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Marta Ilardo

Ricercatrice a tempo determinato tipo a) (junior)

Dipartimento di Scienze Dell'Educazione "Giovanni Maria Bertin"

Settore scientifico disciplinare: M-PED/01 PEDAGOGIA GENERALE E SOCIALE

Contenuti utili

COME DERIGERE UNA TESI DI LAUREA. * a cura di Silvia Demozzi, Mariangela Scarpini, Marta Ilardo, Marta Salinaro

TESI DI LAUREA: AVVERTENZE E LINEE GUIDA

Le seguenti indicazioni sono da considerarsi di supporto alla stesura della tesi e hanno lo scopo di accompagnare e orientare nella realizzazione del lavoro. Il docente relatore richiede che vengano lette e rispettate dallo studente durante la stesura del suo lavoro: il non rispetto di queste indicazioni compromette l’approvazione finale del lavoro.

1. Relazione con il docente

L’argomento va proposto al docente durante l’orario di ricevimento (si consiglia di presentare una bozza di indice e una prima bibliografia di almeno 10 testi). Non si concordano tesi via mail.

1.1 Quando chiedere la tesi

- Laurea Triennale: 6 mesi prima della sessione di laurea desiderata.

- Laurea Magistrale: 8-10 mesi prima della sessione di laurea desiderata (la tesi magistrale richiede, da regolamento, almeno 6 mesi di lavoro).

1.2 Confronto continuo e costante

Chiedere la tesi per tempo non è sufficiente se poi si sparisce e ci si presenta con le prime pagine a un mese dalla scadenza della consegna! Il relatore va costantemente aggiornato sui progressi, presentando di volta in volta 15-20 pagine in formato cartaceo (non via mail). Il materiale può essere inviato anche per posta all’indirizzo del Dipartimento (Via Filippo Re, 6 - 40126 Bologna) specificando sulla busta il nome del relatore. Durante il ricevimento verranno consegnate e discusse le correzioni (non via mail).

1.3 Codice etico e di comportamento

Il rapporto tra tesista e relatore dovrà essere caratterizzato da professionalità e fiducia reciproca. Costituisce diritto e dovere degli studenti l’adozione di comportamenti corretti e rispettosi nei confronti dei docenti, nonché onestà, responsabilità e rispetto dell’Istituzione. A questo proposito, si ricorda che il plagio e la copiatura di testi altrui sono illegali e contrari al codice etico e di comportamento. (DR. n. 1408/14 del 01/10/2014 – BU Supplemento Straordinario n. 93 del 31/10/2014). Ogni tesi verrà per questo controllata attraverso un software antiplagio.

2. La ricerca bibliografica

La ricerca bibliografica fa parte del lavoro di tesi, non la fa il docente. Il relatore dà indicazioni aggiuntive e suggerimenti, ma questa fase è parte del lavoro e l’autonomia con cui si opera sarà oggetto di valutazione.

Cosa cercare: libri, e articoli di riviste scientifiche inerenti all’argomento di tesi.

Dove cercare: biblioteche, archivi, emeroteche; o in spazi virtuali: motori di ricerca, banche dati, riviste open access (OPAC). La biblioteca del Dipartimento di Scienze dell’Educazione fornisce un aiuto professionale a chi ne fa richiesta.

2.1 Scrivere la bibliografia

La bibliografia va scritta in simultanea con il testo: vanno elencati i libri e gli articoli consultati mano a mano: a) i libri letti interamente; b) i libri consultati nelle parti ritenute utili; c) i libri da cui sono state tratte citazioni. I testi vanno elencati in ordine alfabetico per cognome dell’autore. Nel caso in cui ci siano più testi dello stesso autore, vanno inseriti in ordine cronologico di pubblicazione.

3. L’indice della tesi

L’indice è soggetto a cambiamenti continui, ma una prima bozza va elaborata sin dall’inizio. Leggendo l’indice deve essere chiaro il progetto. Nell’indice non si usa mai il punto, così come non si usa alla fine dei titoli dei capitoli e dei paragrafi. L’indice va sempre inserito nelle pagine da dare al relatore per la correzione. Insieme all’indice, vanno consegnati anche un foglio con nome, cognome, mail, numero di matricola, corso di laurea e prevista sessione di laurea.

4. Scrivere

4.1 I fondamentali

  • Chiarezza e linearità

Utilizzare i connettivi logici e cronologici. Rendere leggera e semplice la scrittura non semplificandola nei contenuti. Un concetto complesso può essere espresso in maniera comprensibile scrivendo frasi ben unite e coerenti tra loro.

  • Riferimenti bibliografici alle fonti

Posto il fatto che una tesi non potrà mai dirsi compiuta è altresì importante che sia più completa possibile con riferimenti bibliografici di discipline afferenti alle scienze dell’educazione e non solo.

  • Problematizzare

Non si scrivono verità assolute e la scrittura deve rispecchiare la complessità del reale: l’uso del congiuntivo, del condizionale e di certi avverbi (probabilmente, forse, ecc.) è consigliato.

