- La filosofia della Scuola di Erlangen e la corrente di pensiero
nota come “costruzionismo metodico”, volta a evidenziare la genesi
materiale – di carattere semantico e pragmatico – delle strutture
conoscitive. Per “genesi materiale” della conoscenza i
costruzionisti intendono l'operare concreto dell'uomo, il suo agire
teleologicamente orientato alla produzione di oggetti da cui si
originano le teorie logiche, scientifiche ed etiche. Sviluppo della
ricerca: 1) Le nozioni platoniche di "idea” e di “materia” come
fondamento dell'intuizione costruttiva in rapporto alla concezione
operativa della scienza in Kant, Husserl, Becker e Dingler. 2) La
teoria dell'azione da Fichte al “nuovo neokantismo”. 3) La nascita
e lo sviluppo della logica operativa e dialogica. 4) La teoria
costruttiva della scienza. 5) Il costruzionismo metodico, la
semantica trascendentale e la pragmatica trascendentale. 6) Il
culturalismo metodico e la riabilitazione della filosofia
pratica.
- Biologia ed etica in Hans Jonas. La nuova filosofia della
natura in rapporto ai temi etici e alla ricerca sicentifica. Il
ruolo della tecnica in rapporto all'essere vivente e
all'etica.
- Immagine e simbolo in Hans Jonas e Ludwig Klages. Antropologia
dell'immagine in relazione al vivente.
- La biologia teoretica di Jakob von Uexküll. Ambiente e mondo
interno degli animali. La zoosemiotica.
- I concetti di "possibilità", "necessità" e "realtà" nella
cultura filosofica occidentale.
Mediante una ricognizione storico-filosofica delle indagini e
dei risultati del costruzionismo metodico della “Scuola di
Erlangen”, fondata all'inizio degli anni '60 da Paul Lorenzen e
Wilhelm Kamlah e proseguita dai loro allievi J. Mittelstrass, O.
Schwemmer, F. Kambartel, P. Janich, K. Lorenz, C.F. Gethmann e G.
Gabriel nei centri accademici di Konstanz, Aachen, Marburg e
Saarbrücken attraverso la realizzazione, tra la metà degli anni '80
e la metà degli anni '90, dell'Enzyklopädie Philosophie und
Wissenschaftstheorie, si intende esaminare la genesi materiale
delle strutture logico-conoscitive del pensiero, nelle sue
implicazioni semantiche e pragmatiche. Per i costruzionisti, tale
genesi si esprime nell'operare concreto dell'uomo, nel suo agire
teleologicamente orientato alla “produzione” di oggetti
caratterizzanti le attività del linguaggio, del giudizio e della
valutazione, attività nelle quali, in ultima istanza, prendono
corpo gli “assiomi” e i “principi” delle teorie logiche,
scientifiche ed etiche. Questa ricognizione storica si pone alla
base della dimensione specificamente teoretica della ricerca, volta
alla comprensione delle relazioni che s'instaurano tra i
presupposti fenomenologico-normativi del costruzionismo – in cui il
mondo della vita e dell'esperienza ricopre un ruolo centrale – e la
dimensione più propriamente critico-trascendentale della fondazione
conoscitiva che prende spunto dalla funzione “costruttiva”
dell'intuizione in Platone, Kant e, più recentemente, in Hugo
Dingler. In tal senso, il rilievo assunto dalla dimensione
normativa del discorso scientifico favorisce una stretta
correlazione tra ragione teoretica e ragione pratica, in
opposizione tanto al formalismo astratto della logica tradizionale
quanto all'empirismo ingenuo di matrice pragmatica. L'obiettivo
della ricerca è quello di verificare la consistenza e i limiti del
filo conduttore che lega la tradizione kantiana e neokantiana –
recentemente espressa nel cosiddetto “nuovo neokantismo” – e
l'indirizzo fenomenologico-costruttivo, così come esso si presenta
nel rapporto tra l'apriori materiale di Husserl, l'ermeneutica
della fatticità di Heidegger, la filosofia della vita, il principio
dell'ordine metodico-pragmatico di Dingler e il criterio dialogico
di costruibilità di Lorenzen. La questione verte intorno alla
nozione di “fondazione ultima” (Letztbegründung) del discorso
scientifico e conoscitivo, intesa non come individuazione, in senso
contenutistico-concettuale, dei principi oggettivi e univoci della
realtà, ma come ricognizione delle strutture metodico-operative che
guidano la ragione umana e determinano la sua specifica
universalità e comunicabilità. In questa prospettiva, verrà posta
particolare attenzione sui seguenti aspetti: 1) La forma
particolare che assumono le nozioni platoniche di “idea” e di
“materia” come basi del processo intuitivo-costruttivo della
conoscenza, anche in relazione alla concezione operativa della
matematica in Kant, Husserl, O. Becker e Dingler. 2) La teoria
dell'azione e il rapporto tra azione, principio e fatto nella
tradizione dell'idealismo tedesco, da Fichte al nuovo neokantismo.
3) Lo sviluppo e la formalizzazione della logica operativa e
dialogica in Lorenzen e nei suoi allievi. Il dialogo come procedura
finita di decisione, come manifestazione di un comportamento
argomentativo che definisce le regole d'uso dei segni logici. 4) La
fondazione della “teoria costruttiva della scienza” nelle sue
diverse articolazioni attuali (logica propedeutica, protologica,
logica argomentativa e normativa), finalizzate alla ricostruzione
razionale e critica dei procedimenti conoscitivi. 5) I rapporti del
costruzionismo metodico con la semantica trascendentale di R.
Zocher e W. Hogrebe e con la pragmatica trascendentale di K.O.
Apel. 6) La polemica e i punti di convergenza con il razionalismo
critico (H. Albert e H. Lenk) e con la fenomenologia più recente
(E. Holenstein). Il superamento “operazionale” del “trilemma di
Münchhausen” e la reinterpretazione costruttivistica
dell'antepredicatività husserliana come giustificazione della “non
retrocedibilità” (Nichthintergehbarkeit) del linguaggio e della
vita. 7) Le attuali trasformazioni del costruzionismo nel
“culturalismo metodico” e i suoi rapporti con la “riabilitazione
della filosofia pratica”. La prassi come forma di sapere razionale
e il nuovo compito universalistico della ragione. Il rapporto della
prassi scientifica col "principio responsabilità" di Hans Jonas. 8)
Tutti questi temi si congiungono a un'attenzione per la struttura e
il significato del "vivente" nei seguenti ambiti: a) vita, immagine
e simbolo in Jonas e Klages. L'immagine come realtà e non semplice
rappresentazione; b) il significato della biologia filosofica di
Jakob von Uexküll, nei suoi aspetti semantici e kantiani; c) le
nozioni di possibilità, necessità e realtà come strutture logiche
di applicazione dell'indagine sulla vita.