Foto del docente

Federico Condello

Professore ordinario

Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica

Settore scientifico disciplinare: L-FIL-LET/05 FILOLOGIA CLASSICA

Delegato per la comunicazione istituzionale

Delegato per le studentesse e gli studenti

Didattica

Argomenti di tesi proposti dal docente.

Alcune proposte per tesi di laurea (a titolo d’esempio).

 Versione aggiornata all'agosto 2018.

Alcune avvertenze, prima di affrontare il lungo elenco che segue. Questi appunti sono rivolti a studentesse e studenti che intendono concordare con me il progetto della loro tesi di laurea triennale o magistrale, ma non sostituiscono in alcun modo il confronto personale. Consiglio di utilizzarli innanzitutto come riserva di suggestioni, da variare e ampliare a piacere. Ogni proposta è corredata da minimali indicazioni che attendono di essere arricchite a voce. La suddivisione fra tesi triennali e magistrali non è rigida: almeno alcuni dei temi proposti si prestano, con ovvie differenziazioni, a entrambi i percorsi.

Un asterisco (*) accanto alle proposte contrassegna quelle che sono già state accolte e sviluppate in tesi di laurea nel corso degli ultimi tre anni, o che sono attualmente in corso d’opera. Ovviamente ciò non le esclude dal novero delle possibilità (specie quando si tratta di filoni ricchi e internamente vari), ma può limitare in parte l'originalità della scelta. Anche in tal caso, è bene parlarne.

A. Laurea triennale

Le tesi in Letteratura e tradizione classica devono avere caratterizzazioni diverse se svolte da studentesse/studenti di ambito modernistico o da studentesse/studenti di ambito classico. Nel primo caso, le tesi sono caratterizzate da una marcata apertura ai campi della classical reception e della storia degli studi in età moderna e contemporanea; nel secondo caso mi attendo invece una prioritaria attenzione ai testi antichi in sé. Ciò non esclude, beninteso, proposte in equilibrio fra questi due indirizzi di massima.  

Ecco alcuni esempi suddivisi per macro-categorie di tesi.

1. Classical reception: riscritture letterarie e riletture non canoniche (analisi contrastiva, studio degli intermediari, ‘genealogia’ complessiva delle opere, etc.). Si possono dare analisi contrastive ‘uno-a-uno’ (testo antico/riscrittura o rilettura, ovviamente con la debita attenzione ai modelli intermedi) o analisi di costanti in un corpus più ampio, coinvolgenti più testi sia sul fronte classico, sia sul fronte moderno e contemporaneo. Quelle che seguono sono solo alcune fra le tante possibilità.

