Foto del docente

Federica Muzzarelli

Professoressa ordinaria

Dipartimento delle Arti

Settore scientifico disciplinare: L-ART/03 STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA

Responsabile unità organizzativa di sede (UOS) Rimini — Dipartimento delle Arti

Contenuti utili

norme redazionali tesi

NORME REDAZIONALI

PER LA STESURA DELLA TESI DI LAUREA

 

Redigere il testo in corpo 12, carattere Times New Roman o simile, spazio 1,5 di interlinea.

  1. Sequenza delle parti

L’indice segue il frontespizio e precede l’introduzione.

La bibliografia chiude il testo (o il volume).

  1. Immagini

Le immagini possono essere incluse all’interno del testo oppure raccolte a fine testo, ma comunque vanno riportate sullo stesso volume. Ciascuna immagine deve essere accompagnata dall’elenco delle illustrazioni con relative fonti (libri, cataloghi, siti internet, ecc). Numerare sempre le pagine in basso con cifre arabe.

È possibile concordare con il docente un’eventuale presentazione in Power Point da portare in sede di discussione della tesi.

  1. Corsivo

Il corsivo deve essere usato per:

-       parole straniere di uso non comune in italiano quali ready, engagé

-       per i titoli di libri e opere di qualsiasi genere inseriti all’interno del testo

Non abusare delle virgolette e delle maiuscole

 

  1. Accenti

Accento grave in è, cioè.

Accento acuto in perché, sé, affinché.

  1. Spaziature

Dopo il punto, la virgola, il punto e virgola, i due punti lasciare sempre uno spazio se seguono una lettera, una parola o un numero.

ESEMPI: R. Barthes, p. 5.

Patella si autoriprende nelle situazioni più disparate: lavori, viaggi, colloqui.

Nessuna spaziatura invece:

-       dopo la parentesi di apertura e prima della parentesi di chiusura

ESEMPIO: (com’è possibile riconoscere dall’immagine)

-       dopo le virgolette di apertura e prima delle virgolette di chiusura

ESEMPIO: “il corpo trova il suo supporto logico nell’immagine, attraverso il mezzo fotografico”.

  1. Citazioni

Le citazioni sono uno strumento argomentativo fondamentale. Non bisogna riassumere il pensiero altrui facendolo proprio senza menzionare la fonte: si devono inserire le citazioni all’interno del discorso in modo coerente e chiaro.

Usare le virgolette alte [“ ”] per le citazioni nel testo. L’inserimento può avvenire in due modi:

-       in corpo quando le citazioni sono incluse direttamente nel testo

ESEMPIO: Sol LeWitt scrive nei suoi Paragraph on Conceptual Art che “le idee possono essere espresse con numeri, fotografie o parole”

-       fuori corpo quando le citazioni sono particolarmente lunghe e, perciò, devono essere riportate come inserti distinti dal testo, rientranti rispetto ai margini correnti, scritte in carattere ridotto (corpo 11 o 10); in questo caso non si usano le virgolette.

ESEMPIO:

Boccioni rispose:

Una benché lontana parentela con la fotografia l’abbiamo sempre respinta con disgusto e con disprezzo perché fuori dall’arte: La fotografia in questo ha valore: in quanto riproduce ed imita oggettivamente, ed è giunta con la sua perfezione a liberare l’artista dalla catena della riproduzione esatta del vero.

La citazione va sempre accompagnata da una nota con riferimento bibliografico. La nota può essere a piè di pagina o raccolta insieme alle altre note a fine capitolo.

  1. Note

La struttura delle note è la seguente:

iniziale del nome puntata, quindi il cognome per esteso, titolo in corsivo, volume con numero romano minuscolo (laddove necessario), editore, luogo di pubblicazione e anno di pubblicazione (senza virgola nel mezzo), pagina. Per il richiamo di nota usare il numero progressivo, ad esponente, senza parentesi. Il richiamo deve anticipare la punteggiatura e seguire le virgolette di chiusura.

ESEMPI:

P. Galassi, Prima della fotografia, Bollati Boringhieri, Torino 1989, p. 12.

Nel caso di più pagine (numeri a due cifre): pp. 56-57.

