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Albamaria Parmeggiani

Professoressa associata confermata

Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie

Settore scientifico disciplinare: VET/02 FISIOLOGIA VETERINARIA

Temi di ricerca

Parole chiave: ormoni metabolici maturazione gonadica riproduzione e nutrizione endocrine disruptors ontogenesi intestinale e svezzamento larvale

  • Studio e monitoraggio dell'attività endocrina riproduttiva in specie in pericolo di estinzione quale l'anguilla europea (Anguilla anguilla) e lo storione dell'Adriatico (Acipenser naccarii)
  • Valutazione degli effetti di sostanze ad azione ECDs sull'apparato endocrino dei Teleostei;
  • Controllo dell'omeostasi energetica e dell'attività riproduttiva nelle principali specie di interesse zootecnico; 
  • Studio dell'ontogenesi intestinale durante lo svezzamento larvale

1 Effetto dei fattori ambientali sui processi di maturazione gonadica dei Teleostei
Le tecniche fotoperiodiche (intese come manipolazione artificiale del fotoperiodo) sono utilizzate in larga scala dagli allevatori al fine di indurre la deposizione nei riproduttori. Il tutto è reso necessario sia dalla forte stagionalità riproduttiva che caratterizza la maggior parte delle specie allevate, sia dal non facile ambientamento delle stesse in cattività. Spesso, nonostante questi accorgimenti, risulta particolarmente difficile poter prevedere il periodo della frega per un gruppo di riproduttori. Poiché alcune specie dulciacquicole, ed in particolare il Ciprinus carpio e le sue varietà omeomorfe, non presentano dimorfismo sessuale, la valutazione di parametri specifici, quali il dosaggio della vitellogenina (VTG, marker del sesso femminile) potrebbe consentire di separare i sessi ottimizzando la sex ratio nelle vasche di allevamento.
Particolarmente interessante, risulta essere anche il ruolo svolto dagli ormoni tiroidei che sono di fondamentale importanza negli organismi eterotermi, in quanto controllano processi fisiologici quali lo sviluppo larvale, l'accrescimento, l'utilizzo di nutrienti ed i processi riproduttivi.
La ricerca si pone l'obbiettivo di monitorare le variazioni stagionali dell'attività steroidogenetica gonadica, degli ormoni tiroidei (T3 e T4), del cortisolo e della vitellogenina (VTG).

2 Valutazione degli effetti di sostanze ad azione ECDs (endocrine disruptors) sull'apparato endocrino dei Teleostei.
Numerosi studi hanno evidenziato come fattori di natura antropogenetica, quali gli inquinanti, possano alterare la funzionalita' endocrina, interferendo con la cascata di eventi che portano al raggiungimento della maturita' sessuale ed alla deposizione dei gameti. La gonade dei teleostei produce steroidi sessuali: estradiolo 17 beta nella femmina, testosterone ed 11-ketotestosterone nel maschio. La produzione di estradiolo da parte delle cellule follicolari comporta a livello epatico la produzione della vitellogenina (VTG), glicolipofosfoproteina che verrà accumulata come sostanza di riserva nel citoplasma della cellula uovo.
II composti organici perfluorati (PFOS) hanno ampia applicazione come materiale di partenza per i polimeri, surfattanti e pesticidi con conseguente ampia distribuzione globale. Per la loro natura idrofilica, non si accumulano nei lipidi, ma vengono ritrovati ad alte concentrazioni nel sangue e nel fegato. Essi hanno la possibilità di interagire con le proteine del plasma, tra cui le globuline leganti gli ormoni sessuali e quelle leganti i corticosteroidi, prospettando l'ipotesi che ciò possa determinare una alterazione della normale funzione endocrina. Per la loro natura chimica i PFOS possono potenzialmente legarsi a siti normalmente occupati da ormoni steroidei e tiroidei con conseguente azione di interferente endocrino. In base a studi effettuati su pesci d'acqua dolce, i PFOS sono in grado determinare alterazioni morfo-funzionali sull'asse ipotalamo-ipofisi-gonadi. La ricerca ha lo scopo mettere a punto un modello sperimentale di alterazione endocrina da perflluorooctanesulfonati (PFOS) in carassi stabulati in condizioni controllate con l'obiettivo di valutare le variazioni del profilo endocrino per estradiolo 17 beta, testosterone, cortisolo, T3 e T4 e vitellogenina in campionamenti a breve (entro 1 mese) e lunga (4, 6 e 9 mesi) esposizione.

3 Controllo dell'omeostasi energetica e dell'attività riproduttiva nelle principali specie di interesse zootecnico
Per comprendere i meccanismi che stanno alla base dell'influenza della nutrizione sulla riproduzione si rende necessario ampliare le attuali conoscenze sull'assetto metabolico ed endocrino nei diversi momenti riproduttivi dell'animale, in particolare in quelli maggiormente contrassegnati da richieste energetiche particolari. L'identificazione di tali segnali rappresenta una acquisizione fondamentale per poter studiare i regimi alimentari più adeguati a sostenere una efficiente funzione riproduttiva ed identificare con precisione il range di condizioni metaboliche all'interno del quale è necessario mantenere gli animali.
Specifiche indagini condotte in passato hanno evidenziato chiare ed evidenti relazioni tra restrizione dell'apporto nutritivo e diminuzione della secrezione pulsatile delle gonadotropine, ritardo nella comparsa della pubertà, soppressione dell'attività ciclica ovarica o ritardo della ripresa della medesima nel postpartum, diminuzione del numero di follicoli ovulatori, minore fecondabilità degli oociti.
Al di là dei fattori endocrini più noti, riteniamo che debba essere presa in considerazione l'influenza di ormoni o neuroormoni, di recente scoperta, che sono sicuramente coinvolti nel controllo dell'appetito, della sazietà e del metabolismo dell'animale quali ad esempio la Leptina, la Ghrelina, il Neuropeptide Y, l'asse somatotropo (GH, IGF-1). Controllo della attività riproduttiva nel maschio di anguilla attraverso la vatulazione della motilià degli spermatozoi con utilizzo di medium di attivazione/conservazione

4 Studio dell'ontogenesi intestinale e dello svezzamento larvale

Queste ricerche sono rivolte a comprendere le modificazioni fisiologiche che avvengono nell'apparato digerente in larve di Anguilla anguilla e Acipenser Naccarii durante il riassorbimento del sacco vitellino e l'inizio della alimentazione esogena.

 

 

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