La mia tesi si intitola: «La distruzione del patrimonio in tempo di conflitti armati: studio dei danni specifici provocati da armi militari su oggetti patrimoniali in ceramica e il contributo delle nuove tecnologie in questo campo di studi per ottimizzare la selezione dei frammenti e favorire il lavoro dei conservatori-restauratori».
Basandomi sullo studio di due corpora di oggetti distrutti durante la Seconda guerra mondiale, uno al Musée National de Céramique di Sèvres, nella regione parigina, e l’altro al Museo Internazionale delle Ceramiche (MIC) di Faenza in Emilia-Romagna, analizzo le tipologie di danni che i bombardamenti possono provocare su diversi materiali dell’industria ceramica. Confrontando quindi gli effetti della forza d’urto, dello shock, del calore provocato da un incendio, o talvolta dei tre fattori combinati, su diversi oggetti in ceramica (porcellane, gres, maioliche, terrecotte archeologiche), una migliore conoscenza di queste degradazioni consentirà di elaborare protocolli di restauro più adeguati, volti in particolare a facilitare e ottimizzare il lavoro dei professionisti della conservazione-restauro nella selezione dei frammenti post-conflitto.