Diritto dell'Organizzazione mondiale del commercio: sistema OMC
e tutela dell'ambiente; sistema multilaterale degli scambi e
cambiamenti climatici; sistema OMC e diritti
fondamentali; processi produttivi non collegati al
prodotto; giurisprudenza dell'Organo d'appello dell'OMC
sull'Accordo TBT; dumping e market economy status; la "Right to
Know Legislation" e il sistema OMC; la Cina nel sistema di
risoluzione delle controversie dell'OMC; la Cina e le risorse
naturali nel sistema dell'OMC
Relazioni esterne dell'Unione europea: i profili giuridici delle
relazioni economiche tra Unione europea e Cina; il
treaty-making power della Commissione europea; il ruolo del
Parlamento europeo nella conclusione degli accordi internazionali;
le delegazioni dell'Unione europea; Unione europea, Cina e diritto
internazionale degli investimenti
Diritto dell'Organizzazione mondiale del commercio:
sistema OMC e tutela dell'ambiente; sistema multilaterale degli
scambi e cambiamenti climatici; sistema OMC e diritti
fondamentali; processi produttivi non collegati al prodotto;
la "Right to Know Legislation" e il sistema OMC; dumping e market
economy status; la Cina nel sistema di risoluzione delle
controversie dell'OMC. Nell'ambito del diritto
internazionale dell'economia si affrontano diversi aspetti, di
diritto sostanziale ed istituzionale, del sistema
dell'Organizzazione mondiale del commercio, collegandoli con temi
di diritto internazionale generale e di diritto internazionale
dell'ambiente. Dopo aver compiuto una disamina della giurisprudenza
dell'OMC sul rapporto tra liberalizzazione degli scambi e tutela
ambientale, intendiamo analizzare la sezione dei negoziati di Doha
dedicata alle questioni ambientali, studiandola alla luce della
ricerca, da parte della Comunità internazionale, di un'intesa
vincolante sulla riduzione dei gas serra per la lotta al
cambiamento climatico. Analoga attenzione verrà dedicata al
rapporto tra diritto OMC e tutela dei diritti fondamentali,
incentrando la nostra analisi, in particolare, sulla nozione di
morale pubblica e di ordine pubblico di cui agli artt. XX GATT e
XIV GATS alla luce dei reports dell'Organo d'appello dell'OMC sulle
restrizioni cinesi sulle importazioni di libri e prodotti
audiovisivi e sul divieto statunitense per le scommesse online.
Quindi, ci si occuperà della annosa e irrisolta questione dei
processi produttivi non collegati al prodotto, recentemente
sfociata in una nuova controversia sollevata da Canada e Norvegia
contro l'Unione europea per la sua disciplina che bandisce la
commercializzazione di prodotti fatti con pelle di foca. Ci si
propone di analizzare anche il tema delle cd
"Right-to-Know-Legislation", ossia dei sistemi di etichettatura e
certificazione, sempre più diffusi quali strumenti di mercato per
orientare la scelta del consumatore, e della loro
compatibilità con il sistema OMC; e, infine, intendiamo
esaminare il ruolo svolto dalla Cina nel sistema di risoluzione
delle controversie dell'OMC, con particolare riferimento alla
questione dei paesi considerati economie in transizione o senza
economia di mercato in rapporto alle regole anti-dumping.
Relazioni esterne dell'Unione europea: i profili
giuridici delle relazioni economiche tra Unione europea e
Cina. Si intende compiere una disamina dei cd “dialoghi
bilaterali†posti in essere attraverso intese amministrative
raggiunte tra la Commissione europea e vari ministeri del governo
cinese, nonché del contenzioso in sede OMC che ha visto e vede
contrapporsi l'Unione europea e la Cina, sia come diretti
contendenti che come parti terze. Particolare attenzione
verrà data all'applicazione delle misure di difesa
commerciale –segnatamente di dazi antidumping- per contrastare la
vendita sottocosto che rende altamente concorrenziali i prodotti di
quel Paese asiatico. Approfondita analisi verrà dedicata ai
negoziati tra Cina ed Unione europea per la conclusione di un
accordo internazionale per la promozione e la tutela degli
investimenti.
Le relazioni esterne dell'Unione europea: il
treaty-making power della Commissione europea; il ruolo del
Parlamento europeo nella conclusione degli accordi
internazionali. Gli Stati membri dell'Unione europea hanno
sempre cercato di mantenere un accento intergovernativo nella
procedura comunitaria di conclusione degli accordi internazionali,
redigendo e sottoscrivendo i Trattati CE e UE in modo tale da
riservare al Consiglio, l'istituzione europea deputata a
rappresentare gli interessi nazionali, un ruolo preminente nei
meccanismi di ratifica. La prassi, però, ha visto il progressivo
affermarsi di diverse e numerose intese concordate con soggetti
terzi dalla Commissione nell'esecuzione delle politiche
comunitarie. Oggetto del nostro studio è la disamina di tale
attività pattizia della Commissione, alla luce anche delle
novità apportate dal Trattato di Lisbona. In particolare, si
intende analizzare il ruolo della Commissione europea nella
definizione delle relazioni tra il sistema UE e il sistema ONU,
nonché nell'istituzione e nel funzionamento del cd servizio
diplomatico dell'Unione europea, codificato per la prima volta dal
Trattato di Lisbona con il nome di “servizio europeo per l'azione
esterna†della UE. Infine, ci si prefigge di esaminare il ruolo
del Parlamento europeo nella conclusione degli accordi
internazionali dopo l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona.
L'ultima revisione dei Trattati europei, infatti, ha visto il
conferimento all'Assemblea del potere di dare il proprio
assenso nella conclusione di quasi tutti gli accordi internazionali
che l'Unione europea decida di sottoscrivere, rafforzando
notevolmente la presenza del Parlamento nelle relazioni
internazionali della UE. Pertanto, diviene necessario valutare come
l'Assemblea europea reagisca di fronte alla massiccia
moltiplicazione dei suoi poteri nelle competenze esterne della
UE.