  • Antigoni/Medee/Edipi (etc.) non ovvi *: percorsi carsici (fra Medioevo e tardo Settecento) di storie indagate, di norma, solo attraverso riscritture fin troppo note. L’approccio si può estendere al secondo Novecento e anche all’immediata contemporaneità. L’essenziale è non limitarsi ai pochi capolavori già ampiamente indagati. Altri personaggi epico-tragici ai quali il taglio si presta particolarmente: Alcesti; Elettra; Filottete.
  • Classici e fascismo *. Campo di studi tanto ampio, quanto istruttivo. Analisi di singole opere o di clichés diffusi: essenziale selezionare con attenzione.
  • Clichés classici e libri ‘scolastici’ *. Come si parla di teatro antico nei libri dei / per teatranti e teatrologi? Come si scandiscono le cronologie antiche nei libri di testo per i licei? Come si parla di democrazia nei libri di testo per la scuola primaria? I quesiti si possono moltiplicare a piacere. Si tratta di cogliere il perdurare di certi stereotipi che la critica scientifica ha superato da decenni.
  • Clichés classici e giornalismo *. A cosa serve l’antichità per le spicciole esigenze della stampa quotidiana? Cosa si cita, che messaggi si veicolano, che cosa si evita di dire, che argomenti d’autorità si impiegano, a quali forme di idealizzazione si indulge? Il corpus di riferimento andrà ben delimitato geograficamente e cronologicamente.
  • Eroine tragiche e gender studies *. Il tema è ampio, e le eroine predilette sono ovviamente Antigone, Medea, Clitemestra/Elettra. Argomento affrontabile per analisi di costanti diffuse, per letture critiche di singole opere, etc. Tema apprezzato, ma – attenzione – molto difficile da trattare con un minimo di originalità.
  • Antagonisti riscattati: riscritture tragiche moderne e contemporanee schierate a favore degli antagonisti antichi (per es. il Giasone della Medea, il Creonte dell’Antigone, etc.).
  • André Gide e Prometeo *. Sull'enigmatica novella Prometeo male incatenato (1899). Serve una buona (o più che buona) conoscenza della lingua francese.
  • Eliot e la tragedia classica *: riscritture ‘mascherate’ e fonti (intermedie) tutte da indagare. La scelta dei testi è ampia e occorre naturalmente circoscrivere alla singola opera. Serve una buona (o più che buona) conoscenza della lingua inglese.
  • Lacan lettore della tragedia *. Con particolare riferimento ad Antigone ed Edipo a Colono. Il tema si raccomanda a studenti fortemente interessati alla psicoanalisi.
  • Letture anti-freudiane dell’Edipo re, specialmente nel secondo Novecento. Ci si può riferire sia a riletture critiche, sia a riscritture.
  • Citazioni ed esegesi dei classici in Freud. Escluso l’Edipo re, un campionario da raccogliere e commentare. Il tema è battuto, ma spesso con grande superficialità.
  • Letture cristologiche del Prometeo incatenato, specie fra Otto- e Novecento.
  • Clichés del classicismo pasoliniano. Analisi prioritariamente di ordine storico-ideologico (non solo o non tanto alla caccia di ‘errori’). Ci si può riferire a Pasolini traduttore e/o commentatore e lettore dei testi classici (da Saffo a Luciano, almeno).
  • ‘Riscrittori’ contemporanei dell’antico in attesa di analisi. Si tratta, cioè, di scegliere scrittori / drammaturghi lontani dai percorsi più battuti, specie perché recenti. Fra quelli che suggerisco e.g.: Emilio Isgrò (Orestea, Medea) *; Giuseppe Manfridi (Elettra); Valeria Parrella (Antigone) *; Ruggero Cappuccio (Edipo a Colono). Ma si attendono integrazioni, potenzialmente infinite.
  • Testori e i tragici: la tragedia iper-edipizzata e insieme cristianizzata di Testori. Analisi di costanti.
  • Tragedia classica e stereotipi cinematografici odierni. Solo due esempi: la tragedia e il ‘cinema di mafia’ (filone ormai prospero); la tragedia e la fantascienza. Astenersi entusiasti: si tratta di analisi estremamente complesse per le quali non bastano impressioni.
  • Lirici greci e poeti italiani contemporanei. Echi, citazioni, imitazioni (per le traduzioni propriamente intese vd. sotto). Una ricerca difficile, che ha conosciuto per ora solo primi sondaggi.
  • Metamorfosi di convenzioni e topoi teatrali antichi, nelle riscritture (o nelle messinscene: vedi sotto); per es.: le scene di riconoscimento (in singole tragedie), gli annunci dei messaggeri; gli ‘ingressi annunciati’; etc.
  • Gramsci e l'antico: gli autori prediletti, le questioni scolastiche, etc. Si consiglia a chi già conosce, almeno in parte, l'opera e il pensiero di Gramsci.

2. Classical reception: le traduzioni (modalità traduttive, confronto serrato con il testo-fonte, costanti e variabili, implicazioni storico-letterarie e ideologiche delle scelte stilistiche dominanti). Tipologia di tesi riservata a studenti con una buona conoscenza del greco e del latino.

