Paola Villano è Professoressa Ordinaria di Psicologia Sociale presso il Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna, dove ha iniziato la sua carriera come ricercatrice nel 2000. Dopo aver conseguito la laurea in Pedagogia con lode e un dottorato in Psicologia, ha ottenuto una borsa post-dottorato biennale e ha ricoperto il ruolo di Professoressa Associata dal 2005 al 2020. È abilitata al ruolo di Professore Ordinario dal 2018 (settore 11/E3).
Attualmente è Delegata del Rettore al Benessere Lavorativo, incarico nell’ambito del quale ha promosso iniziative come lo sportello di ascolto psicologico “Avrò cura di me” e ha partecipato al Tavolo di Lavoro di Ateneo sullo stress lavoro-correlato. È inoltre membro della Commissione QA del corso di laurea magistrale in Progettazione e gestione dell’intervento educativo nel disagio sociale (Dipartimento di Scienze dell'Educazione).
Nel corso degli anni ha ricoperto numerosi incarichi istituzionali, tra cui la presidenza di commissioni didattiche e di ricerca, la delega alla Terza Missione e alla Ricerca, e la partecipazione alla Giunta del Dipartimento. E' stata coordinatrice del corso di studi in Educatore sociale e culturale nel biennio 2020-2021.
Dal punto di vista scientifico, è Vice Responsabile del Centro CEFEO e membro di diversi comitati scientifici, tra cui quelli del CESAF e del Centro MODI. È cofondatrice del Centro Studi sul Genere e l’Educazione (CSGE) e consulente editoriale per l’area psicologica della casa editrice Carocci.
Nel corso della sua carriera, Paola Villano ha ricevuto numerosi riconoscimenti accademici. Tra i più significativi, si segnalano una borsa di studio della Brown University (USA) nel 2000, il finanziamento del Progetto Giovani Ricercatori dell’Università di Bologna nel 1998 e una borsa per un corso di perfezionamento all’estero presso l’Università di Amsterdam nel 1997, sotto la supervisione del prof. Teun A. van Dijk. Nel 1992 ha ricevuto il Premio “G.F. Minguzzi” per un saggio sul tema degli stereotipi sociali. Più recentemente, nel 2017, ha ottenuto fondi per la mobilità internazionale nell’ambito degli accordi di cooperazione Unibo.
È attivamente coinvolta in attività editoriali e di revisione scientifica per riviste italiane e internazionali, tra cui Giornale Italiano di Psicologia, Psicologia Sociale, Psychological Reports, Group Processes and Intergroup Relations e Social Psychology and Education. Nel 2017 ha inoltre valutato progetti per il Poland National Science Centre.
Ha svolto attività di visiting professor in diverse università internazionali, tra cui la West Visayas State University (Filippine), la Universidade Federal do Espírito Santo (Brasile), la Universitat Pompeu Fabra (Spagna), la Brown University, Harvard e Tufts University (USA). Le sue collaborazioni scientifiche includono progetti con la Columbia University, l’Università di Surrey (UK), e un gruppo internazionale di ricerca sui Rom con l'Universidade Federal do Espirito Santo (Brasile) Ha collaborato stabilmente con il prof. Teun van Dijk su temi legati al discorso e al pregiudizio.
Paola Villano ha partecipato attivamente a numerosi progetti di ricerca nazionali e internazionali, con un impegno costante su temi legati all’inclusione, alla partecipazione sociale e alla prevenzione del disagio. Tra i progetti PRIN più recenti, è membro dell’unità di ricerca Unibo per il progetto INSPIRE (2021–2024), dedicato alle strategie di inclusione nei contesti lavorativi. Ha inoltre contribuito a progetti su scala nazionale e locale, tra cui studi su genere e scuola, migrazioni, percezione del rischio ambientale e partecipazione sociale.
A livello internazionale, è coinvolta nel progetto Horizon SINCRONY (dal 2024) sull’inclusione intersezionale dei giovani nei processi deliberativi, e nel progetto Trait Emotional Intelligence in collaborazione con l’University College London. Ha partecipato al programma Erasmus+ FORTH per la formazione degli insegnanti nelle Filippine e al progetto europeo PIDOP (7° Programma Quadro) sulla partecipazione democratica di giovani e minoranze. Ha inoltre collaborato a ricerche in Kosovo con Save the Children e con università in Europa e America Latina.
Fin dall’inizio della sua carriera, ha preso parte a progetti finanziati da enti pubblici e universitari, contribuendo alla costruzione di reti di ricerca interdisciplinari e internazionali. Il suo approccio integra metodologie qualitative e quantitative, con particolare attenzione ai processi psicosociali legati all’esclusione e al pregiudizio.