di edizione. Se nella fonte citata non è indicato scrivere s.l. (sine loco); d. editore. Se nella fonte citata non è indicato scrivere s.n.: sine nomine; e. anno di edizione. Se nella fonte citata non è indicato scrivere s.d (sine data). Le edizioni successive alla prima possono essere indicate tramite esponente numerico aggiunto all’anno di edizione: 2001², 2001³ ecc.; f. numero del volume dell’opera consultato, qualora presente (vol. seguito da cifra romana); g. indicazione della/e pagina/e consultate (p./ pp.).

Articoli di riviste, quotidiani e altri periodici, opuscoli

La citazione bibliografica di riviste, quotidiani e altri periodici deve contenere i seguenti elementi: a. nome e cognome dell’autore o degli autori per esteso; se gli autori sono due o più, i nomi vanno separati da una virgola; b. titolo e sottotitolo dell’articolo, in corsivo; c. titolo della rivista, quotidiano, periodico, opuscolo, tra virgolette a sergente («...») preceduto dalla dicitura “in”; d. numero del volume (annata, in numero romano), anno, numero di fascicolo (in numero arabo). Se esiste un numero di serie, esso va indicato prima dell'annata, in numero romano; e. anno di edizione; f. indicazione delle pagine di inizio e fine dell’articolo (p./ pp.); g. indicazione della/e pagina/e consultate (p./ pp.).

Capitoli di libri, saggi in miscellanee

La citazione bibliografica di capitoli di libri e saggi in miscellanee deve contenere i seguenti elementi: a. nome e cognome dell’autore o degli autori per esteso; se gli autori sono due o più, i nomi vanno separati da una virgola; b. titolo e sottotitolo del capitolo o saggio, in corsivo; c. titolo e sottotitolo del libro/miscellanea, in corsivo e preceduto dalla dicitura “in”; d. nome e cognome del/dei curatore/curatori, preceduto dalla dicitura “a cura di”; in caso di più di due curatori, si cita solo il primo curatore, seguito dalla formula et al.; e. luogo di edizione. Se nella fonte citata non è indicato scrivere s.l. (sine loco); f. editore. Se nella fonte citata non è indicato scrivere s.n.: sine nomine; g. anno di edizione. Se nella fonte citata non è indicato scrivere s.d (sine data). Le edizioni successive alla prima possono essere indicate tramite esponente numerico aggiunto all’anno di edizione: 2001², 2001³ ecc.; h. indicazione delle pagine di inizio e fine dell’articolo (p./ pp.); i. indicazione della/e pagina/e consultate (p./ pp.).

Citazioni di pagine web

Nella tesi, le citazioni dal web possono essere di vario genere. Si può citare semplicemente un sito di riferimento, ad esempio <https://www.treccani.it/enciclopedia/elenco-opere/Enciclopedia_Dantesca >. In questo caso, l’indirizzo web dovrà essere trascritto tra parentesi uncinate (<…>) e dovrà essere seguito dall’indicazione dell’ultima consultazione della risorsa tra parentesi tonde (ultima consultazione: gg/mm/aaaa).

Nel caso di citazione di un articolo tratto dal web, la citazione dovrà contenere i seguenti elementi: a. nome e cognome dell’autore o degli autori per esteso; se gli autori sono due o più, i nomi vanno separati da una virgola; b. titolo e sottotitolo del capitolo o saggio, in corsivo; c. indicazione del sito in cui l’articolo è stato consultato, tra parentesi uncinate (<…>) e preceduto dalla dicitura “in”; d. data di pubblicazione dell’articolo sul sito internet; e. indicazione dell’ dell’ultima consultazione della risorsa tra parentesi tonde (ultima consultazione: gg/mm/aaaa).

Citazione di un’opera in nota

Se l’opera è citata per la prima volta valgono le indicazioni fin qui riportate.

Se, invece, l’opera è già citata in precedenza il riferimento dovrà contenere solo i seguenti elementi: a. nome (solo l’iniziale puntata) e cognome (per esteso) dell’autore/i (nel caso, separati da una virgola); b. titolo dell’opera in forma abbreviata; c. dicitura “cit.”, d. indicazione della/e pagina/e consultate (p./ pp.).

