La ricerca di Maria Carla Galavotti si indirizza verso i seguenti
obiettivi principali, fra loro collegati:
(1) i fondamenti della probabilità;
(2) le origini, la natura e le applicazioni della interpretazione
soggettiva della probabilità,
(3) la nozione di causalità probabilistica e i suoi nessi con la
spiegazione,
(4) la natura dei modelli per la rappresentazione e la valutazione
dei dati sperimentali.
Nel corso degli anni Galavotti ha coordinato vari gruppi di ricerca, fra cui diversi gruppi RFO, volti ad approfondire i nessi fra causalità
(probabilistica) meccanicistica e manipolativa, in una prospettiva
che affida al contesto la scelta di un particolare concetto di
causa, in funzione delle finalità della ricerca che vi si conduce. Si tratta di ricerche fortemente interdisciplinari, che prestano particolare attenzione all'uso che della nozione
di causalità viene fatto in settori come le scienze mediche,
l'economia e il diritto (soprattutto in relazione al processo
penale).
Su temi analoghi Galavotti ha coordinato ricerche finanziate con fondi PRIN 2004, 2006, 2008 e 2011. Queste ricerche si sono concentrate sui rapporti fra invarianza e causalità, partendo dalla
constatazione che la nozione d'invarianza gioca un ruolo
fondamentale in diverse teorie della causalità probabilistica, e in
particolare nelle teorie meccanicistiche e in quelle manipolative.
La ricerca PRIN 2011, in collaborazione con psicologi e penalisti,
si è rivolta più specificamente all'uso della categoria della causalità in ambito
penalistico.
Tanto nella ormai vastissima letteratura sulla nozione di causalità
(e sulle nozioni strettamente attinenti di previsione e
spiegazione), quanto in quella sui fondamenti della probabilità, è
venuta affermandosi sempre di più la tendenza verso il pluralismo.
Si tende a un approccio bottom up, ossia si va dall'analisi di casi
concreti, appartenenti a diverse discipline scientifiche, alla
rilevazione di analogie, volte ad evidenziare aspetti trasversali
ad ambiti di ricerca diversi. Fra le nozioni che possono essere
assunte quali punti d'intersezione spiccano quelle di invarianza e
stabilità. Accanto a queste, emerge l'importanza del contesto. La
nozione di contesto è stata ampiamente studiata sotto il profilo
della filosofia del linguaggio, meno sotto il profilo più
strettamente epistemologico. Concetti quali quello di modello,
sistema (inteso come insieme di oggetti che condividono una certa
struttura), legge scientifica (nelle accezioni di generalizzazione
ineccepibile, legge statistica, legge ceteris paribus) necessitano
di una riformulazione che tenga conto dell'intrinseco carattere
contestuale che l'epistemologia più recente attribuisce loro.
Analisi di questo tipo si avvalgono di una gamma di metodologie
statistiche volte al rilevamento delle strutture ricorrenti, oltre
che di correlazioni aventi carattere di stabilità. Le strutture
causali vengono evidenziate a partire da una precisa metodologia
scientifica, che include un insieme di procedure inferenziali. Tali
strumenti rendono possibile analizzare la variabilità dei fenomeni
astraendone quei legami funzionali che caratterizzano i modelli
causali, che a loro volta stanno alla base della costruzione di
conoscenza scientifica e delle procedure decisionali. I recenti
studi di molti autori, fra i quali Patrick Suppes, Judea Pearl,
Paul Holland, Donald Rubin e Philip Dawid hanno dato grande impulso
a questo settore, offrendo strumenti dotati di notevole
rilevanza pratica, oltre che teorica, come attestano le molteplici
applicazioni in ambito forense, in medicina, econometria, e molti
altri settori.
Le ricerche dei gruppi RFO e COFIN coordinate da Galavotti si sono avvalse della collaborazione con ricercatori stranieri attivi in molte sedi europee e non. Da queste collaborazioni hanno preso vita varie iniziative, come il
workshop Plurality in Causality organizzato a Bologna il
12 maggio 2006, in cui si sono incontrati filosofi, medici,
giuristi ed economisti.
Un altro workshop si è tenuto nei giorni 9 e 10 ottobre 2006 presso
la sede londinese della LSE, con la partecipazione di Maria Carla
Galavotti (Bologna), Nancy Cartwright (LSE), Damien Fennell (LSE),
Sandy Mitchell (Pittsburgh), Philip Dawid (UCL) e John Norton
(Pittsburgh).
