Parole chiave:
Storia dell'Europa contemporanea
storia dell'integrazione europea
Le relazioni esterne: prospettiva storica
Decolonizzazione e CEE
Storia delle relazioni esterne della CEE/UE
Storia delle migrazioni in Europa
Negli ultimi anni il settore delle relazioni esterne dell'Unione
europea è stato testimone di un lento, ma continuo processo di
definizione, che ha avuto origine nel 1991, quando è stata inserita
nel Trattato sull'Unione europea la Politica Estera e di Sicurezza
Comune, politica che, seppur ancora spesso latente esiste già a
livello comunitario, grazie ad una serie di strumenti di cui
l'Unione europea si è dotata in alcuni casi sin dalla sua
creazione. Obiettivo della ricerca è quello di analizzare e
comprendere l'origine storica di tale politica e i mutamenti
avvenuti dal Trattato di Roma, sottoscritto da potenze coloniali,
sino al Trattato di Lisbona, nel tentativo di cogliere le radici di
un mutamento profondo. Si cercherà di valutare la tenuta storica
del concetto molto utilizzato dai politologi di “Europa Potenza
Civile”, intesa come l'agire internazionale di un'entità che
promuove il multilateralismo e la cooperazione fra stati.
Progetto di ricerca Negli ultimi anni il settore delle relazioni
esterne, il nome con cui ci si riferisce alle politiche esterne
dell'Unione europea, è stato testimone di un lento, ma continuo
processo di definizione, che ha avuto origine, dal punto di vista
prettamente politico, nel 1991, quando è stato inserito
nell'architettura del Trattato sull'Unione europea– più noto come
Trattato di Maastricht, il cosiddetto “secondo pilastro”, della
Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC). A partire da allora
altri tasselli si sono uniti nel tentativo di giungere ad una
definizione quanto più “comune” di tale politica. Politica che,
seppur ancora spesso latente –si veda ad esempio l'impossibilità di
esprimere una posizione e tanto meno una strategia comune nella
crisi irakena- esiste già a livello comunitario, grazie ad una
serie di strumenti di cui l'Unione europea si è dotata in alcuni
casi sin dalla sua creazione. Questi strumenti sono ad esempio: le
relazioni diplomatiche, soprattutto di carattere economico e
commerciale, che l'Unione europea intrattiene con le principali
organizzazioni internazionali (si pensi all'Organizzazione Mondiale
del Commercio); la politica di cooperazione allo sviluppo; la
definizione di una Politica Europea/Comune di Sicurezza e di
Difesa; la lotta al terrorismo; la politica di prossimità.
Obiettivo della ricerca sarà quello di analizzare e comprendere
l'origine storica di tale politica e i mutamenti avvenuti dal
Trattato di Roma, sottoscritto da potenze coloniali, sino al
Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa, nel tentativo di
cogliere le radici di un mutamento profondo. L'analisi partirà
proprio dagli strumenti. In particolare si cercherà di valutare la
tenuta storica del concetto molto utilizzato dai politologi di
“Europa Potenza Civile”, intesa in particolare come l'agire
internazionale di entità –l'Unione appunto- che promuove il
multilateralismo, la cooperazione fra stati e la composizione
politica dei conflitti, limitando quindi l'uso della forza.
Metodologia L'analisi, assolutamente innovativa dal punto di vista
storiografico, si baserà totalmente sulla ricerca d'archivio. In
particolare, sono previste missioni di studio presso gli Archivi
del Consiglio dell'Unione europea – Bruxelles, Archivi della
Commissione dell'Unione europea – Bruxelles, Archivi del Parlamento
europeo – Lussemburgo, Archivio della Fondazione Jean Monnet pour
l'Europe – Ginevra, Archivi storici delle Comunità Europee –
Firenze. Il risultato della ricerca sarà discusso e confrontato a
livello nazionale ed europeo, tramite la rete di cattedre
dell'Azione Jean Monnet dell'Unione Europea, di cui la titolare del
progetto fa parte. In particolare, sono previsti due convegni di
studi. Un convegno, e relativi atti, che riunisca i maggiori
studiosi delle diverse discipline su tale tema; si svolgerà nel
quadro delle attività della Cattedra Jean Monnet in “Storia
dell'integrazione europea” di Giuliana Laschi e godrà del
co-finanziamento da parte della Commissione Europea, Direzione
Generale Istruzione e Cultura, Azione Jean Monnet. L'altro
riguarderà invece un gruppo di giovani ricercatori. Anche in questo
caso sono previsti gli atti.