L'attività di ricerca si è sviluppata lungo alcune principali linee
conduttrici:
- studio dei sistemi di rappresentazione del testo digitale, dei
modelli per la disseminazione in ambiente Web di contenuti testuali
e correlati dati iconografici (fonti primarie) e la successiva
implementazione in sistemi informativi (e informatici) alla luce
delle tecnologie del Web 2.0 e del Web Semantico;
- analisi dei linguaggi di markup dichiarativo (SGML/XML), dei
correlati linguaggi standard (fra cui la gestione dei fogli di
stile CSS e XSL[T]), delle DTD (e degli Schemi) per i testi
umanistici (TEI per il trattamento dei testi letterari ed EAD per
la descrizione dei finding aids degli archivi storici) e dei
linguaggi e modelli per la gestione dei metadati (Dublin Core, RDF,
MARC, METS, MODS).
- archivi elettronici e biblioteche digitali. Modelli di
riferimento (es. OAIS) e standard per l'open access (OAI).
L'attività di ricerca si inserisce nel circuito di studio sulla
ricezione dei classici in ambito umanistico, condotta in seno all
Centro Studi "La permanenza del Classico" (Direttore Prof. Ivano
Dionigi).
I principali ambiti di interesse riguardano, nel dettaglio:
- lo studio dei rapporti fra la filologia e l'informatica e la
riflessione sullo statuto della testualità elettronica;
- le forme della rappresentazione del testo nelle edizioni
elettroniche;
- la modellizzazione di dati testuali di natura umanistica
(letterari e documentali) in ambiente digitale;
- la gestione automatica degli strumenti di corredo degli archivi
storici (indici, inventari, guide);
- l'implementazione di biblioteche elettroniche (OPAC) e le
architetture informative delle biblioteche digitali (creazione,
manipolazione, trattamento, distribuzione e fruizione lato
utente).
- metadati e ontologie nell'ambito del Web Semantico.
L'attuale studio sulle edizioni digitali di testi della tradizione
umanistica (
Novelle Porretane di Sabadino degli Arienti,
Mandragola e
Principe di Niccolò Machiavelli, Corpus
epistolare di Vespasiano da Bisticci), condotto alla luce dei
precetti delle
scholarly digital editions statunitensi, ha
portato alla definizione di un modello concettuale di riferimento
per l'automatizzazione delle pratiche ecdotiche: dai problemi della
trascrizione dei fenomeni propri ai testi primi (manoscritti e
antichi testi a stampa) tramite linguaggi di markup (con
un'attenzione speciale ai fenomeni paleografici e ai segni della
scrittura), ai sistemi di descrizione codicologica uniforme dei
volumi manoscritti; dalla selezione delle metainformazioni
descrittive delle fonti primarie, ai metadati standard in ambiente
Word Wide Web.
A questo scopo si è riservata, nella rivista elettronica
"Griseldaonline" (la cui parte dedicata all'informatica umanistica
è curata dalla sottoscritta), una sezione dedicata all'elaborazione
di adeguate DTD utili alla descrizione dei fenomeni testuali,
circoscrivendo macrogeneri di riferimento (prosa, poesia, testo
drammatico, ecc.) e ambiti di intervento computazionale (analisi
linguistica, trascrizione diplomatica-interpretativa-critica,
gestione di corpora, elaborazione di costrutti ipertestuali
complessi) al fine di definire un criterio di edizione digitale
spendibile nell'ambito della progettazione di biblioteche digitali.
Lo studio di forme di modellazione del testo si accompagna ad
un'analisi critica dei prodotti digitali e degli applicativi in uso
per la rappresentazione delle edizioni elettroniche.
L'analisi dei contenuti testuali in ambiente WWW si sviluppa poi
nell'ottica del Semantic Web, con l'obiettivo di definire una base
di conoscenza per la testualità umanistica, a partire dall'analisi
del linguaggio naturale.
Infine, la riflessione sull'informatica umanistica si sviluppa
nell'ottica privilegiata dello studio dell'informatica come
scienza, cioè come sistema di elaborazione delle informazioni, in
relazione alla metodologia di analogo trattamento del messaggio che
è stato codificato in ambiente letterario e linguistico.