  • Sanguineti e la tragedia classica. Le costanti delle sue traduzioni sono state analizzate molte volte. Ma rimangono alcuni originali (totalmente inesplorati) da analizzare in prospettiva di studio delle varianti. Lavoro che prevede un taglio ecdotico molto marcato.
  • Sanguineti e la commedia (Aristofane, Festa delle donne). Una traduzione di fatto mai analizzata, se non per campioni.
  • Pasolini e Antigone *. Un commento puntuale: per ora solo indagini molto parziali. Il testo è di fatto ancora ‘nuovo’. Analoghi sondaggi possono coinvolgere i frammenti di traduzione da Trachinie ed Edipo re.
  • Pavese e la tragedia classica / Omero / autori latini (Virgilio, Orazio) *. Numerosi gli inediti da analizzare tramite l’archivio Gozzano-Pavese dell’Università di Torino (HyperPavese). Il lavoro è da strutturarsi in edizione e commento, non senza attenzione alla teoria del mito pavesiana.
  • Leopardi traduttore *. Per quanto possa sembrare strano, un tema che attende ancora esplorazioni. La tesi avrebbe la forma del commento puntuale ai testi. Fra i testi consigliati: Batracomiomachia; Teogonia esiodea; Mosco; Semonide.
  • Lucrezio nel secondo Novecento. Dopo Ungaretti, per es., Sanguineti, De Angelis, Herlitzka, e tanti altri. Un corpus da costruire ed eventualmente da indagare sia per costanti diffuse, sia per peculiarità delle singole rese.
  • Formularità omerica: un problema-tipo della traduzione omerica dagli anni Quaranta-Cinquanta ad oggi. Soluzioni-tipo, dalla resa ormai canonica di Rosa Calzecchi Onesti fino ai giorni nostri. Tema consigliato agli studenti di Lettere/curriculum classico.
  • Psiconimi omerici (e altre stranezze) nella traduzione contemporanea. Termini per l’anima, ma anche per il corpo, nelle rese odierne. Si possono naturalmente selezionare altri campi semantici, purché coesi e significativi.
  • La vulgata traduttiva omerica contemporanea. Perché gli Omeri d’oggi si somigliano tanto? Analisi da svolgersi per campioni e problemi-tipo (scelte di lessico, di sintassi, etc.).
  • Settembrini traduttore di Luciano. Un capolavoro che si insiste a non commentare o studiare nel dettaglio dei testi.
  • Lirici greci e poeti italiani contemporanei. La scelta è ampia. Mi riferisco per lo più a poeti ancora attivi o di solo recente canonizzazione.
  • Scrittori contemporanei traduttori del Nuovo Testamento *. Tre nomi: Quasimodo, Testori, Zanzotto (in gran parte inedito).
  • Emilio Villa traduttore dell’Odissea. Un’opera dimenticata in via di riscoperta.
  • F.T. Marinetti traduttore di Tacito. Una traduzione, quella della Germania, incredibilmente poco o nulla studiata.
  • S. Quasimodo traduttore dei tragici *. Con particolare riferimento alle sue tecniche di 'epurazione' dei testi antichi.
  • P. Volponi traduttore dal greco. Due i testi da considerare: Bacchilide; Ecuba euripidea.
  • I ‘traduttismi’ nelle versioni classiche contemporanee. Fra classical reception e storia della lingua italiana.

3. Classical reception: le messinscene tragiche (costanti e peculiarità delle messinscene classiche nel teatro contemporaneo, stereotipi e contro-stereotipi registici, traduzioni in voga, ma anche contributi della messinscena all’interpretazione del testo antico). Tipologia di tesi che si presta a un doppio trattamento: a) analisi di singole messinscene (si garantirà, in tal caso, il contatto con registi e compagnie); b) analisi di costanti e stereotipi o novità, specie in relazione ad alcuni problemi-tipo (per es. il Coro, le scene di riconoscimento, gli ingressi e le uscite, gli ‘effetti speciali’, etc.).

In alternativa o a corredo, i contributi interpretativi delle messinscene alla nostra comprensione di determinati passi teatrali antichi. Questa variante del filone si raccomanda particolarmente a studenti del percorso classico.

