Dal 1994 al 2000 si è interessato dello studio di sistemi
enzimatici (antiossidasici, pectolitici e batteriostatici)
applicati alla produzione di succhi di frutta e di prodotti
enologici. In seguito, a partire dal 2001, ha intrapreso lo studio
delle possibili opzioni tecnologiche in grado di permettere la
riduzione o l'eliminazione dell'utilizzo dell'anidride solforosa
nel settore enologico. In questo ambito, oltre che studiare
l'applicabilità tecnologica di svariate soluzioni alternative
all'anidride solforosa, ha sviluppato le tecniche analitiche utili
alla valutazione delle performances offerte dalle tecnologie
proposte collaborando, tra l'altro, alla definizione di una
metodica analitica cromatografica per la determinazione del
lisozima (enzima muramidasico), attualmente adottata dall'OIV
(Organization International de la Vigne et du Vin) quale metodo
autorizzato. Altri argomenti di ricerca intrapresi sono quelli
legati alla valutazione chimico-fisica e tecnologica di prodotti
alternativi ai fusti di rovere in enologia (utilizzo di chips e/o
di essenze indigene), alla loro sicurezza d'uso ed alla
caratterizzazione compositiva degli aceti di qualità, italiani ed
esteri. Ha acquisito competenze specifiche nel settore dell'analisi
cromatografica mediante l'utilizzo di tecniche HPLC accoppiate a
rivelazione UV, DAD, RI, FLD e MS e gascromatografia (GC) abbinata
a FID e MS.
Ha preso parte a numerosi progetti di ricerca, finanziati da
istituzioni nazionali, regionali e da aziende nazionali.