Parole chiave:
miceli in coltura pura
tartufi
micorrize
rDNA
1 - Valorizzazione e tutela delle qualità delle specie di tartufo
più pregiate, ed in particolare di T. borchii, tramite ricerche
sulla biodiversità inter ed intraspecifica. 2 - Individuazione di
nuove biotecnologie di micorrizazione per la conservazione ed
incremento della produzione tartuficola e per l'ottenimento di
prodotti di qualità superiori 3 - Identificazione di strumenti per
l'identificazione delle micorrize mediante caratterizzazione
morfologica e molecolare delle specie fungine ectomicorriziche più
comuni. 4 - Studio dei fattori biotici (batteri, genotipo della
pianta, ospite ecc.) ed abiotici (luce, composizione del substrato,
ecc.) capaci di indurre modificazioni morfologiche sia
sull'accrescimento del micelio di T. borchii sia durante processo
di micorrizazione. 5 - Studio con metodi morfologici e molecolari
delle popolazioni microbiche che ritrovano associati agli ascomi di
tartufo. 6. studio dei funghi medicinali appartenenti al genere
Ganoderma
1 - Il nostro gruppo di ricerca ha iniziato a studiare la
variabilità inter ed intraspecifica dei tartufi bianchetti (Tuber
borchii, T. maculatum, T. dryophilum, ecc.) mediante l'analisi
delle regioni ITS, IGS, del DNA ribosomiale (rDNA) e dei geni
ß-tubulina e PKC. Le analisi sia dei singoli locus sia dei quattro
loci combinati tra loro hanno mostrato le relazioni filogenetiche
intercorrenti tra tutti i campioni analizzati evidenziando la
presenza di due aplotipi denominati 1 e 2 all'interno di ascomi
classificati morfologicamente come Tuber borchii che rappresentano
due specie criptiche. Sono in sono in corso studi per studiare
la loro distribuzione in Italia ed in Europa. 2 - Il nostro
gruppo di ricerca è stato recentemente in grado di isolare i miceli
in coltura pura di diverse specie pregiate di Tuber e di mantenerli
stabilente in coltura, risultato prima mai conseguito da nessun
laboratorio (Iotti et al., 2002). Sono state ottenute anche in
serra ed in vitro piante micorrizate con T. borchii, T. brumale, T.
melanosporum e T. aestivum. Ci proponiamo di effettuare programmi
mirati di micorrizazione per la produzione e la messa a dimora di
piantine micorrizate con specifici isolati del genere Tuber
destinati a nuovi impianti o ad azioni di rimboschimento
all'interno di particolari aree geografiche. Particolare attenzione
verrà rivolta alla messa a punto di tecniche di micorrizazione con
T. magnatum. 3 - Le micorrize sono associazioni simbiotiche di tipo
mutualistico fra funghi del terreno e piante superiori. Lo studio
delle comunità fungine ectomicorriziche oltre ad avere una notevole
importanza ecologica risulta un utile strumento per la valutazione
dello stato di salute delle piante che dipende strettamente dalla
presenza dei funghi ectomicorrizici nel terreno. Il nostro studio
prevede la descrizione morfologica delle micorrize trovate in
campo, la loro identificazione mediante sequenziamento delle
regioni ITS del DNA ribosomiale e confronto delle sequenze ottenute
con quelle depositate nelle banche dati. Inoltre si prevede anche
la raccolta ed identificazione dei corpi fruttiferi ed il loro
sequenziamento. 4 - L'obiettivo di questa ricerca è quello di
studiare l'influenza di diversi fattori biotici ed abiotici sulla
morfologia delle diverse specie di Tuber ed in particolare di T.
borchii nelle diverse fasi del ciclo ontogenetico. La ricerca si
svolgerà in stretta collaborazione con altre unità operative che
studieranno i meccanismi molecolari che portano alle modificazioni
morfologiche rilevate. Le ricerche svolte dalla nostra unità
operativa si articoleranno nei seguenti punti: i) raccolta di corpi
fruttiferi, ulteriore isolamento di ceppi diversi di Tuber e loro
caratterizzazione morfologica e molecolare; ii) studio
dell'influenza della luce, della composizione del substrato e di
batteri sulla morfologia e nell' accrescimento del micelio in
vitro; iii) studio dell'influenza dei questi fattori nel processo
di micorrizazione. 5 - I tartufi cotituiscono prodotti alimentari
di pregio, tuttavia ancora poco si conosce sulle alterazioni
microbiche che possono alterarne la qualità. Recenti studi in
collaborazione con l'Università di Urbino hanno preso in
considerazione i batteri presenti nei corpi fruttiferi (Barbieri et
al. 2005; Barbieri et al., 2007) ma poco ancora si conosce sui
funghi che frequentemente si trovano associati al corpo fruttifero
modificandone, colore, aroma e consistenza. Scopo di questo filone
di ricerca è quello di approfondire le conoscenze sulle specie
fungine e batteriche contaminanti i corpi fruttiferi di tartufi
pregiati mediante tecniche diagnostiche morfologiche e molecolari e
definire le alterazioni qualitative al prodotto che ne
derivano. 6. Sono in corso ricerche sulla variabilità
genetica di isolati di Ganoderma spp. di diverse provenienze e
sulle loro caratteristiche biochimiche ed attività antiossidanti.