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Mariangela Vandini

Professoressa associata

Dipartimento di Beni Culturali

Settore scientifico disciplinare: FIS/07 FISICA APPLICATA (A BENI CULTURALI, AMBIENTALI, BIOLOGIA E MEDICINA)

Temi di ricerca

1) Studio e conservazione di beni di interesse storico artistico e del costruito storico: La ricerca si propone di affrontare le problematiche dello studio delle strutture e degli apparati decoativi come supporto alla conservazione e alla valorizzazione, con lo scopo di sviluppare metodologie diagnostiche e di restauro di questo tipo di opere di interesse storico-artistico.

2) Studio del vetro antico L'obbiettivo è di approfondire la conoscenza dei materiali e delle tecniche di lavorazione del vetro antico, sia attraverso la ricerca storica sulla produzione vetraria nell'area mediterranea e la ricerca archeologica relativa ai siti di provenienza dei materiali, sia mediante studi di tipo chimico e fisico.

3) Studio archeometrico di materiale archeologico: La conoscenza della natura dei materiali archeologici, siano essi naturali o artificiali, fornisce un notevole contributo alle indagini sulle materie prime usate, sui siti di reperimento delle stesse e sulle tecniche di lavorazione e permette di discriminare luoghi e cronologia di produzione, nonché di riconoscere eventuali restauri e rifacimenti successivi



Studio e conservazione di manufatti di interesse storico artistico e del costruito storico: La ricerca si pone a supporto di interventi sul patrimonio costruito, archeologico e storico-artistico, nonché della progettazione di ambienti destinati ad ospitare beni culturali per una loro appropriata conservazione e per una efficace valorizzazione. Gli obiettivi principali riguardano:
- metodologie di intervento per la documentazione, conservazione, riqualificazione e valorizzazione del costruito storico, dei relativi apparati decorativi e dei siti archeologici per la ottimizzazione degli interventi nel rispetto dei vincoli normativi, dei fattori di rischio ambientale e territoriale, finalizzati anche alla gestione di ambienti destinati alla fruizione pubblica;
- conservazione preventiva finalizzata alla definizione di protocolli di monitoraggio e verifica delle condizioni di conservazione di siti, strutture, paramenti e complementi decorativi;
- monitoraggio, manutenzione preventiva ed interventi di restauro su opere d'arte in monumenti, edifici storici e strutture museali, su pitture murali e parti decorative, con particolare attenzione alla storia conservativa del manufatto;

Studio del vetro antico: L'obbiettivo è di approfondire la conoscenza dei materiali e delle tecniche di lavorazione del vetro antico, sia attraverso la ricerca storica sulla produzione vetraria nell'area mediterranea e la ricerca archeologica relativa ai siti di provenienza dei materiali, sia mediante studi di tipo chimico e fisico. In particolare, i vetri musivi rappresentano la casistica più ampia di diverse colorazioni di vetri e le opere in vetro sono state oggetto di studi che hanno messo in luce le difficoltà nell'analisi chimica e chimico-fisica di un materiale così complesso. La necessità che si evidenzia è quella di perseguire una conoscenza più approfondita delle caratteristiche tecniche, della differenziazione su scala locale e cronologica del materiale vetroso, che possa anche condurre alla comprensione dei processi di degrado fisico chimico che inevitabilmente, seppure in misura variabile, sono connessi a materiali di questo tipo. La ricerca si propone perciò di: studiare le relazioni fra le proprietà fisiche (ottiche e strutturali) e la composizione chimica dei vetri; definire criteri classificativi per i vetri antichi, in funzione di luoghi e cronologia di produzione; creare una banca dati informatizzata che comprenda sia le informazioni di carattere archeologico, storico e storico-artistico, sia quelle ottenute mediante l'impiego di indagini chimiche e fisiche; individuare le principali cause di degrado del vetro, correlandole con le caratteristiche di durabilità del materiale e la specificità dell'ambiente di conservazione. Nell'ambito di questo settore di ricerca la sottoscritta è stata responsabile dell'Unità dell'Università di Bologna del progetto PRIN 2009 "Continuità

nelle produzioni vetrarie altoadriatiche tra il IX sec. a.C. e il XIV sec. d.C." ; nell'anno 2001, la sottoscritta è stata responsabile di un “Progetto Giovani Ricercatori” dell'Ateneo di Bologna, dal titolo “Studio e conservazione del vetro antico”. Negli anni seguenti l'attività di ricerca è stata svolta in progetti RFO e dell'anno 2006 la sottoscritta è coinvolta nel Progetto Strategico dell'Ateneo di Bologna dal titolo“Metodi archeometrici per lo studio del vetro antico” ed è membro dello Steering Committee del Leverhulme International Network: The Composition of Byzantine Glass Mosaic Tesserae”. Dal maggio 2007 la sottoscritta è coordiantrice dell'area tematica "Vetri" dell'Associazione Italiana di Archeometria AIAr.

Studio archeometrico di materiale archeologico: Lo studio dei materiali costituenti i manufatti archeologici si avvale di metodologie scientifiche: tecniche fotografiche tradizionali e speciali, metodi di imaging multispettrale (UV e IR), videomicroscopia e spettroscopia di fluorescenza di raggi-X (sistema portatile) consentono di effettuare una prima importante ricognizione con metodi non distruttivi sulla natura dei materiali e sul loro stato di conservazione. Approfondimenti analitici potranno essere effettuati su campioni opportunamente prelevati, mediante tecniche di analisi distruttive, quali diffrattometria di raggi-X e analisi termoponderali e termodifferenziali o metodologie di analisi chimica. La conoscenza della natura dei materiali archeologici, siano essi naturali o artificiali, fornisce un notevole contributo alle indagini sulla natura delle materie prime utilizzate, sui siti di reperimento delle stesse e sulle tecniche di lavorazione. La conoscenza delle caratteristiche composizionali e strutturali dei vari materiali è di supporto alla conferma delle ipotesi sulla loro originalità e spesso può permettere di discriminare i luoghi e la cronologia di produzione, nonché di riconoscere eventuali restauri e rifacimenti successivi. La caratterizzazione dei prodotti di degrado permette, inoltre, di individuare le possibili cause di alterazione e di proporre le più appropriate metodologie di conservazione.