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Bruno Capaci

Professore associato

Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica

Settore scientifico disciplinare: L-FIL-LET/10 LETTERATURA ITALIANA

Contenuti utili

dal Prologo della IV giornata del Decameron (20 Ottobre 2016)

Riprenderannomi, morderannomi, lacerrannomi co-storo se io, il corpo del quale il ciel produsse tutto attoad amarvi, e io dalla mia puerizia l’anima vi disposi sen-tendo la virtù della luce degli occhi vostri, la soavità del-le parole melliflue e la fiamma accesa da’ pietosi sospiri,se voi mi piacete o se io di piacervi m’ingegno, e spezial-mente guardando che voi prima che altro piaceste ad unromitello, ad un giovinetto senza sentimento, anzi aduno animal salvatico? Per certo chi non v’ama, e da voinon disidera d’essere amato, sì come persona che i pia-ceri né la virtù della naturale affezione né sente né cono-sce, così mi ripiglia, e io poco me ne curo.E quegli che contro alla mia età parlando vanno, mo-stra mal che conoscano che, perché il porro abbia il ca-po bianco, che la coda sia verde. A’quali lasciando stareil motteggiare dall’un de’ lati, rispondo che io mai a mevergogna non reputerò infino nello estremo della mia vi-ta di dover compiacere a quelle cose alle quali GuidoCavalcanti e Dante Alighieri già vecchi, e messer Cinoda Pistoia vecchissimo, onor si tennono e fu lor caro ilpiacer loro. E se non fosse che uscir sarebbe del modousato del ragionare, io producerei le istorie in mezzo, equelle tutte piene mosterrei d’antichi uomini e valorosi,ne’ loro più maturi anni sommamente avere studiato dicompiacere alle donne: il che se essi non sanno, vadino esì l’apparino.Che io con le Muse in Parnaso mi debbia stare, affer-mo che è buon consiglio, ma tuttavia né noi possiam di-morare con le Muse né esse con esso noi; se quando av-viene che l’uomo da lor si parte, dilettarsi di veder cosache le somigli, questo non è cosa da biasimare. Le Museson donne, e benché le donne quello che le Muse vaglio-no non vagliano, pure esse hanno nel primo aspetto si-miglianza di quelle; sì che, quando per altro non mi pia-cessero, per quello mi dovrebber piacere. Senza che ledonne già mi fur cagione di comporre mille versi, dove318Letteratura italiana Einaudile Muse mai non mi furon di farne alcun cagione. Aiuta-ronmi elle bene e mostraronmi comporre que’ mille; eforse a queste cose scrivere, quantunque sieno umilissi-me, si sono elle venute parecchie volte a starsi meco, inservigio forse e in onore della simiglianza che le donnehanno ad esse; per che, queste cose tessendo, né dalmonte Parnaso né dalle Muse non mi allontano, quantomolti per avventura s’avvisano.