Se l’opera è citata immediatamente dopo una nota con la medesima opera, la citazione dovrà avvenire nelle seguenti modalità: a. se nello stesso luogo ma in p./pp. diversa/e: Ivi, p./pp.; b. se nello stesso luogo e nella/e stessa/e p./pp.: Ibidem o Ibid.; c. se si cita lo stesso autore della nota precedente, ma un’opera diversa: Idem o Id. (per l'autore), Eadem o Ead. (per l'autrice).

Casi particolari

Qualora fosse necessario citare fonti informative di tipo particolare (codici manoscritti, fondi archivistici, lettere manoscritte, manifesti pubblicitari, fonti musicali, cataloghi, etc.) occorre sempre concordare con il proprio Relatore l’uso citazionale.

Abbreviazioni più consuete da usare in nota o nel testo

Anon.: Anonimo

art.: articolo (per articoli di Legge)

c.: carta (plurale: cc.)

cap.: capitolo (plurale: capp.)

cfr.: confrontare, vedere anche, riferirsi a

ed.: edizione

fasc.: fascicolo

fig.: figura (plurale: figg.)

infra: vedi sotto

supra: vedi sopra

loc. cit.: luogo citato

MS: manoscritto (plurale: MSS)

N.B.: nota bene

n.s.: nuova serie

n.: numero (plurale: nn.)

passim: qua e là (quando non ci si riferisce a un luogo preciso del testo)

p.: pagina (plurale: pp.)

par.: paragrafo (plurale: parr.); anche: §

r: recto

v: verso

r.: riga (plurale: rr.)

s.d.: senza data (di edizione)

s.l.: senza luogo (di edizione)

s.a.: senza anno di stampa

s.e.: senza indicazione di editore

seg.: seguente (plurale: segg.)

sez.: sezione

sic: così (scritto così proprio dall’autore che viene citato)

NdA: nota dell’autore (di solito tra parentesi quadre)

NdT: nota del traduttore (di solito tra parentesi quadre)

NdC: nota del curatore (di solito tra parentesi quadre)

NdR: nota del redattore

tab.: tabella

tav.: tavola

trad.: traduzione (anche: tr.)

v.: verso di poesia (plurale: vv.)

vol.: volume (plurale: voll.)

t.: tomo (plurale: tt.)

s. v.: sub voce, sotto la voce, alla voce di dizionario o enciclopedia

Molte abbreviazioni sono poi legate alla tradizione delle diverse discipline. Sarà compito del Relatore fornire approfondimenti al riguardo.

Segni più consueti da usare nel testo e in nota

Si indicano di seguito i segni grafici e tipografici di più consueto impiego:

  • «…»: virgolette caporali: devono essere usate per segnalare una citazione all’interno del testo o per indicare il titolo della rivista/quotidiano/periodico/opuscolo.
  • [...]: segnalazione di omissione o taglio di una parte del testo che si cita. Se questo segno compare all’interno del testo, vuol dire che lo scrivente ha riportato brani da un testo originale apportandovi di tagli.
  • “…”: virgolette alte doppie o tonde: devono essere usate per: a. segnalare l’uso del discorso diretto; b. quando si desidera enfatizzare un termine o una frase; c. per citare internamente a frasi già incluse in virgolette caporali («... “… ” ...»).
  • ‘…’: virgolette alte singole: vanno usate al posto delle virgolette doppie quando si trovano in un testo che è già racchiuso tra virgolette doppie.
  • […]: parentesi quadre: per segnalare all’interno di un testo non originale (cioè citato) una qualsiasi intromissione dello scrivente

N.B: il corsivo è da utilizzare, oltre che per i titoli delle opere citate, unicamente nel momento in cui compaiano nel testo termini stranieri (rispetto all’italiano) o in latino/greco.

Riferimenti bibliografici e sitografia finali

Indipendentemente dal metodo usato, i riferimenti bibliografici finali vanno redatti in ordine alfabetico per cognome dell’autore / per titolo di miscellanea. Se ci sono più edizioni dello stesso autore esse vanno indicate in ordine cronologico di edizione dalla più vecchia alla più recente. È consigliabile suddividere i riferimenti bibliografici in sezioni che comprendono fonti primarie (testi e fonti inedite) e letteratura critica (secondaria). Oltre alla bibliografia la tesi può contenere un elenco di indirizzi web consultati, da disporre in ordine alfabetico (Sitografia). Altre partizioni vanno concordate col Relatore.