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Marco Malaguti

Professore associato

Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita

Settore scientifico disciplinare: BIO/10 BIOCHIMICA

Coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Wellness, Sport and Health

Temi di ricerca

Parole chiave: Nutraceutici Esercizio Fisico Integratori Alimentari

Tematiche di ricerca

L'attività di ricerca è orientata al settore delle Scienze dell'Alimentazione, della Biochimica della Nutrizione e dell'Attività Motoria applicate alla prevenzione delle patologie non comunicabili ed al miglioramento dello stile di vita. La ricerca è indirizzata allo studio dei meccanismi attraverso cui l'attività motoria e/o l'assunzione di alcuni nutrienti e composti di origine naturale risultano in grado di promuovere il mantenimento dello stato di salute contrastando il danno cellulare e rallentando lo sviluppo di patologie cronico/degenerative.

 

1.    Valutazione dello stile di vita, dell'alimentazione e dell'attività fisica della popolazione.

È ormai riconosciuto come la Dieta Mediterranea, ricca di alimenti vegetali capaci di apportare molecole ad azione nutraceutica, contribuisca alla prevenzione di numerose patologie croniche e degenerative. In questo contesto gli studi si sono concentrati sulla valutazione delle richieste energetiche e dell'effetto della supplementazione di alcuni nutrienti (acidi grassi polinsaturi) nel modulare la capacità antiossidante in gruppi di atleti sottoposti ad elevati carichi di esercizio fisico. L'attenzione si è, inoltre, concentrata sul monitoraggio dello stile di vita e dell'alimentazione nella popolazione infantile e giovanile. Le competenze acquisite in questo settore hanno permesso di instaurare proficue collaborazioni con studiosi coinvolti nella ricerca nel campo della pedagogia e dell'educazione fisica. L'obiettivo delle ricerche è volto ad individuare percorsi educativi capaci di favorire, nei giovani, l'adozione di stili di vita salutari in termini sia di movimento sia di alimentazione.

 

2.   Azione protettiva di composti nutraceutici in modelli cellulari e di esercizio fisico nell'animale.

È noto come patologie cronico/degenerative, pur avendo caratteristiche eziopatologiche multifattoriali, presentino alcuni elementi causali comuni come stress ossidativo, infiammazione e, di più recente individuazione, lo stress glicativo.

In questo ambito gli studi si sono concentrati sull'identificazione di numerosi composti ad azione nutraceutica e nutrienti capaci di esercitare un'azione citoprotettiva nei confronti degli stress ossidativo, glicativo ed infiammatorio a livello cardiovascolare, neuronale e muscolare. Gli studi hanno interessato modelli sperimentali diversi, sia in vitro, sia in vivo in modelli animali di esercizio fisico ed hanno permesso di identificare non solo i composti, ma anche i meccanismi molecolari e le vie di trasduzione del segnale coinvolti nell'azione citoprotettiva. Tale attività di ricerca ha contribuito a dimostrare come l'apporto di nutraceutici possa realmente contribuire al mantenimento di un buono stato di salute a lungo termine, prevenendo e ritardando la comparsa di patologie non comunicabili come patologie cardiovascolari e neurodegenerative che sono e saranno ancora per molti anni la prima causa di morte nel mondo.

 

3.     Meccanismi molecolari alla base dell'invecchiamento.

L'attività di ricerca è stata indirizzata verso lo studio dell'azione del fattore di crescita IGF-1 sul trofismo di alcuni tessuti, nel tentativo di apportare nuove conoscenze che possano aiutare a risolvere il complesso paradosso che vede da un lato l'IGF-1 come un fattore capace di mantenere la funzionalità di numerosi tessuti, anche in età avanzata, mentre dall'altro è noto come, in modelli animali, ridotti livelli circolanti di IGF-1 correlino con un'aumentata longevità. Lo studio in vitro su modelli cellulari diversi ha permesso di dimostrare come una prolungata stimolazione con IGF-1 sia responsabile di una più rapida senescenza, evidenziabile anche da un punto di vista fenotipico, di una ridotta funzionalità mitocondriale e di una riduzione dei biomarcatori di autofagia. La relazione tra funzionalità mitocondriale ed autofagia emerge anche da studi condotti in modelli cellulari di astrociti esposti a stress infiammatorio, tipico dei processi di invecchiamento, che suggeriscono che i mitocondri siano uno dei primi target a rispondere all'infiammazione e come tali fenomeni si associno ad un incremento nella produzione di specie reattive dell'ossigeno (ROS) e nell'induzione di autofagia.

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