Parole chiave:
Transnazionalismo
Cooperazione internazionale
Diversità
Giovani di seconda generazione
Associazionismo dei Migranti
Migrazioni
Cittadinanza
Turismo culturale
Città
Mobilità
Co-sviluppo
Politiche di accoglienza e inclusione
Medizione interculturale
Antropologia ed etnografia delle migrazioni (Trasnazionalismo,
mobilità, diversità, multiculturalismo, cosmopolitismo, razzismo,
mediazioni, seconde generazioni)
Antropologia dello sviluppo e del cambiamento sociale (cooperazione
decentrata; co-sviluppo; rappresentazioni e culture
dell'emigrazione)
Antropologia politica (conflitti etnici, cittadinanza,
rappresentanza/rappresentazione, sfera pubblica, neo-nazionalismo, politiche di accoglienza e inclusione)
Antropologia urbana (migrazioni, confini, globalizzazione,
trasformazioni urbane, imprenditoria etnica)
Antropologia del turismo (Turismo culturale e sostenibile)
Etnografia e metodologia della ricerca qualitativa (Ricerche
multi-situate)
Mobilità e migrazioni interne
Sulla base di uno studio etnografico “multi-situato” finalizzato ad
analizzare le migrazioni transnazionali dei senegalesi e la
costruzione sociale delle migrazioni sia nel contesto di partenza
sia in quello di approdo (1995-2000), ho appreso che lo studio dei
processi migratori beneficia enormemente dell'esplorazione
simultanea di almeno tre realtà sociali: le istituzioni della
società di approdo, gli stessi migranti e la società di origine.
Questa impostazione metodologica ha continuato a caratterizzare gli
interessi e le ricerche successive che si sono rivolte sia verso le
esperienze degli operatori nei servizi per gli stranieri
(volontariato, sindacato, formazione; 2001-2004) sia ai migranti
provenienti dall'Africa a sud del Sahara (senegalesi, ghanesi
2003-2007). Inoltre, è sempre stata mia intenzione investigare
tanto le pratiche quotidiane quanto le rappresentazioni del senso
comune all'interno delle istituzioni e nei media locali e
nazionali. Una particolare attenzione è stata rivolta alla
cooperazione allo sviluppo decentrata attraverso le migrazioni
(co-sviluppo), che si presenta come ambito di ricerca molto
interessante proprio per la sua capacità di fare convergere gli aspetti
prima evocati. Più specificatamente, sono state studiate le
molteplici esperienze dell'associazionismo ghanese e senegalese in
Emilia Romagna e nella provincia di Bergamo (2003-2007).
Strettamente connesse a questi processi si sono rivelate anche le
esplorazioni etnografiche in ambito urbano, grazie alle quali ho
voluto investigare, dopo una pausa nell'antropologia del turismo
culturale e sostenibile in Cambogia (2001-2004), le interazioni che
animano lo spazio pubblico della città di Bologna, focalizzando
l'attenzione sull'ethnic businness pakistano e bengalese e sulle
conseguenti trasformazioni urbane (2003-2006). All'interno della
ricerca PRIN "Contesti urbani, processi migratori e giovani
migranti", sono state studiate le esperienze di partecipazione
politico-sociale dei giovani di origine straniera nella città di
Bologna, focalizzando l'attenzione sulle loro attività associative
e sull'analisi antropologica del concetto di cittadinanza
(2007-2009). Sucessivamente (2010-2011) il materiale empirico
raccolto nel decennio precedente è stato rivisitato per esplorare con
più attenzione la dimensione religiosa nell'esperienza migratoria e
contribuire in questo modo all'attività di studio del Centro RES
(Religione Educazione Società) del Dipartimento di Scienze
dell'Educazione. Successivamente si è ripresa l'attenzione sui
processi di razzializzazione e le ricadute sulla vita quotidiana
dei cittadini di origine straniera (2012-2013). Dal 2013 ho il
piacere di dirigere il centro di ricerca MODI (Mobilità
Diversità Inclusione sociale) all'interno del quale, oltre alla supervisione di ricerche post-dottorali su mobilità, integrazione e integralismo, discriminazione, pratiche e i significati di convivenza nei mondi dell'accoglienza e il nesso sviluppo e migrazione, ho coordinato il progetto di ateneo FARB
mobilità senza confini (2013-2016) che mi ha permesso di
mettere alla prova le prospettive analitiche sviluppate con lo
studio delle migrazioni transnazionali nella ricerca sulle
mobilità interne. Contemporaneamente, anche all'interno delle attività della
Società Italiana di Antropologia Applicata, si stanno esplorando i
potenziali della ricerca-azione all'interno delle politiche e dei servizi
socio-educativi rivolti agli stranieri. Infine, ho avuto il piacere di partecipare ad una ricerca internazionale che approfondisce l'impatto degli interventi di sviluppo sulle aspirazioni e i processi decisionali nell'emigrazione dal Senegal (MIGCHOICE; 2019-2021). Le riflessioni sulle libertà di scelta nelle esperienze di mobilità sono continuate all'interno dei progetti PRIN Genealogies of African Freedoms e Navigating returns: West African experiences of difficult homecoming. Oltre che da un'attenzione
alle relazioni socio-culturali, questo percorso di ricerca è
caratterizzato da una predisposizione metodologica piuttosto
diffusa in antropologia sociale: prendere sul serio le persone e i loro
modi di interpretare ed agire nel mutevole contesto in cui vivono.
Ritengo che il sapere antropologico, costituitosi con questa
vocazione a vedere la realtà dal punto di vista degli attori in
gioco, sia estremamente rilevante nella comprensione della società
contemporanea.