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Monica Dall'Asta

Professoressa ordinaria

Dipartimento delle Arti

Settore scientifico disciplinare: PEMM-01/B Cinema, fotografia, radio, televisione e media digitali

Curriculum vitae

Monica Dall’Asta è Professoressa ordinaria nell’Università di Bologna, dove dal 1996 insegna nei corsi di laurea DAMS (Storia delle Teorie del Cinema) e CITEM (Storia della Serialità). Dal 2018 è Coordinatrice Scientifica del progetto triennale DETECt-Detecting Transcultural Identity in European Popular Crime Narratives, finanziato nell’ambito del programma per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea. Ha collaborato con Jane M. Gaines e Radha Vatsal alla costruzione del Women Film Pioneers Project (Columbia University, Center for Digital Research and Scholarship, 2013): il progetto, tuttora in corso, ha mobilitato l’interesse di numerose ricercatrici in tutto il mondo, portando alla riscoperta e alla valorizzazione critica dell’opera cinematografica di svariate decine di donne, attive tra il 1895 e il 1935 in ruoli creativi, tecnici e/o manageriali.

 

Formazione

Si è laureata in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo nel 1988, con la tesi: “Il superuomo all’italiana. Il cinema atletico-acrobatico 1913-1926” (relatore Prof. Antonio Costa). Ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Discipline dello Spettacolo, curriculum Storia e filologia del cinema, nel 1994, con la tesi: “La macchina delle alternative. Il serial americano e il cinéroman francese nel periodo muto”. Nel biennio 1995-96 è stata assegnataria di una borsa di post-dottorato per una ricerca sulla teoria critica di Walter Benjamin in relazione alla metodologia della storiografia del cinema e dei media.

 

Attività scientifica

Il suo lavoro di ricerca si è sviluppato lungo tre direttrici principali, che spesso si sono intersecate nel segno dell’interrogazione critica della metodologia della storia del cinema. Un primo filone di indagine ha messo al centro la nozione di serialità, attraverso svariati studi sviluppati fin dalle tesi di laurea e di dottorato, poi confluiti nei volumi Un cinéma musclé. Le surhomme dans le cinéma italien 1913-1926 (1992), Fantômas. La vita plurale di un antieroe (2004, curatela) e Trame spezzate. Archeologia del film seriale (2009, Premio Limina per il miglior libro di studi sul cinema). L’interesse per la dimensione transnazionale e transculturale della cultura cinematografica e mediale ha generato il progetto EPOP-Roots of European Culture in Film and Serialized Literature(2008-2010, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma Cultura e realizzato con le Università di Limoges, Leiden e Louvain-la-Neuve). Questa prima ricerca collaborativa si è conclusa con la creazione dell’associazione francofona di ricerca Littérature Populaire et Cultures Médiatiques e ha fornito il retroterra per il progetto attualmente in corso sulla rappresentazione dell’identità europea nel genere “crime”—o “giallo”, o poliziesco—contemporaneo, che vede impegnato un consorzio di 18 partner, tra cui 10 università in tutto il continente, sotto l’egida del programma europeo Horizon 2020 (www.detect-project.eu )

Un secondo filone di studio ha per oggetto la storia di genere e si occupa della presenza delle donne nel cinema sia in quanto oggetti che in quanto soggetti della rappresentazione. La pluriennale collaborazione con la Professoressa Jane M. Gaines della Columbia University di New York ha arricchito sul piano sia teorico sia documentale un percorso di ricerca sulle biografie creative delle prime cineaste che ha prodotto numerose pubblicazioni. Tra queste si segnalano il primo volume interamente dedicato alle donne autrici del cinema muto italiano (Non solo dive. Pioniere del cinema italiano, 2008, curatela) e la nuova edizione dell’autobiografia della prima donna regista (Alice Guy,Memorie di una pioniera del cinema, 2008). Altri casi di studio, relativi alle figure e alle carriere di Francesca Bertini, Pearl White, Georgette Leblanc, Elvira Notari, Nicole Védres, Myriam Borsoutsky, Teresa Mattei, sono apparsi in vari volumi a diffusione internazionale. Nel 2007 Dall’Asta ha collaborato con Micaela Veronesi e Franca Farina al ritrovamento dell’unico film realizzato da Elvira Giallanella, Umanità (1919), di cui ha promosso il restauro insieme all’Associazione Orlando di Bologna, avvenuto grazie al contributo del Ministero dei Beni Culturali.

