Migrazione ed emissione di fluidi (idrocarburi e acque di
formazione), in relazione alla geochimica dei fluidi, alla
stratigrafia delle successioni sedimentarie e alle deformazioni
tettoniche recenti e attuali dell'Appennino settentrionale, del
Mare Adriatico,dell'Arco Calabro, Bacino Adriatico-Ionico e del Turkmenistan
occidentale
Condotti carbonatici legati all'espulsione di fluidi ricchi in
idrocarburi come indicatori di superficie che testimoniano della
presenza di reservoir più o meno profondi: valutazione del
potenziale esplorativo dello studio di queste strutture.
Studio di intervalli sapropelitici intercalati nelle successioni
sedimentarie di età neogenica e recente in termini di descrizione
degli ambienti deposizionali, dei tassi di sedimentazione, della
registrazione di eventi paleoceanografici e loro inquadramento
in termini stratigrafico-sequenziali.
Lo studio delle emissioni fluide di acque salse e idrocarburi
nelle aree di studio è sviluppato attraverso l'analisi chimica e
isotopica dei fluidi e delle interazioni tra fasi fluide e solide,
integrata dall'analisi geologica e stratigrafica di superficie e
con i dati di sottosuolo. Lo studio è stato svolto nell'Appennino
settentrionale, in settori marini dell'Adriatico, in cui sono
anche presenti carbonati autigeni, nel prisma d'accrezione
dell'Arco Calabro, in cui la migrazione dei fluidi può essere
all'origine di processi gravitativi e nell'area occidentale de
Turkmenistan in cui sono presenti imponenti strutture di emissione
superficiale di fluidi.
I carbonati metano-derivati si presentano sotto svariate
morfologie in funzione della natura e modalità di espulsione dei
fluidi, ambiente microbico e contesto geo-sedimentologico. La
precipitazione autigenica di carbonato di calcio genera chimneys
(camini) di dimensioni da millimetriche a plurimetriche. I percorsi
di migrazione dei fluidi, che si sviluppano nel tempo all'interno
dei reservoir, vengono messi in relazione alla evoluzione geologica
e confrontati con sistemi di emissione attuali anche in condizioni marine.
Lo studio su intervalli ricchi in carbonio organico
(sapropel) di età pliocenica e recente correlabili lungo la fascia
dell'avanfossa padano-adriatica e altre aree del Mediterraneo si
basa sulla definizione delle caratteristiche
stratigrafico-sedimentologiche e geochimiche, il contenuto in
carbonio organico e le associazioni fossili. Queste sono
state studiate anche in funzione delle loro relazioni con sedimenti
intercalati a basso contenuto di carbonio organico, per
definire i principali forzanti quali la paleoproduttività e le
variazioni del livello marino, attraverso la definizione della loro
posizione anche all'interno delle sequenze stratigrafiche.