4. Analisi di testi antichi. Tipologia di tesi riservata a studenti con una buona conoscenza del greco e del latino. L’esemplificazione è quasi inutile; solo qualche suggerimento:

  • Lessico / stile sofocleo: parentela e incesto *. Specialmente in Antigone, Edipo re, Edipo a Colono. Figure retoriche, forzature linguistiche, usi peculiari.
  • Termini sessuali nella letteratura giambico-comica *: quale l’esatta caratura? Quali i livelli di stile? Ci sono modi e metodi per dimostrarlo? Campo potenzialmente sconfinato, e – va da sé – tanto arduo quanto appassionante (per chi ama la riflessione metalinguistica).
  • Commento di testi tragici frammentari. La scelta è così ampia da sconsigliare qualsiasi esemplificazione.
  • Commento di testi comici frammentari. Come sopra.
  • Commento di frammenti riconducibili alla cosiddetta ‘sofistica’ *. Come sopra.
  • Commento di testi parodici, con particolare riguardo alla parodia dell’epos.
  • Il serio-comico in Omero, analisi di passi esemplari, con particolare riguardo a dizione e formularità.
  • Finte voci femminili nella lirica greca *. Analisi di ‘mimi’ simposiali e altre finzioni liriche: la persona loquens femminile nella lirica maschile.
  • Adespota giambici ed elegiaci. Commento e storia delle attribuzioni.
  • La 'catena simposiale' come modalità di trasmissione della lirica (e specie dell'elegia). Riesame critico di casi noti, proposta di casi nuovi.

B. Laurea magistrale

Le tesi in Filologia classica dovranno occuparsi prioritariamente di problemi di trasmissione (storie dei testi) e di edizione. Tesi di carattere storico-letterario sono legittime se caratterizzate da un marcato taglio filologico. Tesi relative alla classical reception sono possibili (salvo motivate eccezioni) solo per co-tutele del curriculum in Culture letterarie europee (e, naturalmente, per correlazioni che facciano perno, per la relazione, su altri insegnamenti).

Si consiglia comunque di vedere, qui sopra, anche l’elenco delle proposte per le tesi triennali: alcune sono senz’altro adattabili a un progetto di laurea magistrale.

1. Edizioni con commento. Ecco semplicemente qualche autore o passo che suggerisco: Inni omerici (specie gli inni ‘minori’); frammenti dell’epos ‘ciclico’ *; Margite; Bioi omerici e Certamen; Callino; Semonide di Amorgo; Teognide; Solone, specie ‘giambico’; Crizia elegiaco; Ione di Chio; poesia parodica di V-IV sec. e specialmente Eposparodie (Egemone, Archestrato, Matrone); Aristotele, Poetica (capitoli scelti); Aristotele, De poetis e altre opere di carattere letterario-retorico (frammenti); Camaleonte di Eraclea (e il suo metodo critico-biografico); Timone di Fliunte (frammenti scelti); Bioi di Sofocle e di Euripide.

2. Problemi ‘di metodo’ o problemi-tipo, potenzialmente applicabili a numerosi casi di studio. Fra i principali: le varianti adiafore di tradizione orale (per es. in Omero, negli Inni omerici, nella lirica simposiale); le varianti d’autore (fra la tragedia e Marziale); la genesi degli errori *: tipologie antiche e nuove, con relative casistiche; i problemi d’interlocuzione nella letteratura teatrale (chi dice cosa? Casi tipici e soluzioni tipiche; costanti e variabili); interpolazioni d’attore (come riconoscerle, dove fermarsi); la congettura (e la "congettura palmare"): teoria, casi storici, metodi; la formularità epica e il suo computo (storia del problema, esito degli ‘esperimenti’ fin qui tentati); il contributo delle traduzioni latine alla costituzione di testi greci (specie in ambito teatrale, ma non solo); gli errori da performance * nelle tradizioni orali (epica, lirica: abbiamo davvero esempi del fenomeno?); imitazione e critica del testo (specifici contributi e rischi; su un corpus da selezionare con estrema coerenza); la ristrutturazione dei corpora testuali su base attribuzionistica (quando si ‘espelle’ un’opera da un corpus, e perché?); opere acefale o di paternità discussa (cosa tiene e cosa non tiene nelle attribuzioni, o dis-attribuzioni, correnti); edizioni digitali di testi antichi (problemi teorici e realizzazioni concrete; in cotutela con la collega Francesca Tomasi); i falsi antichi di origine moderna o contemporanea (problemi ricorrenti, successi, smentite).