Nel caso di più pagine (numeri a tre cifre) non si ripete la cifra delle centinaia: pp. 110-15.

Se il volume ha un curatore :

D. Mormorio (a cura di), Gli scrittori e la fotografia, Editori Riuniti, Roma 1988.

Se il volume ha più autori:

F. Alinovi – C. Marra, La Fotografia. Illusione o rivelazione?, Il Mulino, Bologna 1981.

Se si tratta di un catalogo:

M.L. Frisa - S. Tonchi (a cura di), Archeologia dell’eleganza. 1980-2000. 20 anni di fotografia di moda, catalogo della mostra (Firenze, Stazione Leopolda, 8 gennaio-8 febbraio 2004), Charta, Milano 2004.

Quando il riferimento è un saggio all’interno di un libro collettivo:

S. Grandi, Arte e moda: un rapporto in evoluzione, in Paolo Sorcinelli (a cura di), Studiare la moda, Mondadori, Milano 2003, pp. 53-59.

Quando il riferimento è un articolo (da periodico, rivista, quotidiano ecc) il titolo dell’articolo va in corsivo mentre quello della testata tra virgolette:

S. Rice (a cura di), Inverted Odisseys: Claude Cahun, Maya Deren, Cindy Sherman, in “Les Cahiers du Musée national d’art moderne”, n. 80, 2002, pp. 18-39.

Quando in nota si richiama un testo già citato nella nota esattamente precedente:

-       si usa Ibidem se viene citata la stessa pagina del testo che precede.

-       si usa Ivi seguito dal numero di pagina se è lo stesso testo ma in una pagina differente.

ESEMPIO:

se nella nota 3 ho citato P. Galassi, Prima della fotografia, Bollati Boringhieri, Torino 1989, p. 12, allora nella nota 4 per citare lo stesso testo e la stessa pagina metterò solo Ibidem.

Se invece nella nota 4 cito lo stesso testo del medesimo autore ma una pagina differente metterò Ivi, p. 56.

Quando in nota si richiama un testo già citato (ma non nella nota precedente) metterò solo nome e cognome dell’autore, seguiti dalla dicitura op.cit. e dal numero di pagine se questo è l’unico testo di quell’autore che ho citato in tutta la tesi:

ESEMPIO

R. Barthes, op. cit., p. 35.

Se invece richiamo il testo di un autore che è presente con più saggi nella tesi allora dovrò richiamare il nome del saggio seguito dalla dicitura cit. e quindi dalla pagina.

ESEMPIO:

R. Krauss, cit., p. 56.

  1. Bibliografia

Nella bibliografia devono essere riportati tutti i testi, le monografie, i saggi, gli articoli citati e anche i testi consultati che riguardano l’argomento trattato, in ordine alfabetico per cognome dell’autore.

Nel caso di testi dello stesso autore l’elenco va disposto in ordine crescente di annata, dal più vecchio al più recente.

Solo nella bibliografia, per i testi tradotti, è necessario indicare tra parentesi quadra la data dell’edizione originale, quindi la traduzione italiana consultata.

ESEMPIO:

Richter H., Dada, [ed. orig. 1964], trad.it. Mazzotta, Milano 1966.

10. Siti Web

Se un articolo che compare on line è chiaramente dotato di autore e data di pubblicazione, il contributo va indicato in nota e in bibliografia insieme agli altri testi, esplicitando l’indirizzo web tra parentesi quadre, completo di protocollo [http://www.ecc oppure https://]

11. Ringraziamenti

Nelle copie della tesi i ringraziamenti dovranno comparire dopo la bibliografia, in una pagina dedicata, e devono possibilmente far riferimento a debiti di carattere soprattutto scientifico. In questa sede verranno segnalati il coinvolgimento e l’apporto di studiosi, docenti (esclusi i relatori), bibliotecari, archivisti, professionisti e altre figure rilevanti per la ricerca.

12. Abbreviazioni

articoli artt.

articolo art.

autori vari Aa.Vv.

capitolo cap.

capitoli capp.

confronta cfr.

eccetera ecc.

esempio es.

fascicolo fasc.

numero n.

pagina p.

pagine pp.

seguente sg.

seguenti sgg.

senza luogo s.l.

senza data s.d.

volume vol.

volumi voll.