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Letizia Caronia

Full Professor

Department of Education Studies "Giovanni Maria Bertin"

Academic discipline: M-PED/01 Pedagogy, Theories of Education and Social Education

Director of Second Cycle Degree in Pedagogy — Science of education

Useful contents

TESI DI LAUREA: AVVERTENZE E LINEE GUIDA

TESI DI LAUREA: AVVERTENZE E LINEE GUIDA

Leggere attentamente le avvertenze seguenti prima di contattare il docente. Le informazioni che seguono non verranno fornite in altro modo. 

Dopo aver letto le seguenti linee guida ed aver preparato il materiale necessario contattare la Dott.ssa Vittoria Colla e il Dott. Nicola Nasi   sottoponendo la propria proposta. Lo studente è tenuto a rispettare i tempi di consegna decisi dal relatore e le scadenze intermedie (consegna capitoli, revisioni etc..). In assenza del rispetto di tale procedura il relatore può decidere di non firmare l'accettazione della tesi e di far slittare la sessione di laurea.

ARGOMENTI: Analisi empirica dell'interazione in contesti ordinari e istituzionali (analisi di casi di comunicazione insegnanti/genitori; insegnanti/insegnanti; fallimenti e incomprensioni nella comunicazione nativo/non nativo; analisi dell'interazione medico-paziente; analisi dell'interazione tra medici, Viste mediche a MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI). Per altri argomenti cfr. Avvisi.

La stesura di una prova finale e di una tesi di laurea è un esercizio di redazione di un saggio scientifico: breve, quello per la laurea triennale, di ben più ampio respiro quello per la laurea magistrale.

Ogni studente ha avuto modo di studiare articoli, saggi e volumi di pedagogia e altre scienze sociali. La prova finale e la tesi di laurea devono avere una impostazione analoga: il tono  e le argomentazioni sono quelli della scrittura scientifica non della narrativa, del giornalismo o della diaristica autobiografica.

Vanno evitate  le formule personaliste/impressioniste (del genere . sono stata e ho visto/pensato/ immaginato) a meno che non si tratti di note di campo/dati di ricerca da sottoporre ad analisi. Questo registro può essere usato nei ringraziamenti e nelle considerazioni conclusive.

Occorre argomentare compiutamente e documentare tutto quello che si scrive, citando le fonti utilizzate sia nel testo che nella bibliografia finale secondo il sistema (Autore, data).

1. SCELTA DELL’ARGOMENTO E COSTRUZIONE DI UNA PIATTAFORMA BIBLIOGRAFICA

In primo luogo è necessario individuare un argomento che sia adatto ad una trattazione scientifica e rilevante e pertinente rispetto ai temi di ricerca del docente.

Per sapere come si tratta un argomento scientifico si può fare riferimento a saggi o articoli scientifici  pubblicati su riviste scientifiche nazionali o internazionali quali  - ad esempio – Pedagogia oggi, CADMO; Ricerche di Pedagogia e didattica/Journal of Theories and Research in Education, Encyclopaideia; Discourse Studies; Journal of Children and Media. .

Partire dall’analisi della letteratura esistente sull’argomento. Per effettuare la ricerca bibliografica preliminare dovranno essere utilizzate delle parole-chiave. Se attraverso la ricerca si sono trovati 1000 articoli è necessario circoscrivere  il campo di ricerca (per es: non “mediazione” ma “mediazione familiare”, oppure non “Mediazione familiare” ma “Le pratiche di formulazione nella mediazione familiare”).

Dopo avere effettuato questa ricerca preliminare ed aver costituito una piattaforma bibliografica si può proporre l’argomento alla docente, accludendo un INDICE, la suddetta bibliografia specificando quali –tra i testi -   sono stati già  studiati e quali si ritiene utile consultare.

Quanto più un argomento è circoscritto tanto più è facile “trattarlo” e scrivere una tesi.

Non saranno accettate tesi aventi per argomento concetti vaghi o troppo ampi (es: “Il conflitto interculturale” oppure “Bambini e mass media”) o sui quali non sia disponibile una letteratura scientifica.

Per la  redazione della tesi è necessaria la competenza almeno passiva della lingua inglese (Comprendere l’inglese scritto).