Sulla tematica legata alla causalità è stata attiva nel periodo 2004-2007 una rete di
ricercatori facenti capo alle Università di Sydney (Huw Price e
Jenann Ismael), Caltech (James Woodward e Christopher Hitchcock),
Venezia (Paolo Garbolino) e Bologna (Maria Carla Galavotti e
Raffaella Campaner), dalla cui collaborazione hanno preso vita
cinque convegni dedicati a The origins and functions of causal
thinking (Venezia, maggio 2004; Caltech, novembre 2005;
Sydney, aprile 2006 e luglio 2006; Venezia 25-27 ottobre 2007).
Nei giorni 25 e 26 maggio 2007 si è tenuto a Bologna il workshop
Evidence in the human sciences cui ha fatto seguito il 23
e 24 maggio 2008 l'altro workshop The role and evaluation of
evidence in economic analysys, con relazioni di M.C.
Galavotti, M. Mouchart (Louvain La Neuve), Alessandro Vercelli
(Siena), Philip Dawid (Cambridge), David Lagnado (University
College London), Alessio Moneta (Jena), Mary Morgan (LSE), Damien
Fennell (LSE), e Michael Joffe (Imperial College London). Questi
convegni hanno approfondito la nozione trasversale di
evidence, ossia i problemi connessi con l'individuazione e
la valutazione dei dati d'esperienza.
Sul versante dei fondamenti della probabilità, che è evidentemente
connesso tanto con quello della causalità probabilistica quanto con
quello della costruzione di modelli per l'organizzazione e la
valutazione dei dati sperimentali, Galavotti ha organizzato a
Bologna il convegno internazionale Bruno de Finetti, radical
probabilist (Bologna, 26-28 ottobre 2006), cui hanno preso
parte Patrick Suppes (Stanford), Colin Howson (LSE), Aldo Montesano
(Università Bocconi), Roberto Scazzieri (Bologna), Grazia Ietto
Gillies (South Bank Univ. London), Donald Gillies (University
College London), Sandy Zabell (Nothwestern University), Alberto
Mura (Sassari), Philip Dawid (Cambridge).
Nel centenario della morte di Giovanni Vailati si è poi tenuto a
Bologna il convegno "Pragmatism from Giovanni Valiati to
contemporary epistemology" (Bologna, 12-13 ottobre 2009), con
relazioni di Patrick Suppes (Stanford), Maria Caamano (Santiago di
Compostela), Giovanni Maddalena (Molise), Giovanni Tuzet (Milano),
Mario Quaranta (Padova), Massimo Ferrari (Torino), Paola Cantù
(Montepellier), Mauro De Zan (Crema), Roberto Scazzieri (Bologna) e
Maria Carla Galavotti (Bologna). Il pragmatismo rappresenta il
substrato filosofico più idoneo a collocare in un quadro coerente
vari aspetti delle ricerche condotte da Galavotti:
l'interpretazione soggettiva della probabilità, la visione
pluralistica della causalità e della spiegazione, l'importanza del
contesto.
Nel periodo 2008-2013 Galavotti è stata Chair del Research Networking Programme della European Science Foundation "The philosophy of science in a European perspective", al quale hanno partecipato 5 team di ricercatori (circa 80 in totale) provenienti da 21 Paesi Europei. Il Programme ha costituito il più vasto progetto messo in atto fino a quel momento su scala mondiale nel campo dell’Epistemologia e della Filosofia della Scienza. Esso ha prodotto una serie di importanti convegni e workshop, culminati nel convegno "New directions in the philosophy of science" tenutosi a Bertinoro dal 17 al 20 ottobre 2012, con la partecipazione di figure di spicco nel panorama internazionale. dal progetto sono emersi 5 volumi pubblicati da Springer: "The present situation in the philosophy of science" (2010, a cura di F. Stadler, D. Dieks, W.J. Gonzalez, S. Hartmann, T. Uebel e M. Weber); "Explanation, prediction and confirmation" (2011, a cura di D. Dieks, W.J. Gonzalez, S. Hartmann, T. Uebel e M. Weber); "Probabilities, laws and structures" (2012, a cura di D. Dieks, W.J. Gonzalez, S. Hartmann, M. Stoeltzner e M. Weber); "New challenges to philosophy of science" (2013, a cura di H. Andersen, D. Dieks, W.J. Gonzalez, T. Uebel e G. Wheeler); "New directions in the philosophy of science" (2014, a cura di M.C. Galavotti, D. Dieks, W.J. Gonzalez, S. Hartmann, T. Uebel e M. Weber). Al termine del progetto, una commissione nominata dalla ESF ha dato al progetto valutazione "eccellente".