Il terzo filone di ricerca ruota intorno alla storia delle teorie del cinema ed è strettamente legato all’attività didattica nel Corso di laurea DAMS di Bologna. Tra i temi e gli autori variamente analizzati si ricordano: le teoriche del montaggio sovrano (Sergej Ejzenštejn, Dziga Vertov, Esfir Šub), le teoriche della fotogenia (Jean Epstein, Georgette Leblanc), le teoriche neoidealiste italiane (Giacomo Debenedetti, Carlo Ludovico Ragghianti), le teoriche della riproducibilità (Walter Benjamin, André Bazin, Serge Daney). Tra i contributi più significativi in quest’area si segnala lo studio dell’impatto del noto saggio di Benjamin sulla riproducibilità (originariamente pubblicato in versione francese nel 1936) sulla cultura cinematografica d’oltralpe, da André Malraux a Guy Debord. Appartengono a questo filone i due saggi in inglese e francese apparsi nei volumi gemelli a cura di Dudley Andrew e Hervé Joubert-Laurençin, Opening Bazin (2011) e Ouvrir Bazin (2014), come pure gli studi sul grande film seriale di Jean-Luc Godard, Histoire(s) du cinéma (1988-98). L’interesse per i procedimenti e gli stilemi del film di montaggio ha inoltre generato il volume Consumato dal fuoco. Il cinema di Guy Debord (2011, curatela, con Marco Grosoli) e il dossier monografico Found Footage: Women without a Movie Camera, uscito sulla rivista «Feminist Media Histories» (2016, curatela, con Alessandra Chiarini).

Dall’Asta ha anche pubblicato propri contributi in opere di riferimento ed enciclopedie, come la Storia del cinema mondiale a cura di Gian Piero Brunetta, l’enciclopedia su L’età moderna e contemporanea. Il Novecento a cura di Umberto Eco, la Enciclopedia Treccani del cinema diretta da Enzo Siciliano, la Storia del cinema italiano ordinata da Lino Micciché, e ha pubblicato articoli su diverse riviste di fascia A, come «La valle dell’Eden», «Fata Morgana», «Bianco & Nero», «Imago», «Cinema & Cie».

Dall’Asta aderisce alle seguenti società scientifiche: CUC-Consulta Universitaria del Cinema, AIRSC-Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema, SIS-Società Italiana delle Storiche, WFHI-Women and Film History International (membro dello Steering Committee dal 2010 al 2014), LPCM-Littérature Populaire et Cultures Médiatiques (membro del Consiglio direttivo).

 

Appartenenza a comitati scientifici e editoriali

Formatasi come editor nella seconda metà degli anni Ottanta sulle bozze della rivista Cinema & Cinema, nel 1989 e nel 1995 ha partecipato alla creazione delle riviste Cinegrafie (Direttore Michele Canosa) e Fotogenia (Direttori Antonio Costa e Leonardo Quaresima).

Attualmente siede nel consiglio scientifico delle riviste peer review Feminist Media Histories (Direttrice Shelley Stamp, University of California Press), L’avventura (Direttore Leonardo Quaresima), Belphégor (Direttore Matthieu Letourneux) e nel comitato direttivo di Immagine. Note di storia del cinema (Direttori Michele Canosa e Luca Mazzei).

 

Attività istituzionali e incarichi accademici

Ha fatto parte del Collegio dei docenti del Dottorato di ricerca in Arti visive, performative e mediali del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna.

È responsabile di scambi Erasmus con le Università di Lione, Paris 1, Paris 7, Palma de Majorca.

Ha fatto parte della Commissione Ricerca del Dipartimento delle Arti dal 2018 al 2020.

È attualmente coordinatrice del Gruppo di lavoro dipartimentale per le Politiche per la convivenza.

 

Premi e riconoscimenti

2010 - Premio Limina per il miglior libro italiano di studi sul cinema (Trame spezzate: Archeologia del film seriale, 2009

1989 - Prix de la Critique Historique du Cinéma, Institut Jean Vigo (Perpignan, France) per la migliore tesi di laurea sul cinema muto