2. TIPOLOGIA DI TESI

La tesi può essere di carattere compilativo o di carattere empirico.Nel primo caso è richiesta una disamina completa della letteratura scientifica sull’argomento selezionato (Cfr. punto 1) pubblicata negli ultimi 10 anni.

Nel secondo caso, l’argomento deve prestarsi ad essere indagato empiricamente.

Sono accettate tesi empiriche relative a ricerche di impianto qualitativo. Per avere contezza degli approcci qualitativi e relativi metodi di indagine, si può fare riferimento tra i molti manuali esistenti  a:  D. Silverman , Manuale di ricerca sociale e qualitativa, Roma: Carocci, 2008 e D. Silverman, Come fare ricerca qualitativa, Roma Carocci, 2002; S. Mantovani (a cura di), La ricerca sul campo in educazione: i metodi qualitativi, Milano: Bruno Mondatori, 1995; L. Caronia, Costruire la conoscenza: interazione e interpretazione nella ricerca sul campo educativo, Firenze, La Nuova Italia, 1997.   

4. TEMPI

L’argomento della tesi magistrale  va concordato con la docente indicativamente 8 mesi prima della sessione di laurea.

Il lavoro definitivo deve essere presentato alla docente  - affinché possa correggerlo nel suo complesso – un mese prima della  consegna definitiva (sessione di laurea) . Oltre questo termine, la tesi verrà presentata nella sessione successiva.

Le versioni preliminari inviate  per posta elettronica  e consegnate anche in forma cartacea in portineria  dovranno:

Contenere nella prima pagina il nome, n. matricola e i recapiti del/la candidato/a.

Essere sempre accompagnate dall’indice del lavoro (anche se provvisorio) concordato con la docente (cfr. punto 1)

Avere capitoli, paragrafi, sottoparagrafi con la numerazione e i relativi titoli corrispondenti a quelli indicati nell’indice.

Essere scritte in italiano corretto, secondo i criteri redazionali di seguito indicati

Contenere la bibliografia

Avere le pagine numerate.

5. Criteri redazionali.

Il testo va scritto in carattere tondo (cioè normale), il corsivo  si usa per i titoli di opere, per le parole straniere (esclusi nomi propri, nomi di istituzione, etc. ..) che non siano entrate stabilmente nel vocabolario italiano. Per una singola parola o frase a cui si vuole dare particolare rilievo.

Le virgolette alte ( “..”) o basse (<<….>>) si usano per le citazioni, ossia quando si riportano fedelmente parole altrui dette o scritte. Possono essere usate anche nel caso in cui si introduca una definizione ( si definisce “formulazione”…).  Si possono usare solo virgolette alte, solo base o entrambe ( per esempio, le alte per le citazioni, le basse per le citazioni contenute nel brano che si cita) l’importante è che il criterio scelto venga usato in modo coerente e sistematico.

Le citazioni vanno evidenziate graficamente e attribuite in modo inequivocabile all’autore. Se si tratta duna citazione breve ( entro 3 righe)  sarà contenuta all’interno del testo principale e  chiusa da virgolette: Nel caso di un brano, esso va distaccato dal testo principale andando a capo e utilizzando un carattere più piccolo, un interlinea ridotto  e una maggiore indentazione.

SI può anche decidere di operare dei tagli all’interno del brano citato. Il taglio va dichiarato come tale usando tre punti racchiusi tra  parentesi quadre: […].

La citazione deve essere fedele ossia deve riportare testualmente il testo originale. Ogni manomissione deve essere indicata e racchiusa tra parentesi quadre.

Ogni citazione deve essere seguita dal riferimento esatto e completo della fonte secondo il sistema

(Autore, data, N. di pagina). Nel caso di citazioni di discorsi orali (es. da interviste) il nome fittizio del parlante originale può essere indicato prima della citazione. Es

Come ha detto Francesco:

“i medici in questo reparto sono molto attenti […] ma secondo me si potrebbe fare di più”

oppure alla fine della citazione, in questo caso il nome ed eventualmente l’indicatore della categoria sociale di appartenenza va indicato tra parentesi tonde alla fine della citazione.

“ I medici in questo reparto sono molto attenti […] ma secondo me si potrebbe fare di più”(Francesco, medico).

6 BIBLIOGRAFIA FINALE

I riferimenti nel testo e nella bibliografia finale devono corrispondere a criteri di esaustività e precisione. Sono molti i modelli e le relative norme redazionali  e lo studente può scegliere quello che preferisce purché esso venga seguito in modo sistematico e coerente.

