Foto del docente

Gino Scatasta

Professore ordinario

Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne

Settore scientifico disciplinare: L-LIN/10 LETTERATURA INGLESE

Curriculum vitae

Scarica Curriculum Vitae (.docx 23KB )

Gino Scatasta si è laureato nel 1982 presso l’Università di Bologna dove ha successivamente frequentato la Scuola di Perfezionamento in Filologia Moderna dal 1982 al 1984. Dal 1998 insegna letteratura inglese all'Università di Bologna, Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, in qualità di ricercatore dal 1998 al 2005, quindi come professore associato dal 2005.

I suoi interessi di ricerca riguardano principalmente la letteratura e la cultura irlandese, i rapporti fra città e letteratura e la letteratura tardo-vittoriana. Al momento sta lavorando sulla letteratura e la cultura inglese fra gli anni Trenta e Cinquanta del XX secolo. Ha collaborato come traduttore e come editor con varie case editrici, traducendo romanzi, saggi, poesia e anche graphic novels di vari autori inglesi e americani.

Il suo interesse per la letteratura irlandese si è concentrato in un primo momento sull’opera di W.B. Yeats, di cui ha studiato le opere teatrali e i rapporti con le travagliate vicende politiche del suo tempo (si veda il suo volume Il teatro di Yeats e il nazionalismo irlandese 1890-1910, 1996), per poi allargarsi ad autori e tematiche contemporanee, sia dell’Eire che del Nord Irlanda. L’interesse per W.B. Yeats era nato nell’ambito di un interesse più vasto per la letteratura e la cultura tardo-vittoriana e l’estetismo inglese, focalizzato in un primo momento sull’opera di Wilde e della sua cerchia (si veda in particolare il convegno internazionale “The Importance of Being Misunderstood: A Homage to Oscar Wilde”, tenutosi a Bologna nel 2000, la traduzione e la cura di Dandy e dandies e di altri scritti di Max Beerbohm, 1987, e la cura di una selezione di scritti tratti dalla rivista “The Yellow Book”, 1999), e che si è poi espanso verso uno studio più generale della sottocultura bohème londinese fra Ottocento e Novecento, su cui ha pubblicato uno studio nel 2018. Sempre a partire dagli studi tardo-vittoriani, ha maturato un interesse per le rappresentazioni della città in letteratura, a partire da Londra, esplorata sia in ambito vittoriano e modernista che in autori contemporanei quali Ballard (si vedano in particolare le comunicazioni ai convegni “Conflitti: strategie di rappresentazione della guerra nella cultura postmoderna”, 2006, e “Le città visibili. Confini e margini fra spazio e rappresentazione”, 2010 oltre ai corsi universitari tenuti negli ultimi anni presso l’Università di Bologna).

Per quanto riguarda la teoria critica, si è occupato in particolare del decostruzionismo americano e dell’opera del critico Harold Bloom (traduzione e introduzione a “I vasi infranti”, 1992, oltre a varie recensioni, conferenze e interventi a convegni), oltre che dei problemi pratici e teorici legati alla traduzione (“Tradurre l’intraducibile - Il turpiloquio” e “Tradurre il fumetto”, in “Manuale di traduzioni dall’inglese”, 2002).