- Studio e monitoraggio dell'attività endocrina riproduttiva in specie in pericolo di estinzione quale l'anguilla europea (Anguilla anguilla) e lo storione dell'Adriatico (Acipenser naccarii)
- Valutazione degli effetti di sostanze ad azione
ECDs sull'apparato endocrino dei Teleostei;
- Controllo dell'omeostasi energetica e
dell'attività riproduttiva nelle principali specie di interesse
zootecnico;
- Studio dell'ontogenesi intestinale durante lo svezzamento larvale
1 Effetto dei fattori ambientali sui processi di
maturazione gonadica dei Teleostei
Le tecniche fotoperiodiche (intese come manipolazione
artificiale del fotoperiodo) sono utilizzate in larga scala dagli
allevatori al fine di indurre la deposizione nei riproduttori. Il
tutto è reso necessario sia dalla forte stagionalità riproduttiva
che caratterizza la maggior parte delle specie allevate, sia dal
non facile ambientamento delle stesse in cattività. Spesso,
nonostante questi accorgimenti, risulta particolarmente difficile
poter prevedere il periodo della frega per un gruppo di
riproduttori. Poiché alcune specie dulciacquicole, ed in
particolare il Ciprinus carpio e le sue varietà omeomorfe, non
presentano dimorfismo sessuale, la valutazione di parametri
specifici, quali il dosaggio della vitellogenina (VTG, marker del
sesso femminile) potrebbe consentire di separare i sessi
ottimizzando la sex ratio nelle vasche di allevamento.
Particolarmente interessante, risulta essere anche il ruolo svolto
dagli ormoni tiroidei che sono di fondamentale importanza negli
organismi eterotermi, in quanto controllano processi fisiologici
quali lo sviluppo larvale, l'accrescimento, l'utilizzo di nutrienti
ed i processi riproduttivi.
La ricerca si pone l'obbiettivo di monitorare le variazioni
stagionali dell'attività steroidogenetica gonadica, degli ormoni
tiroidei (T3 e T4), del cortisolo e della vitellogenina
(VTG).
2 Valutazione degli effetti di sostanze ad azione ECDs
(endocrine disruptors) sull'apparato endocrino dei
Teleostei.
Numerosi studi hanno evidenziato come fattori di natura
antropogenetica, quali gli inquinanti, possano alterare la
funzionalita' endocrina, interferendo con la cascata di eventi che
portano al raggiungimento della maturita' sessuale ed alla
deposizione dei gameti. La gonade dei teleostei produce steroidi
sessuali: estradiolo 17 beta nella femmina, testosterone ed
11-ketotestosterone nel maschio. La produzione di estradiolo da
parte delle cellule follicolari comporta a livello epatico la
produzione della vitellogenina (VTG), glicolipofosfoproteina che
verrà accumulata come sostanza di riserva nel citoplasma della
cellula uovo.
II composti organici perfluorati (PFOS) hanno ampia applicazione
come materiale di partenza per i polimeri, surfattanti e pesticidi
con conseguente ampia distribuzione globale. Per la loro natura
idrofilica, non si accumulano nei lipidi, ma vengono ritrovati ad
alte concentrazioni nel sangue e nel fegato. Essi hanno la
possibilità di interagire con le proteine del plasma, tra cui le
globuline leganti gli ormoni sessuali e quelle leganti i
corticosteroidi, prospettando l'ipotesi che ciò possa determinare
una alterazione della normale funzione endocrina. Per la loro
natura chimica i PFOS possono potenzialmente legarsi a siti
normalmente occupati da ormoni steroidei e tiroidei con conseguente
azione di interferente endocrino. In base a studi effettuati su
pesci d'acqua dolce, i PFOS sono in grado determinare alterazioni
morfo-funzionali sull'asse ipotalamo-ipofisi-gonadi. La ricerca ha
lo scopo mettere a punto un modello sperimentale di alterazione
endocrina da perflluorooctanesulfonati (PFOS) in carassi stabulati
in condizioni controllate con l'obiettivo di valutare le variazioni
del profilo endocrino per estradiolo 17 beta, testosterone,
cortisolo, T3 e T4 e vitellogenina in campionamenti a breve (entro
1 mese) e lunga (4, 6 e 9 mesi) esposizione.
3 Controllo dell'omeostasi energetica e dell'attività
riproduttiva nelle principali specie di interesse
zootecnico
Per comprendere i meccanismi che stanno alla base dell'influenza
della nutrizione sulla riproduzione si rende necessario ampliare le
attuali conoscenze sull'assetto metabolico ed endocrino nei diversi
momenti riproduttivi dell'animale, in particolare in quelli
maggiormente contrassegnati da richieste energetiche particolari.
L'identificazione di tali segnali rappresenta una acquisizione
fondamentale per poter studiare i regimi alimentari più adeguati a
sostenere una efficiente funzione riproduttiva ed identificare con
precisione il range di condizioni metaboliche all'interno del quale
è necessario mantenere gli animali.
Specifiche indagini condotte in passato hanno evidenziato chiare ed
evidenti relazioni tra restrizione dell'apporto nutritivo e
diminuzione della secrezione pulsatile delle gonadotropine, ritardo
nella comparsa della pubertà, soppressione dell'attività ciclica
ovarica o ritardo della ripresa della medesima nel postpartum,
diminuzione del numero di follicoli ovulatori, minore fecondabilità
degli oociti.
Al di là dei fattori endocrini più noti, riteniamo che debba essere
presa in considerazione l'influenza di ormoni o neuroormoni, di
recente scoperta, che sono sicuramente coinvolti nel controllo
dell'appetito, della sazietà e del metabolismo dell'animale quali
ad esempio la Leptina, la Ghrelina, il Neuropeptide Y, l'asse
somatotropo (GH, IGF-1). Controllo della attività riproduttiva nel maschio di anguilla attraverso la vatulazione della motilià degli spermatozoi con utilizzo di medium di attivazione/conservazione
4 Studio dell'ontogenesi intestinale e dello svezzamento larvale
Queste ricerche sono rivolte a comprendere le modificazioni fisiologiche che avvengono nell'apparato digerente in larve di Anguilla anguilla e Acipenser Naccarii durante il riassorbimento del sacco vitellino e l'inizio della alimentazione esogena.