3. Storia dei testi e trasmissione dei testi. Specie nelle loro prime, e del tutto indiziarie fasi. Fra i filoni che suggerisco (tutti naturalmente da tradurre in ricerche ragionevolmente mirate e circoscritte):

  • Teognide: la tradizione indiretta *. Un campo di studi che richiede ancora un esame capillare. Andranno selezionate specifiche epoche.
  • Solone e Teognide nelle cerchie socratiche *: tradizione indiretta, usi e abusi, formazione antica dei corpora.
  • ‘Botta e risposta’ simposiali. Quanti brani della lirica greca (elegia o non solo) sembrano unitari, ma sono in realtà esito di ‘catene simposiali’? Si esplorano in genere soprattutto i Theognidea, ma il bacino può e dovrebbe essere ampliato.
  • Parmenide: tappe antiche nella storia del testo. Fino a Simplicio. Conseguenze nell’ordinamento dei frammenti.
  • Storia del testo sofocleo attraverso i suoi papiri. Un tema in continua evoluzione, da trattare per singoli problemi o per costanti.
  • Gli scolii come fonte di testimonianze ‘pre-archetipali’ nella tradizione dei testi teatrali. Analisi a campione e problemi-tipo.
  • La Costituzione degli Ateniesi dello Pseudo-Senofonte. Due piste particolarmente promettenti: 1) riesame della tradizione manoscritta, con particolare riguardo all’effettiva autonomia di alcuni testimoni (non è necessario accedere a finanziamento per tesi all’estero); 2) la forma dell’opuscolo: ‘monologo’ o dialogo?
  • I Dissoi logoi: tradizione manoscritta *. Uno stemma da rivedere, forse da capo a fondo. La tesi è da svolgersi previo accesso ai contributi per tesi all’estero.
  • Il corpus Aristotelicum e la sua formazione fra IV e I sec. a.C., a partire dalla testimonianza (ancora da spremere) di Strab. XIII 54, e dalle testimonianze connesse. Un punto d’attenzione specifico: l’Aristotele ciceroniano.
  • Elementi di didattica ‘viva’ in Aristotele. Negli ‘appunti’ aristotelici si trovano tracce di lezioni còlte / trascritte (almeno in parte) in diretta?
  • La lingua di Aristotele. Elementi colloquiali, ellissi, salti logici, etc. Un ampio dominio di fenomeni che attendono ancora uno studio capillare (da condursi, ovviamente, su campioni significativi).
  • Problemi di attribuzione e pseudoepigrafia nella critica alessandrina. Singoli casi (dall’epica a Demostene) o analisi di metodi e costanti.
  • Gli scritti ‘(s)perduti’ di Senofonte: quanti e quali sono?
  • Cronologia/genealogia degli opuscoli senofontei: datazione, destinatari, fonti, rapporti intertestuali con i dialoghi platonici.
  • Le epistole dei Socratici *: datazione e formazione del corpus.
  • Tracce di dottrina aristotelica nella scoliografia (omerica, tragica).
  • Stobeo e la manipolazione delle fonti: a quali regole obbedisce la creazione di estratti? Come si manipolano incipit ed explicit delle pagine estrapolate o dei frammenti autonomizzati? Cosa si perde e cosa si aggiunge? Come si costruiscono i lemmi? Un campo vasto, solo apparentemente noioso (lo assicuro), e in realtà foriero di contributi utilissimi.

4. Altri esempi di specifiche ricerche, ovvero temi che seguirei con particolare piacere perché strettamente intrecciati con la mia attività di ricerca. Mi limito a qualche esempio:

