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Marco Montagnani

Professore associato

Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche

Settore scientifico disciplinare: MED/12 GASTROENTEROLOGIA

Temi di ricerca

Parole chiave: litiasi biliare cirrosi biliare primitiva cellule di Kupffer epatite virale B, C e Delta metabolismo acidi biliari cirrosi epatica

- Epatite virale B, C e Delta; epatopaie colestatiche croniche (cirrosi biliare primitiva, colangite sclerosante primaria); cirrosi epatica.

- Sistemi di trasporto e metabolismo degli acidi biliari; fattori di segnalazione coinvolti nel metabolismo degli acidi biliari; diarrea da malassorbimento degli acidi biliari.



La prima linea di ricerca mira a studiare l'associazione dei polimorfismi di geni coinvolti nella regolazione del metabolismo lipidico con la litiasi della colecisti. La litiasi della colecisti nei paesi occidentali è estremamente diffusa ed è causa di grosse spese, sia per il trattamento della malattia di base che per il trattamento delle complicanze (pancreatite biliare, colecistite, colangite, litiasi coledocica). Poiché la litiasi della colecisti nei paesi occidentali è prevalentemente associata ad un aumento dell'indice di saturazione del colesterolo biliare, lo studio dei geni coinvolti nella patogenesi della malattia riveste un ruolo importante, sia dal punto di vista di eventuali strategie di prevenzione che per un approccio di tipo farmacogenetico. In questa linea si inserisce lo studio sulla ricerca di associazione tra calcoli della colecisti e polimorfismi del gene per il recettore nucleare PPAR-alfa, un fattore di trascrizione coinvolto nel metabolismo lipidico e degli acidi biliari. Sarà isolato, mediante tecnica del salting-out su campione di sangue, il DNA genomico di pazienti affetti da litiasi della colecisti e di soggetti sani. Successivamente sarà effettuata la ricerca di specifici polimorfismi del gene mediante analisi D-HPLC. Infine, saranno sequenziati i campioni risultati polimorfici, per valutare l'esatta sequenza della variante genica. L'analisi statistica consentirà di valutare la rilevanza di tali polimorfismi nei pazienti, in relazione al sesso, all'età ed all'indice di massa corporea. I polimorfismi del gene di PPAR-alfa vengono analizzati anche nell'ambito di una seconda linea di studio, che mira a verificare le associazioni di queste varianti geniche con la steatoepatite non alcolica e con le alterazioni lipidiche ad essa associate, in particolare l'ipertrigliceridemia. In questo caso lo studio si basa sull'analisi del gene in pazienti afferenti agli ambulatori del Dipartimento di Medicina Interna e Gastroenterologia per problemi di sovrappeso, con eventuale presenza di sindrome metabolica. La terza linea di ricerca è finalizzata allo studio dei meccanismi di formazione dei radicali liberi dell'ossigeno (ROS) conseguenti alla fagocitosi batterica da parte delle cellule del Kupffer, in un modello sperimentale in vivo ed ex vivo. Tale modello può rispecchiare i meccanismi di danno in corso di infezione batterica nel paziente cirrotico, in tale evento può determinare un aggravamento della funzionalità del fegato e scompenso epatico. All'interno di tale linea di studio si inserisce anche una ricerca metodologica sui sistemi di determinazione dei radicali liberi dell'ossigeno mediante chemiluminescenza. La quarta linea di ricerca è prevalentemente di tipo clinico e riguarda lo studio dei fattori predittivi di risposta nelle epatopatie croniche ad eziologia virale. Accanto ai parametri del metabolismo lipidico e glucidico, saranno anche presi in considerazione i polimorfismi dei geni dei recettori nucleari considerati rilevanti nel danno steatosico spesso concomitante in corso di epatopatia ad eziologia virale. In particolare, per quanto riguarda l'infezione da virus dell'epatite B (HBV), dati in vitro hanno dimostrato che la proteina virale HBX interagisce come ligando con il recettore nucleare PPAR-alfa, coinvolto nel metabolismo degli acidi grassi e degli acidi biliari. Questa interazione tra la proteina HBX del virus ed il recettore nucleare può essere modulata dalla presenza di polimorfismi del gene di PPAR-alfa, con possibili ripercussioni sull'evoluzione della malattia e sul rischio di sviluppo di epatocarcinoma. Tale studio prevede l'analisi del gene in pazienti provenienti da diversi centri in tutta Ilalia, al fine di raggiungere un sufficiente numero di casi per l'analisi statistica.