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Moreno Toselli

Professore associato

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari

Settore scientifico disciplinare: AGR/03 ARBORICOLTURA GENERALE E COLTIVAZIONI ARBOREE

Temi di ricerca

Parole chiave: Abate Fetel Ammendante compostato misto Reimpianto del pesco Calcio Ripartizione del carbonio Effetto starter Melograno Sviluppo radicale Melia azedarach Azoto nitrico

1. La valutazione e l'utilizzo di sostanza organica proveniente da riciclaggio di rifiuti domestici e scarti dei processi agro-industriali per il miglioramento della fertilità chimica, fisica e biologica del terreno, in relazione alle esigenze nutrizionali delle colture arboree 2. Architettura, morfologia e fisiologia dell'apparato radicale, epoca di sviluppo, durata dello sviluppo primario, turnover delle radici nelle colture arboree in rapporto alle tecniche di conduzione del frutteto 3. Studio delle cause della clorosi ferrica nelle colture arboree e messa a punto di metodi sostenibili per la prevenzione e la cura 4. Valutazione ed utilizzo di prodotti naturali ed estratti vegetali (provenienti da melia, amaranto, equiseto, ortica, Brassicacee ecc.) nella gestione delle piante arboree. 5. Sviluppo di strategie di fertilizzazione, irrigazione e tecniche di allevamento del noce e del melograno, aspetti agronomici e composizione chimica del frutto. 6. la ripartizione del carbonio nell'albero e i rapporti di competizione reciproci tra i poli di accumulo. 7. mezzi agronomici per il controllo della maculatura bruna del pero. 8. L'accumulo di rame nel terreno, effetti sulla fertilità del terreno e sulla fisiologia dell'albero. 9. Utilizzo di biochar nella gestione del frutteto.



La gestione sostenibile del frutteto impone il ricorso a prodotti fertilizzanti organici alternativi rispetto ai tradizionali concimi chimici, nel contempo i terreni della regione, risultano spesso carenti di sostanza organica. Il ricorso ad ammendanti compostati provenienti da diverse matrici, per lo più prodotti di riciclaggio di processi agro-industriali o di utenze domestiche, può rivelarsi un valido strumento per apportare sostanza organica al suolo al fine di migliorare la fertilità fisica, chimica e biologica del terreno e favorire un buono sviluppo dell'appartato radicale. L'influenza delle concimazioni organiche sulla fertilità del suolo, l'interazione pianta-terreno ed in particolare le reazioni biochimiche e fisiologiche della radice saranno studiate nell'ottica di massimizzare la produttività degli alberi e la qualità dei frutti.

Lo sviluppo delle radici è fortemente influenzato dalla struttura e dallo stato idrico del terreno, dalle concimazioni, dalle pratiche colturali e dalle condizioni ambientali. La mineralizzazione della matrice organica non è facilmente pronosticabile con il risultato che spesso si riscontrano elevate concentrazioni di azoto nitrico che possono costituire un rischio di inquinamento delle falde acquifere. L'obiettivo della ricerca è quello di valutare l'effetto di alcune pratiche agronomiche quali la concimazione, l'irrigazione, la conduzione del suolo sullo sviluppo radicale, la vita media della radice primaria, la percentuale di radice che suberifica e che invece degenera apportando sostanza organica, nell'ottica di massimizzare la produttività degli alberi, la qualità e la conservabilità dei frutti.

La clorosi ferrica è la più importante fisiopatia di molte specie da frutto (actinidia, agrumi, pero, pesco, vite) e si manifesta con scolorimenti delle aree internervali delle pagine fogliari delle foglie più giovani, mentre in prossimità delle nervature permane la colorazione verde. La produzione può essere fortemente ridotta. Le cause della clorosi ferrica sono da ricercare nella scarsa disponibilità del Fe che pur abbondante, precipita e non è disponibile per l'assorbimento radicale. Il sistema più efficace di controllo della clorosi è il ricorso a formulati a base di chelati di Fe sintetici per via radicale o fogliare, i quali però presentano un significativo impatto ambientale. L'esigenza di ridurre il potenziale rischio inquinante ha promosso lo studio di metodi alternativi quali l'impiego di sostanza organica, il ricorso all'inerbimento con graminacee, l'utilizzo di vivianite sintetica, l'utilizzo di estratti vegetali.

Derivati della famiglia delle Meliacee (es Melia azedarach e Azadiractha indica) sono utilizzate al fine di valutare i meccanismi dell'effetto starter (priming effect) della sostanza organica esogena sulla biomassa microbica, l'evoluzione di N e C, attraverso l'uso di isotopi stabili 15N e 13C. Allo stesso tempo si valuta l'effetto di alcuni preparati commerciali a base di trichoderma e  funghi micorrizici nel prevenire l'insorgenza del marciume radicale del pesco (Armillaria mellea), tipica malattia da reimpianto. Contemporaneamente si valuta l'effetto di derivati delle brassicacee (es. senape bianca e nera) nel contenimento del patogeno, sulla base della produzione di glucosinolati, in gradio di produrre isotiocianati in presenza di umidità e dell'enzima mirosinasi.

La produzione di noci e melagrane in Italia e nell'UE è fortemente deficitaria. La ricerca mira a promuovere l'acquisizione di conoscenze tecniche e scientifiche necessarie per sostenere la diffusione della coltura del noce e del melograno da frutto in Emilia-Romagna, zona particolarmente vocata da un punto di vista pedoclimatico, e ottenere un prodotto di elevate qualità organolettiche, alto valore nutrizionale e privo di residui antiparassitari mediante tecniche agronomiche (potatura, fertilizzazione, irrigazione) ecocompatibili.

Il frequente ricorso a fungicidi cuprici, in particolare in pericoltura e viticoltura, ha determinato, nel corso del tempo, un aumento del rame (Cu) nello strato di suolo maggiormente esplorato dalle radici. Elevate concentrazioni di Cu nel suolo possono risultare pericolose per il normale sviluppo vegeto-produttivo delle colture, a causa della tossicità di questo elemento nei confronti della flora e della fauna. Per questo si è studiato l'impatto di dosi crescenti di Cu sullo sviluppo di pero, vite e sulla fertilità biologica dei diversi suoli della Regione.

Il controllo di alcune patologie come ad esempio la maculatura bruna può essere condotto attraverso una corretta somministrazione di calcio al frutto, in particolare in Abate Fetel, varietà tra le più pregiate e sensibili al fungo (Stemphylium vesicarium). Per tale motivo si cerca di studiare le interazioni tra la concentrazione di Ca nel suolo, nella pianta, nel frutto e lo sviluppo della malattia su foglie e frutti.