- le Georgiche di Virgilio: stesura di un commento
scientifico al terzo libro, con particolare attenzione alla
lingua e allo stile, ai rapporti con i modelli (in Grecia e a Roma,
in particolare Ennio e Lucrezio) e con Bucoliche ed
Eneide.
- il latino degli autori cristiani: aggiornamento del manuale di
J. Schrijnen sulle caratteristiche del latino cristiano antico; a
questo lavoro si accompagneranno studi sopra alcuni autori e in
particolare su Agostino.
- la fortuna dei classici: dalle citazioni pagane in Agostino
alla fortuna dei classici nel pensiero scientifico, alle traduzioni
artistiche (P.
Bufalini traduttore di Catullo) e letterarie.
- teoria della traduzione, applicata ai testi antichi greci e latini
La prima linea di ricerca si focalizza sulle Georgiche di Virgilio.
L'obiettivo primario è quello di portare a termine un commento
scientifico perpetuo al terzo libro del poema. La pubblicazione (2003) del commento di M. Erren a tutte le Georgiche,
lungi dal rendere superata l'esigenza di uno studio specifico sul
III libro, ha semmai messo in evidenza come sia necessario dedicare
al poema didascalico virgiliano il genere di attenzione che si deve
ad un testo che è in primis letterario e soprattutto poetico; per
questo specifica attenzione nella ricerca sarà dedicata agli
aspetti della lingua e dello stile e, in generale, del
metaletterario, allargando, per così dire, lo strumento di indagine
dell'intertestualità all'analisi non solo di allusioni puntuali ma
anche della ripresa di moduli e stilemi tipici del genere
letterario in questione. Le dichiarazioni di poetica contenute nel
nucleo centrale del poema sollecitano infatti una particolare
attenzione al rapporto di Virgilio georgico con il modello di
Lucrezio, e, attraverso Lucrezio, con Ennio, della cui attrazione
nel genere didascalico il poeta epicureo si fa constante tramite al
mantovano. Il III libro, da molti critici considerato il più
lucreziano dei quattro, specialmente nelle digressioni centrale
(sull'amore) e finale (sulla peste), si presta ad una simile
analisi anche per la tensione verso il genere più alto dell'epica
eroica, invocata sin dal proemio con l'annuncio dell'Eneide e messa
in opera in numerosi passi che saranno quasi integralmente ripresi,
attraverso lo strumento della similitudine, nel poema maggiore. Il
fatto, poi, che tale libro affronti il tema della pastorizia impone
un confronto con la precedente esperienza bucolica da cui emerge
una destrutturazione del simbolo e una sua risemantizzazione in
funzione di una poetica più complessa che già fa presentire gli
esiti del poema maggiore. Nella seconda linea di ricerca si possono
isolare due aspetti: il primo mira a produrre un nuovo
aggiornamento al volume di J. Schrijnen sulle caratteristiche del
latino cristiano antico (trad. it. Bologna 2002 [4 ed.]) e
abbraccia in generale la questione della natura del latino
cristiano e delle sue peculiarità stilistiche e retoriche, oggi
sempre più evidenziate dalla ricerca; il secondo aspetto è quello
dell'analisi di singoli autori, segnatamente di Agostino: a margine
di un intervento sopra alcuni spunti metanarrativi presenti nelle
"Confessiones" di Agostino, si intende poi approfondire un aspetto
più strettamente linguistico, ovvero la genesi di un plesso
semantico (distentio, intentio, extensio), in cui la lettura di
Paolo appare filtrata dalla mediazione linguistica senecana. La
terza linea di ricerca riguarda aspetti diversi di quella che si
considera “fortuna” di un testo o di un autore classico; il primo è
quello della permanenza dei classici nei classici: si intendono
studiare funzione e modalità di citazione dagli autori pagani in
Agostino, in particolare confrontando due opere con opposto
destinatario (Sermones e De civitate dei); l'analisi delle
citazioni permette inoltre di venire a conoscenza di varianti
testuali tardo antiche interessanti per la storia della tradizione
manoscritta. Infine uno spazio
particolare viene dato ad un altro aspetto della fortuna, quello
della traduzione letteraria da testi classici; sul piano teorico, a
margine di un'esperienza didattica innovativa partita dall'a.a.
2007/08, si vorrebbe realizzare un manuale sulla traduzione
letteraria dal latino. Dall'altro si intende
pubblicare (in collaborazione con F. Citti) in edizione digitale un
quaderno inedito di P. Bufalini, contenente fra l'altro alcune
traduzioni da Marziale e Catullo che vanno in qualche modo a
completare il quadro fornito da quelle, già note alla critica, di
Orazio. Questa linea di ricerca è svolta in gran parte nell'ambito
della partecipazione ai lavori del Centro Studi ‘La permanenza del
classico', diretto dal coordinatore di questo gruppo di ricerca; in
tale contesto è prevista anche l'organizzazione di seminari e
letture pubbliche di testi classici, selezionati, tradotti e
pubblicati dai membri del Centro anche per via multimediale.