Il più comune prevede

Nel testo (Autore, data) inseriti subito dopo il passaggio rilevante. Es. L’approccio che va sotto il nome di Comunicative Constitution of Organization , assume che l’organizzazione sia un prodotto emergente dalle pratiche comunicative dei membri (Cooren, 2010).

In Bibliografia finale vengono riportati tutti i riferimenti bibliografici relativi all’opera citata.

Cooren, F. (2010). Action and agency in dialogue: Passion, incarnation and ventriloquism. Amsterdam: John Benjamins Publishing Company.

Nella Bibliografia finale gli autori vanno elencati  in ordine alfabetico, le opere di uno stesso autore vanno elencate in ordine cronologico. Se sono citate due opere dello stesso autore pubblicate nello stesso anno, vanno distinte utilizzando le lettere dell’alfabeto

Caronia, L. (2010a). Tra risultati scientifici, radici ideologiche e orizzonti culturali condivisi. Un'analisi culturale della ricerca scientifica in Media Education. REM. Ricerche di Educazione e Media. Vol.2, n.1. pp. 16-26.

Caronia, L. (2010b). La governance dei media in famiglia come arena morale ed educativa. Aspetti teorici, metodologici e primi risultati di una ricerca. Ricerche di Pedagogia e Didattica. 2010, vol. 5, n. 1 pp.1 – 25.

In coerenza nel testo della tesi troveremo (Caronia, 2010a) e (Caronia, 2010b)

Per citazioni di  articoli in riviste scientifiche, seguire il seguente modello:

Caronia, L. (2012). Texts-in-dialogues: the communicative constitution of media ideologies through family everyday talk. Language and Dialogue, 2(3), pp. 430-451.

Per i  capitoli in volumi collettanei, seguire il seguente modello:

Caronia, L. (2012). Una alleanza condizionata: famiglie, istituzioni e governance dei media. In M. Contini (a cura di),Dis-alleanze nei contesti educativi (pp. 107-122). Roma:Carocci.

Per opere scritte da più autori, per l’ordine alfabetico fa testo il primo autore. Il riferimento esteso va redatto secondo il modello:

Caronia, L.; Caron, A.H. (2011). The Panoscope 360. An Ethnography of the Appropriation of an Interactive and Immersive Technology in a Science Center. In J.E. Katz, W. LaBar,& E.Lynch (Eds.).Creativity and Technology. Social Media, Mobiles and Museums ( pp.pp.162 – 203). Edinburgh UK.

La tesi di laurea vanno redatte in un buon italiano scritto. La lingua scritta ha delle regole specifiche rispetto alla lingua parlata. Le frasi devono essere grammaticalmente corrette e avere un senso compiuto. E’ indispensabile che la punteggiatura sia usata correttamente. Per esempio, la virgola non sta mai tra il soggetto e il predicato e non precede l’avversativo (“ho fatto questo ma volevo fare quello”  e non “ho fatto questo, ma volevo fare quello).

I punti e virgola sono molto utili: indicano una pausa superiore a quella della virgola ma non veicolano il senso di chiusura dell’argomento che dà il punto.

Come si vede dall’esempio, alcuni monosillabi hanno una funzione e significato differenti a seconda che siano o non siano accentati: “dà” è voce del verbo dare, “da” è una preposizione; “se” è una congiunzione; “sé” è pronome personale; “ne” (pronome, te ne vai ) e “né” congiunzione (né questo né quello).

 

Altri monosillabi invece non vanno accentati in quanto non ci sono possibili ambiguità con altre parole: “do” voce del verbo dare ( non “dò”; la nota musicale va scritta con lettera maiuscola).

In altri casi ancora si deve usare l’apostrofo (che non è l’accento) che indica la caduta di lettera finale: è il caso di “un po’” ( un poco) o di “va’” (voce del verbo andare, imperativo. Senza apostrofo “va” è voce del verbo andare alla  terza persona dell’indicativo presente.

Per tutto quanto non specificato fin qui si rinvia alla lettura del volume di Umberto Eco, Come si fa una tesi di laurea, Milano Bompiani, ancora validissimo.

NB: Queste note riprendono in parte quelle pubblicate sul proprio sito docente dalla collega Chiara Berti.