Parole chiave:
venti galattici
ammassi di galassie
fluidodinamica
galassie ellittiche
Astrofisica Teorica
La ricerca di Fabrizio Brighenti riguarda essenzialmente
l'astrofisica del mezzo interstellare in galassie (Nane, Spirali ed
Ellittiche) e del gas in ammassi di galassie. In particolare il
lavoro attuale, svolto nell'ambito di varie collaborazioni
internazionali (Universita' della California e NASA-Ames), consiste
principalmente nello studio delle seguenti problematiche:
i) dinamica dei venti galattici e loro effetto sull'evoluzione
galattica;
ii) feedback dei nuclei galattici attivi sul gas in gruppi e
ammassi di galassie;
iii) origine ed emissione della polvere interstellare in galassie
ellittiche;
iv) determinazione della distribuzione della materia oscura in
ellittiche e gruppi di galassie;
v) interazione tra raggi cosmici e gas in ammassi di galassie;
vi) storia dell'arricchimento chimico in galassie ed ammassi.
Le linee di ricerca attualmente seguite da Fabrizio Brighenti
mirano alla comprensione della formazione ed evoluzione delle
galassie e degli ammassi di galassie. A questo scopo viene studiato
il gas presente in questi sistemi con l'idea di estrarne
informazioni preziose sulla la loro storia. Uno dei problemi
fondamentali della teoria della formazione delle galassie e' il
ruolo del feedback delle spernovae e degli AGN sul processo di
formazione stellare. In collaborazione con Annibale D'Ercole
dell'Osservatorio Astronomico di Bologna e due postdoc stiamo
calcolando simulazioni idrodinamiche di esplosioni di supernovae
multiple in galassie nane e a spirale. Lo scopo e' capire quando si
genera un vento galattico in grado di interrompere la formazione di
nuove stelle. Anche eventi meno violenti, ad esempio le "fontane
galattiche", sono di estremo interesse per l'evoluzione galattica,
in quanto capaci di distribuire i metalli espulsi dalle supernovae
in ampie regioni della galassia, modificando sensibilmente
l'evoluzione chimica della stessa. Per queste simulazioni
numeriche, assai costose da un punto di vista computazionale, ci si
avvale dei supercomputer del centro di calcolo del CINECA. I
risultati delle prime simulazioni sono gia' stati pubblicati su
riviste internazionali. Su scale spaziali molto maggiori, i gruppi
e gli ammassi di galassie subiscono un altro genere di feedback. Il
buco nero al centro dell'ammasso e' in grado di produrre una
quantita' enorme di energia, sotto forma di radiazione, particelle
relativistiche e jets. Parte di questa energia viene depositata nel
gas dell'ammasso e puo' essere in grado di bilanciare le perdite
energetiche radiative. Questo fenomeno puo' spiegare, in linea di
principio, il cosiddetto "cooling flow problem", ovvero il fatto
che il gas in questi sistemi sembra non raffreddare, nonostante
stia perdendo quantita' enormi di energia per radiazione. Il
cooling flow problem e' attualmente al centro di un vivo dibattito
nella comunita' astrofisica. Recentemente abbiamo presentato uno
scenario in grado di spiegare come l'energia (cinetica) prodotta
dal buco nero si accoppia con il gas e gli impedisce di
raffreddare. Quando la materia accresce sul buno nero, si sviluppa
un outflow collimato (come indicato da molteplici osservazioni) che
trasferisce energia e momento al gas, trasportando il gas a bassa
entropia delle regioni centrali a grandi distanze, "spegnendo" in
questo modo il raffreddamendo. Questi modelli sono i primi a
risolvere quantitativamente il "cooling flow problem" riproducendo
tutte le osservazioni (profilo di temperatura dell'ICM, ecc.).
Attualmente stiamo calcolando modelli simili applicati a galassie
singole, con risultati preliminari promettenti. Questo lavoro viene
svolto nell'ambito di una collaborazione con l'Universita' della
California. Un altro filone di ricerca, collegato al precedente, si
propone di studiare in dettaglio l'interazione tra i raggi cosmici
e l'ICM e spiegare l'origine delle cavita' viste nelle mappe di
brillanza X di ammassi. La pressione delle particelle
relativistiche, probabilmente accelerate negli shock prodotti dai
jet, espande il gas producendo dei minimi nell'emissione X. Le
simulazioni di questa interazione, rappresentano un passo decisivo
per verificare questo scenario e confrontarlo con le osservazioni.
Infine, stiamo continuando un progetto sullo studio della polvere
in galassie ellittiche, in collaborazione con colleghi
dell'Universita' della California e della NASA. L'esistenza di
polvere in ellittiche e' ben documentata da osservazioni con
satelliti infrarossi (IRAS, ISO) e le sue caratteristiche
principali (massa, temperatura, ecc.) sono state descritte in un
articolo da noi pubblicato nel 2004. Il lancio del satellite
SPITZER permette ora, per la prima volta, uno studio dettagliato
della distribuzione e dell'origine della polvere in un ampio
campione di galassie. Usando dati di proprieta' e dati d'archivio,
abbiamo analizzato dati MIPS e IRAC di circa 50 galassie. Il
risultato piu' sorprendente di questo lavoro e' stata la variazione
enorme dell'emissione infrarossa (da polvere) in galassie
altrimenti molto simili. Questo fenomeno non e' compreso, anche se
abbiamo avanzato alcuni scenari, per ora piuttosto speculativi. Con
osservazioni piu' profonde (richieste) e per un maggior numero di
galassie, ci proponiamo di verificare questi scenari e determinare
l'origine della polvere in queste galassie.