  • Errori e discrasie da performance in Omero: fenomenologia e discussione serrata di singoli esempi.
  • Gli Omeridi: edizione e commento delle testimonianze.
  • Le ‘doppie attribuzioni’ dei poemi cosiddetti ciclici. Siamo probabilmente al cuore della questione omerica. Raccolta, edizione e commento delle testimonianze.
  • Esiodo: i ‘doppioni’ rapsodici. Ricerca e analisi di sezioni alternative giustapposte nell’epos esiodeo; un fenomeno pregiudizialmente negato da molti unitaristi intransigenti.
  • Solone: sulla discussa unitarietà della cd. ‘Elegia alle Muse’ (fr. 13 W.2). Un problema canonico, in continua evoluzione critica.
  • Le tradizioni manoscritte e il lapsus ‘freudiano’ *. Un tema ‘timpanariano’ che attende analisi a tappeto in singole o plurime tradizioni: lapsus sessuali, lapsus economici, etc. Le tesi sull'argomento non sono mancate, ma l'argomento si presta particolarmente a lavori d'équipe o prosecuzioni: il campo è sconfinato.
  • Eschilo ‘teologo’: stereotipi e sovra-interpretazioni. Una storia del filone critico, un’analisi a campione dei passi più significativi.
  • Il finale dell'Edipo re: autentico o no? Riesame del dibattito (recentissimo, recente e meno recente).
  • Euripide, Ifigenia in Aulide: le interpolazioni, i ‘doppioni’, gli eventuali scartafacci d’autore riconoscibili nel testo tràdito.
  • Teognide e i Theognidea, la costituzione del testo e la datazione della raccolta: per qualche idea, si veda il punto 3. Per altre idee possibili: 1) Le cruces dei Theognidea: esame critico dei casi (una selezione, ovviamente) e delle relative proposte congetturali; 2) Esiste una formularità (specificamente) teognidea? 3) Pericopi di origine gnomologica: esistono ‘unità minori’ strutturate come capitolo di uno gnomologio – così riteneva Aurelio Peretti – oppure no? E se sì, dobbiamo per forza attribuire il fenomeno alla tarda antichità? Analisi da compiersi per campioni, ovviamente: il lavoro è assai lungo; 4) I Theognidea e la storia (a): riferimenti a precise realtà o eventi storici? Da cercare col lumicino, ma non introvabili. Ricche e immaginose molte ipotesi moderne, da sottoporre a serrata critica; 5) I Theognidea e la storia (b): esistono brani databili nei Theognidea? (Fatti storici, fatti di lingua, storia delle idee).
  • Teognide e i Theognidea, intertestualità come tradizione indiretta: nella letteratura teatrale classica, nella letteratura ellenistica, nella letteratura latina di età repubblicana e primo-imperiale. Si tratta di indagare – con cautela e analisi di dettagli – di quali passi possiamo assodare la circolazione in determinati ambienti ed epoche, tramite una mappatura delle eco letterarie.
  • Traduzioni latine di esemplari brani greci. Si torna sempre sui soliti passi. Si tratta di creare un corpus di riferimento meno banale del consueto. Soprattutto fra II e I sec. a.C. Tesi da condursi con la correlazione della Prof.ssa Bruna Pieri (o viceversa).
  • I Presocratici in Lucrezio: ‘echi’, traduzioni-adattamenti, prestiti terminologici. Riesame del problema a partire da singoli casi selezionati.
  • Stile e caratterizzazione dei personaggi in Sofocle. Si tratta, naturalmente, di scegliere singoli casi di studio: tropi caratterizzanti, stili recitativi, etc. Niente impedisce di estendere la ricerca agli altri tragediografi. Due tragedie consigliate: Aiace; Edipo a Colono.
  • I ‘colloquialismi’ in tragedia. Su opere o corpora tipologici (i dialoghi fra servi, le rheseis dei messaggeri, etc.) da selezionare rigorosamente.
  • L'allitterazione in Sofocle (e in generale nei tragici; ma preferibile il confronto Eschilo / Sofocle). Con particolare riguardo alla verifica di un'ipotesi: il fenomeno come elemento di datazione.
  • Antistene: edizione con commento (selettiva) dei frammenti; riesame della sua posizione storica, ideologica, politica.
  • Diagora l’Ateo: edizione con commento delle testimonianze e dei frammenti*.
  • L'Accusa di Socrate di Policrate Ateniese*: un testo capitale nella prima metà del IV sec., che può essere ricostruito - nelle linee generali - attraverso le sue eco in Senofonte, Platone, Isocrate, fino a Libanio.
  • Il cosiddetto ‘papiro di Artemidoro’*: stato dell’arte; problemi aperti; nuove analisi. Tesi per audaci.