Foto del docente

Letizia Caronia

Full Professor

Department of Education Studies "Giovanni Maria Bertin"

Academic discipline: M-PED/01 Pedagogy, Theories of Education and Social Education

Director of Second Cycle Degree in Pedagogy — Science of education

News

LM85 e insegnamento

Ecco una scheda utile per chi voglia capire l'articolazione del passaggio tra possesso della laurea in Scienze Pedagogiche e insegnamento.

 In primo luogo: la laurea magistrale in PEDAGOGIA (classe di lauree LM85) non ha mai dato direttamente accesso all'insegnamento, nel senso che non è "abilitante": è condizione (n. 1) necessaria per l'insegnamento di alcune discipline in alcuni ordini e gradi scolastici,  ma non sufficiente.

Esattamente come una Laurea magistrale in Matematica non basta per insegnare matematica, o una laurea in Fisica non basta per poter insegnare Fisica. Ci sono altre due condizioni da garantire:

2. Una solida preparazione in tutte le materie che si possono/devono saper insegnare e che sono elencate nelle classi di insegnamento a cui le lauree magistrali danno un accesso condizionato,

3. Una solida preparazione sulle teorie e tecniche dell'insegnamento di tali discipline.

Veniamo alla condizione n.2.

La Laurea magistrale in Pedagogia (LM 85) è condizione necessaria ma non sufficiente per accedere ad alcune classi di concorso (per l’elenco consulti il sito del ministero). Tra queste c’è per esempio la classe di concorso A 18 (Filosofia e scienze umane nei Licei di scienze umane ). In ogni caso, il titolo (ossia la laurea) non basta: l’accesso alle classi di concorso è subordinato al fatto che la carriera dello studente preveda un certo numero di crediti formativi nelle materie che andrà ad insegnare nella scuola. Sia questa condizione che il numero di CFU disciplinari è stabilito dal Ministero.

La cosa è ragionevole: ci sono studenti che in tutta la loro carriera hanno sostenuto solo un esame di Filosofia o addirittura nessuno. Questo è possibile: non è né un errore né un disfunzionamento. Solo l’esito di un insieme di scelte: dell’Ateneo in cui è incardinato il corso di laurea e del singolo studente. Sono tutte scelte legittime e sensate: Resta il fatto che lo studente che volesse accedere all'insegnamento in questa classe di concorso deve “recuperare” la formazione in Filosofia. Come potrebbe insegnare Filosofia se non l’ha mai studiata o se ha dato un solo esame? (Filosofia è solo un esempio. Potrebbe trattarsi di Psicologia o Sociologia o Antropologia o altro a seconda della classe di concorso che si intende scegliere ). 

Come si fa?

Gli studenti in queste situazioni (e ne abbiamo un certo numero) aggiungono i crediti disciplinari mancanti alla loro carriera e in relazione alla classe di concorso cui ambiscono seguendo la tabella del ministero. E questo non dipende né deve dipendere dal possesso (o meno) dei cosiddetti 24 CFU. Intanto, visto che si è interessati all'insegnamento, si mettono in piano di studi (decidendo anche a quale tipo di classe di concorso si è interessati, A 18 non è l'unica)

 

Chi è interessato ad insegnare deve consultare il sito del ministero e deve informarsi sulle condizioni. Non è pensabile che venga a scoprire per caso cosa sia necessario sapere per potere insegnare.

Cfr. https://www.miur.gov.it/titoli-di-accesso

Cfr anche http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-

cfr in particoalre la TABELLA A, colonna note

Potete trovare ulteriori delucidazioni nel sito che vi segnalo forse meno “difficile” ma non è ufficiale. L’unico ufficiale è quello del Ministero

https://www.classidiconcorso.it/nuove-classi-di-concorso-aggiornate-2016-2017/A-18/filosofia-e-scienze-umane.html

E veniamo alla terza condizione.

Immaginiamo dunque che lo studente abbia la Laurea in PEDAGOGIA e TUTTI I Crediti disciplinari previsti del ministero della pubblica Istruzione per poter accedere alla classe di insegnamento A18.

Non basta: non basta perché come le dicevo non basta sapere la “PEDAGOGIA” o la FILOSOFIA” o la “SOCIOLOGIA” per essere in grado di insegnare nella scuola queste materie.

A seconda delle varie riforme della scuola (che dipendono dal Ministero dell'Istruzione non dall'Università), dopo le lauree universitarie sono stati previsti vari tipi di percorsi di formazione successivi e obbligatori:

prima c'erano le SISS (scuole per l'Istruzione secondaria superiore), poi i TFA (Tirocinio Formativo ATTIVO) adesso sono previsti i cosiddetti i FIT e nel frattempo i 24 CREDITI di materie pedagogiche/psicologiche/antropologiche intese a dare ai futuri insegnanti le basi per poter insegnare le discipline previste nella loro classe di concorso.

Nel caso in cui la carriera di uno studente ( ossia tutti gli esami sostenuti nei 5 anni) preveda questi 24 CFU , si tratta di fare richiesta di riconoscimento. Questa è la procedura che lei ha fatto e ha "scoperto" che possiede già i CFU di ambito psicopedagogico che sono a loro volta necessari per poter accedere all'insegnamento (condizione n. 3) .

Nel caso in cui NON li preveda devono essere sostenuti in più rispetto ai 180 crediti della sua triennale e ai 120 crediti della magistrale in pedagogia.

Questi crediti servono a garantire che lo studente abbia imparato non solo "la Pedagogia" o la "storia dell'educazione" ma anche ad insegnare pedagogia e storia dell'educazione. Come lei certamente può capire non è la stessa cosa: non basta sapere (per esempio la matematica) per essere in grado di insegnare matematica.

Molti studenti sono in questa situazione e appunto aggiungono CFU di area pedagogica, psicologica, antropologica  a quelli già previsti dalla loro carriera universitaria per soddisfare il criterio dei 24 Crediti formativi. Su questo le informazioni sono date dall'apposito Ufficio dell'Università. 

Cordiali saluti

La coordinatrice del corso di laurea magistrale in pedagogia

Published on: March 12 2019