  • Verificabilità

è molto importante inserire citazioni (non usare fonti on-line non scientifiche!). Si possono mettere “tra virgolette all’interno del testo“ oppure isolare dal testo principale (uno spazio prima e dopo), formattandole con un carattere minore. È sempre necessario indicare, in una nota a piè di pagina (o nel testo tra parentesi), le informazioni bibliografiche relative alla citazione, incluso il numero di pagina in cui essa si trova.

  • La lingua italiana

Per essere accettabile, una tesi deve essere scritta in un buon italiano. Si invita a rileggere e/o far rileggere la tesi anche per correggere eventuali errori di ortografia, sintassi, coniugazione, punteggiatura. Scrivendo molte pagine potrebbero esserci dei refusi: non spetta al relatore correggerli.

5. Aspetti formali

Per la formattazione della pagina (numero di parole, righe per pagina, font, ecc.) fare riferimento alle indicazioni pubblicate e fornite dalla Segreteria studenti. Questo non è un aspetto che verrà controllato dal docente.

5.1 Numero minimo di pagine

Il numero minimo di pagine da scrivere (comprensivo di introduzione e conclusioni) è:

  • 40 cartelle (una cartella corrisponde a una facciata) per le tesi triennali;
  • 120 cartelle per le tesi magistrali.

5.2 Note (si veda figura sotto)

Ogni pensiero/teoria/concetto utilizzato nella tesi deve essere supportato da un riferimento a uno o più autori (non farlo rende la tesi non-scientifica o, peggio ancora, qualora si utilizzassero citazioni letterali senza indicare la fonte, si tratterebbe di plagio). Si consiglia l’utilizzo delle note a pie’ di pagina (dopo aver digitato l’ultima parola, usare il comando “inserisci nota a pie’ di pagina” e il programma inserirà il numero automaticamente), ma è possibile utilizzare anche la modalità all’interno del testo. Si presentano alcuni esempi su come utilizzare il metodo delle note a pie’ di pagina (si rimanda anche all’esempio di testo presentato alla fine di questa guida).

  • Quando si rimanda a un testo:

Cfr. S. Demozzi (2016), L’infanzia inattuale. Perché le bambine e i bambini hanno diritto al rispetto, Junior, Parma.

  • Quando si cita letteralmente:

S. Demozzi (2016), L’infanzia inattuale. Perché le bambine e i bambini hanno diritto al rispetto, Junior, Parma, p.12.

  • Quando si rimanda a un testo già citato:

S. Demozzi (2016), L’infanzia inattuale. Perché le bambine e i bambini hanno diritto al rispetto, op. cit.

  • Quando si cita lo stesso testo della nota precedente:

Ibidem.

  • Quando si cita lo stesso testo della nota precedente ma con pagina diversa:

Ivi, p. 15.

  • Quando si cita letteralmente un autore che a sua volta è citato in un testo:

E. Morin cit. in S. Demozzi (2016), L’infanzia inattuale. Perché le bambine e i bambini hanno diritto al rispetto, Junior, Parma, p.20.

  • Quando si rimanda a un saggio di un autore che scrive in un volume curato da un altro autore:

S. Demozzi (2012), “Quando l’infanzia incontra la malattia” in M. Contini, Molte infanzie molte famiglie, Carocci, Roma.

  • Quando si cita un articolo:

S. Demozzi (2012), “Forma sostanza differenza. Brevi cenni di epistemologia batesoniana”, in RPD Journal of Theories and Research in Education, Vol. 7 - 1, pp. 13-19.

5.3 Bibliografia finale

Come già scritto, la bibliografia va redatta in ordine alfabetico per cognome autore. Si riportano qui alcuni esempi coerenti con il metodo citazionale indicato nel paragrafo precedente (altri metodi sono accettati, ciò che conta è che ci sia coerenza).

Libro:

Bertin G. M., Nietzsche (1977), L'inattuale idea pedagogica, Firenze, La Nuova Italia.

Bertin G. M., Contini M. (1983), Costruire l'esistenza, Roma, Armando Editore.

Capitolo di libro:

Beseghi E. (1997), “Specchi della diversità“ in E. Beseghi (a cura di), L'isola Misteriosa: quaderni di letteratura dell'infanzia, Mondadori, Milano.

Articolo:

Dell P. F. (1986), “Bateson e Maturana. Verso una fondazione biologica delle scienze sociali”, in Terapia Familiare, n. 21-7, pp. 27-32.

6. Scadenze

Controllare sempre sul sito del Corso di Laurea le scadenze relative a:

  • domanda di laurea (solitamente due mesi precedenti la sessione. Ad esempio, per la sessione di novembre, la domanda va fatta a settembre). Prima di fare la domanda on line, è necessario concordare il titolo con il relatore.
  • caricamento del file definitivo di tesi. Nel considerare questa scadenza, va tenuto presente che il relatore ha pochi giorni di tempo per approvare il lavoro dopo che è stato caricato. è opportuno, quindi, concordare con il docente il termine “ufficioso” della consegna della tesi definitiva in modo tale che ci sia il tempo materiale per correggere prima di dare l’ok per il caricamento (il file non può più essere modificato).