1. Comunicazione interculturale
2. Language and Literature in Colonial and Postcolonial Contexts
3. Onomastica
4. Dependenzielle Verbgrammatik
(grammatica della valenza verbale) e insegnamento del tedesco come
lingua straniera
Comunicazione interculturale
Nel vastissimo ambito della comunicazione interculturale, le mie
ricerche si concentrano innanzi tutto su due aspetti: da una parte
sui cosiddetti standard culturali in quanto sistema di
orientamento del comportamento negli ambiti lavorativi. La
conoscenza degli standard culturali permette di riflettere
in modo ragionato sulle norme e sui valori che guidano il
comportamento nella cultura di partenza e di adeguare il proprio
comportamento alle aspettative, valori e norme della cultura di
arrivo. Essere consapevoli degli standard culturali sia
della propria sia dell'altra cultura è quindi una conditio sine
qua non per una collaborazione efficace in ambiti
internazionali.
L'altro aspetto della comunicazione interculturale studiato sono
gli stereotipi nazionali/etnici e in particolare la relazione fra
stereotipi ed espressione linguistica. Esprimere degli stereotipi,
oggigiorno, è considerato una scelta politically not
correct. Specialmente in situazioni formali e/o professionali,
i parlanti cercano quindi di apparire liberi da ogni forma di
stereotipo e pregiudizio. Studiando il linguaggio da un punto di
vista lessicale e pragmatico ci si accorge invece che gli
stereotipi trovano comunque espressione anche se in modo indiretto
e talvolta subliminale e possono perciò essere la causa di
insuccessi nella comunicazione interculturale.
Language and Literature in Colonial and Postcolonial Contexts
A quest'ultimo filone di ricerca si collega il mio interesse per
la linguistica coloniale. Concentrandomi in particolar modo su
Deutsch-Ostafrika, la ex-colonia dell'Africa Orientale
tedesca (più o meno l'odierna Tanzania), studio la relazione fra
stereotipi ed espressione linguistica anche da un punto di vista
storico. Le mie fonti sono da una parte rapporti, diari, lettere
ecc. scritti da esploratori, ufficiali e missionari tedeschi che
propongono attraverso i loro testi non tanto una descrizione della
realtà africana quanto un specchio fedele dei loro preconcetti e
pregiudizi nei confronti dell'Africa e degli Africani. Un'altra
fonte di grande interesse sono i manuali linguistici redatti da
missionari e linguisti europei. Se questi manuali da una parte
costituiscono un importante contributo alla descrizione e
comprensione di tutta una serie di lingue non europee - e nel caso
del swahili la base per la standardizzazione e la codificazione
successive - dall'altra parte, nemmeno questi manuali linguistici
sono privi dei preconcetti e pregiudizi dei loro autori. La
linguistica coloniale (tedesca) è un ambito di studio di recente
costituzione, le ricerche connesse possono quindi essere
considerate del tutto innovative. Studiare e valutare i testi dei
colonizzatori (tedeschi) presuppone inoltre una conoscenza
approfondita della lingua e della cultura swahili. Questa ricerca è
quindi non solo innovativa ma anche interdisciplinare.
Onomastica
Dall'interesse per la lingua e la cultura swahili è nato un
filone di ricerca onomastica che si occupa dei nomi delle strade
negli insediamenti tanzaniani ex-coloniali come fonte storica.
Questo filone di ricerca è innovativo in quanto l'onomastica in
generale e lo studio dei nomi delle strade non hanno ancora una
grande tradizione all'interno degli studi linguistici swahili.
L'altro filone di ricerca onomastica si ricollega invece alla
comunicazione interculturale. Indagando sui nomi pseudo-italiani di
prodotti alimentari venduti in Germania si è potuto dimostrare che
il grado di italianità attribuito a questi nomi da parte dei
consumatori tedeschi non è collegato a stereotipi riguardo il “bel
paese” bensì a teorie soggettive ben precise sulla lingua italiana.
In un contesto più largo, questo studio si colloca in un ambito
interdisciplinare che collega la onomastica a quella parte del
marketing che si occupa degli aspetti sia linguistici sia economici
sia giuridici del cosiddetto “naming”.
Dependenzielle Verbgrammatik (grammatica della
valenza verbale) e insegnamento del tedesco come lingua
straniera
La quarta linea di ricerca parte dal fatto che tutte le
grammatiche scientifiche tedesche di recente pubblicazione
adoperano, almeno in parte, il modello della dipendenza verbale.
Questo significa che, chi vuole consultare queste grammatiche con
profitto deve conoscere il modello nato nella prima metà del secolo
scorso dalle ricerche del linguista francese Lucien Tesniere. Per
una ricerca in questo campo si pone un duplice quesito: come
insegnare questo modello a studenti con una formazione grammaticale
molto diversa per metterli in grado di servirsi delle grammatiche
tedesche? Nello stesso momento, si deve però contribuire alla
risoluzione dei vari problemi aperti del modello. Per tutti e due
gli aspetti si segue rigorosamente un'impostazione contrastiva: il
tedesco come lingua straniera per apprendenti con italiano come
madrelingua.